Len Lye Centre

Il Len Lye Centre è il museo neozelandese dedicato all’artista della scultura cinetica Len Lye (1901-1980), oltre ad essere il primo esempio in Nuova Zelanda di architettura strettamente correlata all’arte contemporanea. Il centro si trova a New Plymouth, la città più grande della regione del Taranaki. È caratterizzato da un rivestimento esterno che richiama movimento e luce, elementi che lo stesso Len Lye utilizzava come strumenti principali delle proprie opere.

Il progetto architettonico
L’elemento caratterizzante dell’edificio è sicuramente il suo aspetto esterno, costituito da venti colonne monolitiche curve alte 14 metri, ricoperte con un sottile carter in acciaio inossidabile lucidato e sagomato in officina ed innestato in cantiere su elementi a U in acciaio zincato. Il rivestimento della facciata appare come un enorme drappeggio che a tratti nasconde, nelle parti più interne, i vetri che consentono alla luce di penetrare nell’edificio. Il gioco di riflessi che si crea attraverso gli elementi in carpenteria metallica è decisamente particolare e rende il centro un’enorme scultura che cambia durante le ore del giorno, trasformandolo in un gigantesco specchio deformante. Internamente, invece, i pilastri in acciaio sono stati trattati con rivestimento cementizio “a grezzo”.
L’edificio ospita aree museali, zone didattiche, un archivio, la sala macchine dedicata alle opere cinetiche e un cinema da 62 posti a sedere. Inoltre, il Len Lye Centre, inoltre, è stato costruito in aderenza a un edificio esistente della Govett and Brewster Art Gallery, di cui sono state mantenute le strutture senza gravare sulle stesse.
Lo studio di architettura Patterson Associates ha firmato il progetto. I progettisti, attraverso la modellazione BIM, hanno potuto realizzare un edificio dalla geometria decisamente complessa pur tenendo conto dell’altissima sismicità del luogo, unendo l’intento progettuale a quello strutturale e coordinando le imprese in fase di esecuzione.

Il ruolo dell’open BIM
Iniziando il progetto  con Archicad , la più grande sfida del team di progettazione è stata la modellazione di questa facciata. A causa della complessità della geometria, è stato usato Rhino per modellare le forme a facciata singola, che poi sono state esportate in Archicad. Successivamente, con l’introduzione di Archicad nelle release successive, la facciata è stata rimodellata usando gli strumenti Shell e Forma. Per il lavoro in team è stato usato Teamwork di Archicad, mantenendo tutti i collaboratori sempre aggiornati sullo stato di avanzamento. Il team di progettazione ha creato un modello 3D dettagliato, integrando anche gli elementi strutturali e MEP 3D. Questo modello è stato utilizzato per estrarre tutta la documentazione del progetto, per comunicare con il committente e per chiarire i problemi di costruzione durante i due anni di costruzione. “Usiamo il BIM per comunicare con le parti interessate, con i costruttori, con tutti coloro che sono collegati al progetto. È uno strumento di leadership che ci consente di consegnare il progetto” ha commentato Andrew Patterson, Architetto fondatore di Patterson Associates.
L’open BIM è stato fondamentale per elaborare la complessa geometria dell’edificio, garantendo una transizione senza soluzione di continuità tra i professionisti, dalla progettazione alla realizzazione. Una volta che la geometria della facciata era pronta in Archicad, è stata esportata in Ecotect Analysis 2011 (oggi Revit include un plug-in per l’analisi solare che ja sostituito lo strumento) e il software Radiance è stato usato per documentare i riflessi del percorso del sole. Il modello architettonico del colonnato è stato trasferito direttamente ai produttori di prefabbricati, mentre l’effetto della luce solare è stato testato sul posto con elementi campione di dimensioni reali.
Tutti i professionisti coinvolti hanno usato il formato IFC per condividere modelli e informazioni, i dati venivano condivisi su base settimanale.
Il modello finale è stato esportato in SketchUp per consentire allo staff della Galleria di posizionare opere d’arte all’interno dell’edificio, pianificando in anticipo le mostre due anni prima dell’apertura effettiva della galleria. Per il rendering e le animazioni, il modello è stato esportato in 3ds Max di Autodesk.
Poiché il progetto del Len Lye Center è stato completamente modellato in BIM, è stato semplice e naturale generare un modello BIMx contenente tutte le informazioni 2D disponibili nel modello e metterlo a disposizione della fase di cantiere. Questo ha consentito di esplorare in modo aperto e interattivo i modelli anche su dispositivi mobili.

Il progetto in breve
Len Lye Centre
Luogo:
New Plymouth, Nuova Zelanda
Committente: New Plymouth District Council, Govett-Brewster Art Gallery
Progetto architettonico: Patterson Associates
Progetto strutturale: Holmes Consulting Group
Progetto facciata: Mott MacDonald
General contractor: Clelands Construction
Superficie: 3,000 m2
Photo credit: Patterson Associates

mm

Lavoro nel settore della comunicazione b2b da alcuni anni sia per testate giornalistiche che agenzie di comunicazione. Focus della mia attività è il confronto quotidiano con le nuove modalità di gestione ed elaborazione delle informazioni, le nuove tecnologie digitali, le trasformazioni in corso nelle professioni e nell’industria.


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