Il metodo del Building Information Modeling si è affermato come approccio principale nel processo di digitalizzazione nell’industria dell’architettura, dell’ingegneria, e delle costruzioni. Nel corso degli ultimi cinque/sei anni, l’introduzione di nuovi standard ha reso obbligatorio in un numero crescente di progetti l’uso del BIM richiedendo grandi sforzi in termini di formazione di professionisti, certificazione, etc. L’ingegnere strutturale non è escluso dal gruppo dei professionisti che ha dovuto cambiare il proprio flusso di lavoro, spostandosi dall’uso del CAD all’ambiente BIM. Le possibilità offerte da questa metodologia hanno permesso di ottimizzare i processi, ridurre i tempi, i costi e gli errori. Un ruolo importante in questo processo è giocato dallo scambio dei modelli tra gli ambienti BIM e FEM. Infatti, un ingegnere dovrebbe essere in grado di scambiare questi modelli senza perdere informazioni, in modo da avere una base affidabile su cui lavorare. L’obbiettivo di questa tesi è quello di investigare le metodologie e i risultati legati a questo tema presenti nella letteratura, considerando gli scambi BIM-to-BIM, BIM-to-FEM e FEM-to-FEM. Partendo da un corposo campione della letteratura è stato possibile analizzare l’interoperabilità sotto il punto di vista degli approcci, della struttura e dei risultati. Da questi studi è stato inoltre possibile concludere che diversi problemi possono emergere durante lo scambio di dati tra diversi software.