Greta Lucibello, Geodata: il BIM è fondamentale nella gestione di un progetto infrastrutturale

L’Arch. Greta Lucibello ha avuto modo di approfondire la sua conoscenza del BIM all’interno del Drawing TO the future LAB del Politecnico di Torino, un’esperienza che le è servita molto nel suo percorso professionale, improntato nel mondo delle infrastrutture. Oggi è BIM Coordinator di Geodata SpA.

Quale è stato il suo percorso professionale che l’ha portata al BIM?
Ho studiato architettura al Politecnico di Torino; dopo un’esperienza all’estero che ritengo particolarmente formativa sia dal punto di vista umano sia da quello professionale, ho sviluppato la mia tesi in India. Al termine degli studi mi sono resa conto dell’importanza del BIM e ho avuto la possibilità di lavorare come Assistente di Ricerca all’interno del laboratorio Drawing TO the future LAB del Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica (DISEG) del Politecnico di Torino diretto dalla Professoressa Osello. In questa esperienza mi sono occupata di BIM a 360° lavorando particolarmente alla gestione digitale della manutenzione di immobili.
Dopo questa esperienza ho deciso di interfacciarmi con il mondo delle infrastrutture che prima all’interno dell’Università avevo conosciuto poco e ho lavorato per una società di ingegneria in cui mi sono occupata principalmente di modellazione infrastrutturale. Dopo questa esperienza ho avuto la possibilità di entrare in Geodata con il ruolo di BIM Coordinator all’interno di un team BIM strutturato.

Quali sono le caratteristiche principali della sua figura professionale?
Devo dire che nonostante la normativa sia molto chiara sulla distinzione delle figure professionali legate nel mondo del BIM purtroppo quello del BIM Coordinator non è un ruolo sempre riconosciuto. In Geodata, invece, hanno molto chiaro di cosa si deve occupare: nel caso specifico, mi occupo del coordinamento dei diversi partner coinvolti in un progetto, del Code Checking, della verifica e attuazione delle normative e della redazione della documentazione necessaria.
Il BIM Coordinator deve capire già in fase di offerta i processi digitalizzati e i tool BIM oriented che bisognerà adottare e come possono i partner coinvolti interagire tra di loro con un modello digitale coordinato.

Come siete strutturati per lo sviluppo del BIM all’interno della vostra azienda?
In Geodata si sta facendo entrare sempre più la metodologia BIM all’interno dei processi aziendali.
Per questo motivo l’azienda ha una struttura interna che vede coinvolti tutti i ruoli professionali legati al BIM con le rispettive competenze, ricoprendo un’ampia gamma di capacità e abilità. Abbiamo infatti un BIM Manager certificato ICMQ a capo di un team che si dedica allo sviluppo BIM di complessi progetti infrastrutturali.

Quali altri strumenti utilizzate prevalentemente?
Oltre al software di authoring Autodesk Revit usiamo molto Autodesk Civil 3D per la modellazione delle opere lineari. Ad integrazione di questi, sono per noi indispensabili Dynamo e Python per la scrittura dei codici e Autodesk Navisworks per la parte di coordinamento con l’appoggio della piattaforma Autodesk BIM 360 come Ambiente di Condivisione Dati. Utilizziamo poi software specifici per lo sviluppo di obiettivi puntuali dei singoli progetti, come ad esempio per la simulazione delle fasi costruttive, la stima dei costi o la progettazione stessa,

Quali progetti recenti che l’hanno coinvolta sono stati importanti nel suo percorso BIM?
Sicuramente il progetto infrastrutturale della linea ferroviaria Alta Velocità Napoli-Bari (Tratta Frasso Telesino – Vitulano _1° lotto Frasso Telese) richiesto dal Cliente completamente in BIM cui ho avuto la fortuna di lavorare dopo pochi mesi dal mio arrivo in Geodata. Un progetto complesso costituito da opere lineari e anche da molte opere puntuali, come stazioni e viadotti che ha visto il coinvolgimento di tanti attori e un lavoro di coordinamento corposo e molto interessante.

 Quali sono i maggiori vantaggi che vede nell’utilizzo del BIM nel suo lavoro quotidiano?
Sicuramente i maggiori vantaggi si ritrovano nella collaborazione tra i progettisti che è determinante ed è molto facilitata dall’utilizzo di strumenti BIM oriented. Molto importante è anche il controllo delle interferenze che non deve essere sottovalutato in quanto considerato un output ormai scontato del processo digitale. In più la possibilità di poter tenere sotto controllo tutte le varianti d’opera e di conseguenza i tempi e i costi di una realizzazione. Infine, il BIM è molto utile nella gestione e manutenzione di un manufatto.

Quali sono secondo lei le prospettive del BIM in Italia?
Credo che nel mondo delle costruzioni in Italia ci si stia muovendo per cercare di far entrare il BIM sempre di più nei processi costruttivi e realizzativi. Sicuramente le Stazioni Appaltanti, almeno quelle grandi e strutturate, si muovono sempre più in questa direzione e stanno investendo per raggiungere questo obiettivo. Lato committenza privata è molto importante che si capisca che non si può andare in un’altra direzione, lavorare in BIM non solo ti permette una maggiore competitività, ma è ormai discriminante per chi non lo utilizza.

 

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Giornalista della redazione di BIMportale, professionista della comunicazione e del marketing per il settore AEC – Architetture Engineering & Construction. Ha lavorato per molti anni nell’editoria B2B dirigendo una delle principali testate specializzate per l’industria delle costruzioni, per la quale è stato autore di numerosi articoli, inchieste e speciali. Durante questa lunga esperienza editoriale ha avuto modo di vivere e monitorare direttamente l’evoluzione del settore e la sua continua trasformazione, lavorando a stretto contatto con i principali protagonisti del mercato: imprese edili, progettisti, committenti, produttori. Su tali premesse nel 2007 ha fondato l’agenzia di comunicazione e marketing Sillabario, che si occupa delle attività di comunicazione e ufficio stampa di importanti marchi industriali del settore delle costruzioni.


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