Davide De Santis: il ruolo del BIM Specialist

Dopo la laurea in Architettura alla Sapienza di Roma Davide De Santis si è trasferito Inghilterra per approfondire la sua conoscenza della metodologia BIM, dove ha compreso l’importanza della progettazione integrata. Da quel momento in poi si è dedicato all’aggiornamento professionale e allo studio dei software BIM, seguendo corsi specifici e il Master in BIM Manager della Scuola F.lli Pesenti del Politecnico di Milano. Oggi è BIM Specialist di una realtà nuova nel panorama BIM italiano, lo studio Modit.

Come descriverebbe la sua figura professionale?
Il BIM Specialist è una figura fondamentale all’interno di uno studio di progettazione, e oggi la più ricercata nel mercato del lavoro. Oltre ad una piena consapevolezza e padronanza di utilizzo dei software di modellazione, questa figura deve essere in grado di redigere e gestire progetti BIM completi secondo gli standard stabiliti e di comprendere e utilizzare la documentazione tecnica per produrre elaborati di alta qualità. Lo Specialist, inoltre, deve essere una figura molto versatile ed essere pronto a passare da progetti di piccole dimensioni a progetti più complessi, partecipando attivamente alla condivisione del lavoro all’interno di un team.

Come opera quotidianamente, con quali strumenti e con quali obiettivi?
All’interno dello studio utilizziamo software Autodesk quali Revit e Navisworks per la progettazione e il controllo dei modelli, ma stiamo cominciando a utilizzare anche Dynamo per riuscire a raggiungere un’ottimizzazione del lavoro che ci permetta di recuperare tempi e risorse da poter sfruttare in altri progetti e in altre mansioni. Per lo scambio dati utilizziamo piattaforme come Aconex e Conject, dalle quali reperiamo le informazioni e i file necessari per proseguire il lavoro autonomamente. L’obiettivo quotidiano è quello di riuscire a dimezzare i tempi di esecuzione degli elaborati, in modo da rispettare le tempistiche da cronoprogramma e non ritardare le scadenze previste da contratto.

In che modo viene utilizzata la metodologia BIM all’interno del vostro studio?
Modernità e interoperabilità sono al centro del nostro lavoro di progettazione e ci forniscono un livello di controllo totale su ogni progetto. Modit è un’azienda che sta creando un ambiente di lavoro attento alle idee, a un quotidiano investimento nella formazione dei suoi collaboratori, oltre che in nuove tecnologie al servizio della progettazione. Il BIM viene utilizzato in ogni aspetto del processo edilizio: dall’idea iniziale, all’esecuzione, alla realizzazione in cantiere, fino ad arrivare alla gestione dell’intero ciclo di vita dell’opera.

A quale progetto state lavorando con metodologia BIM?
In questo momento, in collaborazione con lo studio D.Vision Architecture, ci stiamo occupando della progettazione esecutiva di bagni prefabbricati POD (Prefabricated On Demand) per un progetto situato a Londra e progettato dagli architetti Kohn Pedersen Fox (KPF). L’edificio non è ancora stato realizzato, ma è già stata avviata la fase di cantierizzazione ed entro l’estate comincerà la fabbricazione dei bagni che, una volta ultimati, verranno spediti a Londra e installati direttamente in cantiere. La costruzione off-site, più delle altre, richiede un coordinamento impeccabile tra le parti, dove il BIM non è solamente uno strumento ma diventa fondamentale per evitare ogni tipo di errore in fase di messa in opera.

Quali sono secondo lei le prospettive future del BIM?
Nell’ultimo decennio abbiamo assistito a un cambiamento radicale nel settore delle costruzioni e in questo momento ci troviamo in un periodo di transizione, in cui si metteranno le basi per un nuovo modo di progettare. Nei prossimi anni assisteremo sicuramente a una più estesa adozione degli strumenti e della metodologia BIM. Non appena si svilupperà e il suo utilizzo sarà sempre più diffuso arriveremo ad avere una maggiore flessibilità, un minor numero di documenti cartacei, meno errori e inefficienze, ma soprattutto una maggior produttività. Tutto ciò comporterà anche meno contenziosi tra le parti, una riduzione dei costi e il rispetto dei tempi prestabiliti. Le basi ci sono. Dobbiamo utilizzare queste nuove conoscenze in maniera intelligente, cercando di migliorare non soltanto la qualità dell’intero processo costruttivo ma soprattutto la qualità architettonica degli edifici.

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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