Nuovo padiglione “Bellavista” della Fortezza da Basso

Il progetto nuovo padiglione “Bellavista”, realizzato nel complesso monumentale ed espositivo della Fortezza da Basso, si inserisce nell’ambito degli interventi di recupero e valorizzazione del complesso fieristico.
Il progetto è stato sviluppato con metodologia BIM da un team di professionisti composto da Hydea SpA (capogruppo), De Vita & Schulze Architetti, Studio Inland, Sani Ingegneria, Sodi & Associati Ingegneria.
Il lotto oggetto di intervento occupa un’area di circa 9.600 m2 e comprende due edifici esistenti (l’edificio Rastriglia e un magazzino che saranno demoliti), l’attuale isola ecologica, e l’asse viario principale in entrata e in uscita dalla Fortezza. Il lotto è delimitato a ovest dall’Opificio delle Pietre Dure e dal Bastione Bellavista, a nord dalle mura lato parcheggio Caduti nei Lager, a est dall’Arsenale e ex liceo Machiavelli, a sud dall’ex Palestra (edificio attualmente occupato dagli uffici di Firenze Fiera).
Il nuovo volume diventerà cerniera di collegamento tra il percorso di ronda, i Bastioni e gli spazi della Fortezza; avrà, come il resto del complesso, una destinazione d’uso prevalentemente espositiva-congressuale e di pubblico spettacolo. Il nuovo padiglione si svilupperà su tre livelli: un interrato con caffetteria e magazzino, un piano terra con una sala di circa 2.400 m2 e al primo piano l’area tecnica con gli impianti. I piani terra e interrato si affacciano con alte vetrate su una grande cavea all’aperto che, parzialmente coperta da un’ampia pensilina, crea un collegamento diretto tra il piano interrato e l’esterno.

I principi progettuali
Il progetto definitivo del nuovo padiglione Bellavista è stato sviluppato seguendo gli indirizzi del Piano di Recupero della Fortezza da Basso, le esigenze della Committenza e di Firenze Fiera e la proposta presentata in fase di gara.
Il progetto del nuovo edificio intende stabilire una forte relazione tra efficacia funzionale e dialogo con l’architettura preesistente, contribuendo al processo di valorizzazione del contesto monumentale ed al recupero del sistema dei bastioni e dei camminamenti lungo il perimetro della Fortezza.
L’edificio è pensato come spazio espositivo congressuale con un piano fuori terra interamente dedicato alle attività fieristiche ed uno spazio interrato prevalentemente destinato alla ristorazione, allo stoccaggio e ai servizi igienici.
Lo spazio espositivo è suddivisibile in due sale congressuali da 1.110 e 700 posti o in un’unica sala plenaria da 2.520 posti.
La copertura praticabile è pensata come un giardino pensile costituito da parterre ornamentali e percorsi pubblici accessibili dall’esterno attraverso una rampa che funge da passeggiata urbana e che collega il piano della Fortezza con il percorso delle mura.

I fronti del nuovo edificio
Il prospetto rivolto a sud, verso la Porta di Santa Maria Novella è fortemente caratterizzato dalla grande pensilina a sbalzo che coprirà la cavea a gradoni esterna.
Il prospetto che guarda verso il padiglione dell’Arsenale è, per scelta e per le interrelazioni che ingenera, il più vivace, complesso e architettonicamente composito. La parte bassa del prospetto è prevalentemente formata da una cortina continua in alluminio e vetro, con aperture che danno accesso all’interno del nuovo padiglione, poste sostanzialmente in asse con l’apertura centrale dell’Arsenale, in modo da creare chiare, dirette modalità di collegamento visivo e continuità di frequentazione fra questi spazi e le relative funzioni. Le parti laterali e tutto il livello alto di questo prospetto saranno rivestite con pannellature in cotto, tanto in omaggio al trattamento delle mura della Fortezza quanto in continuità con le indicazioni di atti e progetti precedentemente redatti per la Fortezza, ma declinate secondo tecniche e senso del tutto contemporanei.
Il prospetto nord che guarda verso le mura e verso il bastione Bellavista ha caratteristiche analoghe a quello orientale, presentando al piano terra ampie vetrate con profili in alluminio e, nelle porzioni laterali pannellature in cotto, una pensilina con intradosso con pannellature metalliche microforate e parapetto vetrato come per il fronte est. Il prospetto verso l’edificio che ospita l’Opificio delle Pietre dure è legato principalmente alle attività a servizio del padiglione stesso, garantite dai percorsi carrabili qui presenti. La parte alta ospita il lungo percorso arredato a verde che dal fronte sud conduce fino alla passerella di collegamento con le mura della Fortezza.

Giardini pensili e percorsi in copertura
La copertura visitabile, accessibile dal ponte e dalla rampa, è stata immaginata come un luogo ad alto valore ornamentale, con aree a verde non calpestabili da attraversare mediante appositi percorsi. Sul tetto verde non praticabile, che copre la parte anteriore del fabbricato, è prevista una coltivazione a prato selvatico in modo da contribuire alla biodiversità urbana, e creare ambienti vegetali adatti agli insetti impollinatori e alle fioriture spontanee. L’organizzazione dell’edificio e l’uso dei materiali, processi e metodi edilizi contribuiscono alla tutela della salute, con il contenimento al minimo di materie non rinnovabili e l’uso di materiali eco-compatibili. Le soluzioni architettoniche sono state studiate per ottimizzare gestione e manutenzione.

