BIM e Building As A Service 

Uno degli effetti più importanti della digitalizzazione delle costruzioni, accanto all’evidente impatto da questa esercitato sui processi progettuali e costruttivi, è il cambiamento delle relazioni fra l’ambiente costruito e i suoi utilizzatori innescato dall’adozione di tecnologie smart all’interno dei manufatti, finalizzato da un lato a permettere l’interazione con questi ultimi, dall’altro a una migliore fruizione delle loro funzionalità. Tale dinamica si inserisce nella cosiddetta servitizzazione, un concetto che focalizza l’attenzione non sul manufatto ma sul suo utilizzo, e in particolare sulle relazioni fra questo e il suo utilizzatore. In questa linea di sviluppo si collocano definizioni come Building as a Service o Space as a Service, che alludono a un concetto di edificato i cui ambienti non sono semplici spazi ma veri e propri servizi grazie al progressivo aumento delle tecnologie intelligenti in esso inserite e della conseguente capacità di acquisire dati e informazioni utilizzabili per fornire agli occupanti migliori funzionalità e un’esperienza in linea con le loro necessità.

Fra le tecnologie smart protagoniste di questa evoluzione si colloca l’Internet of Things, che grazie all’infrastrutturazione degli ambienti costruiti tramite sensori consente in particolare la raccolta di una grande mole di dati costantemente aggiornati, utilizzabili proprio per adattare gli spazi stessi alle necessità dell’utilizzatore. Tra gli esempi già oggi diffusi troviamo la possibilità di far dialogare reciprocamente oggetti, sistemi di gestione e controllo e persone, plasmando le caratteristiche dello spazio e le modalità di erogazione dei servizi in esso ospitati in funzione di tale dialogo. Ciò significa naturalmente gestire grandi quantità di dati, necessità che grazie alle piattaforme cloud può essere brillantemente soddisfatta rendendoli accessibili a tutti i soggetti coinvolti nel progetto e nella gestione di quanto costruito, secondo un approccio coerente con la filosofia alla base del Building Information Modeling. I possibili sviluppi originati da un utilizzo combinato di modelli BIM e sensori IoT sono molteplici.

L’esperienza immersiva consente, per esempio, di ispezionare un impianto e verificarne le eventuali difformità, trasmettere istruzioni visuali all’operatore impegnato in una lavorazione, analizzare il comportamento del personale di cantiere e individuare le possibili situazioni di rischio. Ovviamente è possibile condividere in remoto tali esperienze vissute in tempo reale, opportunità che si traducono in un superiore grado di efficienza e precisione, maggiore sicurezza e costi inferiori.

Come le simulazioni presentano un valore aggiunto di rilievo nel rapporto con gli enti preposti a rilasciare le autorizzazioni, allo stesso modo la rappresentazione virtuale del progetto assume un’importanza notevole nella sua comunicazione. Se nell’era del CAD la renderizzazione  grafica e video ha reso estremamente realistica la rappresentazione del progetto, l’avvento del BIM impone l’associazione fra l’immagine e le informazioni, e la comunicazione tende a specializzarsi in rapporto alla  tipologia e alle aspettative dei potenziali target. La realtà aumentata, evoluzione della realtà virtuale, è un altro strumento in rapida diffusioneun’esperienza che fa già parte del vissuto quotidiano, non solo professionale: è il caso, ad esempio, delle app per smartphone e tablet capaci di visualizzare informazioni che si sovrappongono in modo dinamico al mondo reale. Utilizzare lo smartphone come un visore per la realtà aumentata e virtuale, per esempio, è lo scopo di dispositivi come Google Cardboard e Oculus Rift che, mediante il sistema di posizionamento georeferenziato a bordo del dispositivo e la connessione web, permettono all’utilizzatore di osservare l’ambiente circostante o un ambiente virtuale, visualizzando in tempo reale il flusso di informazioni ad essi correlato.

Il potenziale di questa tecnologia applicata al settore delle costruzioni è decisamente ampio: disponendo della documentazione as-built di un edificio, per esempio, un operatore della manutenzione può individuare l’esatta posizione di un particolare componente da verificare, accedere alla relativa scheda tecnica, trasmettere informazioni diagnostiche, ricevere istruzioni sulle attività da svolgere e restituire il rapporto dell’intervento effettuato,  ottimizzando i tempi e minimizzando gli errori. Nella realtà virtuale, invece, il mondo reale è sostituito da un ambiente 3D simulato, percepito direttamente dal soggetto con una modalità “immersiva”  molto più realistica delle tradizionali rappresentazioni grafiche.

Giornalista professionista della redazione di BIMportale, specializzato nel settore delle costruzioni, si occupa dai primi anni ’90 di tecnologie applicate alla progettazione e al cantiere. Ha all’attivo numerose pubblicazioni e collaborazioni con le principali testate di settore relative a tecniche costruttive, progettazione 3D, organizzazione e gestione dei processi di cantiere.


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