A seguito della Laurea in Architettura presso il Politecnico di Torino, l’Arch. Simone Casa ha frequentato il master di II livello in BIM Manager presso la scuola f.lli Pesenti del Politecnico di Milano nel 2015 e oggi è BIM Manager per la società FINELCO srl di Pavia, è il responsabile BIM per le verifiche progettuali della società PRO ITER di Milano e collabora con diversi studi per l’implementazione BIM a livello aziendale.
Quali sono state le sue esperienze che l’anno portata al BIM?
Dopo la laurea ho svolto attività propedeutiche alla crescita professionale e all’apprendimento della metodologia BIM presso alcune delle più grandi realtà del mondo delle costruzioni, tra cui, Conteco Engineering srl, Tecnimont Civil Construction e Ariatta-Ingegneria dei sistemi seguendo numerosi progetti di larga scala dal renovation project in via Veneto a Roma residenza universitaria a Firenze, alle stazioni metropolitane di Doha ad una residenza di lusso e una social housing a Milano sia come BIM Specialist sia come BIM Coordinator per le disciplina impiantistiche. L’esperienza maturata mi ha fatto tornare a Torino e, prima di dedicarmi alla libera professione, ho svolto il ruolo di BIM Coordinator MEP presso la società di progettazione integrata Tecnicaer Engineering Srl dove ho seguito il coordinamento BIM di numerosi progetti pubblici, tra cui ospedali, scuole, carceri ed edilizia militare. Mi sono poi dedicato alla libera professione e attualmente svolgo collaborazioni con Aziende e Studi professionali su tutto il territorio nazionale partecipando a gare di progettazione e/o verifica BIM, formazione del personale, modellazione, coordinamento e gestione dei processi BIM.
Quali sono le caratteristiche principali del suo lavoro?
Trovo particolarmente interessante in particolare la pianificazione e programmazione dei processi BIM, la formazione, l’organizzazione e il coordinamento del team di progetto e la gestione delle risorse che è alla base delle mie attività quotidiane.
Lei ha ottenuto le Certificazioni ICMQ come BIM Manager qual è il valore delle certificazioni oggi?
Prima di tutto credo abbia un valore oggettivo che riguarda soprattutto le gare e i bandi dove la certificazione viene sempre specificatamente richiesta e quindi per essere maggiormente competitivi sul mercato penso sia necessaria, detto questo penso anche che non sia solo una certificazione a definire la mia figura professionale. Io ho conseguito un master in BIM Management ma non mi sono mai definito un BIM Manager finché non ho acquisito l’esperienza lavorativa necessaria. Non l’avrei mai fatto se non avessi reputato di avere le giuste competenze non solo sulla carta ma anche a livello pratico. Diverso è il discorso per le certificazioni aziendale che ti permette di avere una maggiore credibilità.
Quali vantaggi riscontra nella progettazione BIM?
Devo dire che soprattutto per quanto riguarda la mia sfera di interesse che è la progettazione MEP il BIM permette di risolvere le interferenze che possono esserci nelle diverse fasi di progettazione e tra progettazione architettonica, strutturale e impiantistica. Questo con un notevole risparmio di tempo e di costi. In più permette di poter coordinare tutte le diverse fasi di progettazione creando un unico modello condiviso sempre aggiornabile in tempo reale.
Quali sono stati alcuni progetti cui ha partecipato che ritiene importanti per la sua carriera professionale?
Sicuramente per i miei inizi la progettazione delle fermate della metropolitana di Doha poi altri progetti importanti sono stati una struttura ospedaliera (Nuovo ospedale Galliera di Genova), palazzine residenziali e di social housing. Recentemente ho potuto occuparmi della validazione dei modelli BIM di progetti dell’Agenzia del Demanio dalla clash detection al code checking e model checking e di modellazione impianti elettrici e meccanici, coordinamento BIM e coordinamento impiantistico di alcuni importanti progetti di poli logistici, centri di produzione industriale e infrastrutture ferroviarie e stradali.
Cosa ne pensa dello sviluppo del BIM in Italia?
Credo che il BIM sarà sempre più largamente diffuso perché permette di sviluppare progetti di qualsiasi scala in maniera più rapida e precisa. Ancora però manca una vera cultura del dato e molti committenti non sono in grado di comprenderne il reale valore, ci sono sicuramente delle strutture e anche degli enti e stazioni appaltanti più all’avanguardia, ma molte non hanno gli strumenti e le competenze per poter sfruttare al meglio tutte le potenzialità del BIM. In più quello che riscontro quotidianamente nel mio lavoro è che ogni realtà ha sistemi di gestione con codifiche, parametrizzazioni e layout grafici propri credo che in un futuro sia importante che anche il linguaggio diventi sempre più comune.