L’approccio BIM al progetto
L’appalto” – spiega l’Ing. Vincenzo Donato BIM Manager Hydea – “è stato completamente gestito in BIM grazie a un CDE, Autodesk BIM 360, che ha permesso la collaborazione con i diversi studi coinvolti gestendo le informazioni e lo scambio di dati con la massima efficienza possibile. Il primo step del processo progettuale è stato quello di preparare un’offerta di gestione informativa che abbiamo sottoposto all’ufficio tecnico del Comune di Firenze. Nell’offerta formativa non abbiamo fatto riferimento ai LOD, ma ai LOIN ovvero ai livelli di fabbisogno informativo per migliorare la qualità delle informazioni e garantire maggior flessibilità ed efficacia nei processi. Abbiamo quindi consegnato una MET Model Element Table dove all’interno abbiamo dichiarato come avremmo rappresentato gli oggetti e quali informazioni avrebbero avuto. Questo è stato fatto per la parte architettonica, strutturale e impiantistica. Successivamente abbiamo iniziato a progettare e sviluppare il modello BIM”.
L’attività più importante portata avanti da Hydea è stato il coordinamento di tutte le professionalità coinvolte nel progetto per risolvere le interferenze dei macro elementi come le dorsali, i setti e le fondazioni per poter consegnare un modello il più preciso possibile.
Ci siamo anche occupati del 4 D e del 5D e abbiamo gestito il computo metrico estimativo estraendo le quantità direttamente dal modello BIM”. – specifica l’Ing. Donato – “In più, i nostri partner strutturisti hanno utilizzato il modello BIM anche per l’analisi strutturale; Collegando il modello a Grasshopper e Rhinoceros è stato possibile trasformare aste e nodi della grande trave reticolare del tetto in un modello parametrico e questo ha permesso di realizzare qualsiasi modifica in maniera rapida e precisa”.
Anche durante il Lockdown e la pandemia lo studio Hydea ha potuto portare avanti il progetto: “La metodologia BIM ci ha aiutato anche in questo frangente, abbiamo sempre lavorato in cloud e da remoto con team di progettazione sparsi un po’ ovunque non è stato quindi per noi un problema ritrovarci di colpo in smartworking, il progetto è andato avanti senza rallentamenti”, aggiunge l’Arch, Alessandro Scarponi, Project Manager e Responsabile del Progetto.

Ecosostenibilità ed efficienza energetica
L’organizzazione dell’edificio e l’uso di materiali, processi e metodi edilizi proposti contribuisce alla tutela della salute, con il contenimento al minimo di materie non rinnovabili e l’uso di materiali eco-compatibili. Il progetto prevede l’uso di componenti e sistemi in grado di assolvere a funzioni di tipo energetico, quali ad esempio, l’inerzia termica, la captazione, l’accumulo, l’utilizzazione dell’energia solare, finalizzati al contenimento dei consumi energetici adottando accorgimenti tecnici tali da ridurre al minimo il ricorso a fonti energetiche non rinnovabili con una progettazione mirata al risparmio idrico, con sistemi di razionalizzazione dell’uso dell’acqua e mediante l’utilizzo di materiali a basso impatto ambientale, orientati possibilmente nell’ottica del riciclo e del riutilizzo.
Le soluzioni architettoniche sono rivolte alla massima ottimizzazione della gestione e manutenzione. Sono state ipotizzate soluzioni tecniche e tecnologiche d’avanguardia, introdotte in una progettazione che tiene conto della facilità di manutenzione dell’intera struttura. Le scelte progettuali ipotizzano una durevolezza architettonica e fisica dell’opera, compiendo valutazioni che garantiscono l’impiego nella progettazione di materiali biocompatibili adatti a durare nel tempo e idonei a conservarsi in presenza delle condizioni climatiche del luogo.

La società di progettazione
Nata nel 1990 come società di ingegneria attiva nei settori civile ed idraulico, HYDEA allarga rapidamente il proprio raggio d’azione attraverso alcune acquisizioni strategiche che ne estendono le competenze agli studi ambientali e del paesaggio e alla progettazione architettonica. Oggi HYDEA è una Società per Azioni il cui capitale è detenuto interamente dal management. Tra i primi venti studi di progettazione italiani per fatturato (Report Norsa), produce i 2/3 del proprio giro d’affari all’estero (ha anche una sede in Cina), conta circa 60 professionisti, in gran parte ingegneri e architetti. È associata OICE ed è il partner Italiano di Europengineers, un network europeo di eccellenza che raccoglie alcune delle principali società d’ingegneria del continente.

 

Il progetto in breve
Il nuovo padiglione Bellavista
Luogo: Firenze
Committente: Comune di Firenze
Periodo: 2019-2024
Superficie: 9.600 m2
Rup per la Fortezza da Basso: architetto Giorgio Caselli
Progettazione architettonica e BIM: Hydea Spa e studio De Vita & Schulze Architetti
Progettazione Impiantistica: Sani Ingegneria
Progettazione Strutturale: Sodi & Associati Ingegneria
Progettazione Paesaggistica: Studio Inland

 

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Giornalista della redazione di BIMportale, professionista della comunicazione e del marketing per il settore AEC – Architetture Engineering & Construction. Ha lavorato per molti anni nell’editoria B2B dirigendo una delle principali testate specializzate per l’industria delle costruzioni, per la quale è stato autore di numerosi articoli, inchieste e speciali. Durante questa lunga esperienza editoriale ha avuto modo di vivere e monitorare direttamente l’evoluzione del settore e la sua continua trasformazione, lavorando a stretto contatto con i principali protagonisti del mercato: imprese edili, progettisti, committenti, produttori. Su tali premesse nel 2007 ha fondato l’agenzia di comunicazione e marketing Sillabario, che si occupa delle attività di comunicazione e ufficio stampa di importanti marchi industriali del settore delle costruzioni.


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