PRO ITER: attività di progettazione più coordinate ed efficaci con il BIM

Il gruppo PRO ITER fornisce servizi di progettazione integrata, programmazione, monitoraggio e controllo dei servizi garantendo la funzionalità operativa, la sostenibilità del progetto con una constante attenzione ai tempi e i costi. Da qualche anno la società ha implementato la metodologia BIM nei proprio processi lavorativi, come ci raccontano l’Ing. Matteo Curioni, che in PRO ITER si occupa di analisi tecniche economiche, e l’Ing. Luigi Regondi, BIM Manager di PRO ITER.

Qual è stata la motivazione principale nella scelta di implementare la metodologia BIM?
Al di là degli obblighi legati al DM 560 del 1 dicembre 2017 l’obiettivo della società è sempre stato quello di restare al passo coi tempi ed essere proattiva nei confronti dell’introduzione di innovazioni e nuove tecnologie. I processi BIM e il metodo di lavoro che prevede la creazione di modelli informativi ha contribuito a rendere più coordinate, dettagliate, efficaci e rapide le attività di progettazione.

Come vi siete strutturati per operare il cambiamento?
La società PRO ITER è strutturata al suo interno con una divisione in diversi uffici in base alle competenze progettuali. L’approccio iniziale è stato quello di selezionare alcune figure all’interno del team di progettazione in modo tale che maturassero esperienza nella virtualizzazione delle opere, intese in senso lato, per disciplina. L’obiettivo è quello di creare una corretta ‘contaminazione’ in modo tale che nel prossimo futuro non esista più una differenziazione tra chi svolge il lavoro in maniera più tradizionale e chi segue le procedure del Building Information Modeling. Attualmente una percentuale elevata di membri della società opera in questo senso, anche quando i processi BIM non siano espressamente richiesti. A questo scopo abbiamo contatti frequenti con Società che si occupano di formazione ed aggiornamento.
I modelli informativi che vengono creati non si limitano alla rappresentazione 3D e all’inserimento delle informazioni necessarie per lo sviluppo progettuale, ma sono già maturi per introdurre i concetti 4D (tempi) e 5D (costi); in questo senso l’acquisizione del pacchetto gestionale di TeamSystem Construction (ex STR Vision) in Cloud su piattaforma Azure (server aziendale) ha portato ad un’integrazione dinamica tra gli ambienti di progettazione (software Autodesk, principalmente Revit e Civil 3D) e quello delle valutazioni tecnico economiche.
Le procedure interne, integrate nel Sistema Qualità, consentono di  operare correttamente e di ridurre se non eliminare le difficoltà inziali nell’acquisizione delle informazioni.

Quali vantaggi riscontrate quotidianamente nella progettazione in BIM?
Sicuramente l’interfaccia di comunicazione è diretto senza trasferimento con supporto cartaceo la visualizzazione è completa del progetto consente di avere un riscontro diretto su ciò che viene processato e la possibilità di interrogare un modello informativo tridimensionale rende più comprensibile il progetto. In più è sicuramente un valore aggiunto la generazione automatica dal modello di qualsiasi tipo di sezione o pianta anche in modo dettagliato e l’eliminazione di interferenze e incongruenze con l’aggregazione dei modelli disciplinari singoli (che hanno anche subito gli adeguati processi di verifica preliminare). Con un modello BIM è poi possibile eseguire la computazione automatizzata delle quantità con una maggiore velocità di acquisizione dei dati e minore possibilità di errore.

Quali sono state le maggiori difficoltà che avete affrontato?
Come in tutti i processi di innovazione occorre superare le difficoltà di apprendimento, impadronirsi delle nuove potenzialità,  in particolare modo nella gestione dei filtri per selezionare i diversi elementi da stimare e l’utilizzo delle regole di calcolo. Nella fase iniziale è stato anche un lavoro di checking per comprendere l’adeguatezza del processo e limitare i possibili errori di interpretazione. Realizzare un progetto tramite la modellazione informativa ha portato ad introdurre i parametri e i dati funzionali all’impiego del gestione di TeamSystem CPM in cloud.

Può raccontarci di alcuni progetti recenti che sono esemplari del vostro percorso nell’implementazione de BIM?
Il primo progetto in cui abbiamo utilizzato un primo approccio BIM ovvero abbiamo realizzato una vera e propria modellazione informativa multidisciplinare è stata quella del porto turistico di Ventimiglia nella zona della Marina S. Giuseppe.
Il secondo progetto è stato il definitivo della Tangenziale di Bergamo dove abbiamo introdotto in maniera sostanziale la parte 5D a servizio della computazione procedendo a perfezionare le procedure interne per l’esecuzione di futuri progetti BIM. Il progetto è realizzato integralmente a livello digitale (partendo dal modello geologico e geotecnico tridimensionale integrato nella progettazione in ambiente BIM) tiene conto delle più avanzate normative e segue un percorso tipico del debat public, coadiuvando l’evidenziazione ed il recepimento di istanze ambientali e sociali provenienti dai cittadini, dalle diverse autorità coinvolte, dai rappresentanti di diverse categorie, dall’industria ai commercianti. Il tracciato, lungo circa 6.40 km, inizia in un tratto di pianura, progredendo con 5 gallerie (3 artificiali e 2 naturali) fino entro un ambito pedemontano. L’utilizzo bilanciato dei tratti in sotterraneo, considerando anche il necessario contenimento dei costi dell’opera, permette di limitare l’impatto ambientale ed il disturbo lungo parecchi settori sensibili, sia durante la fase costruttiva sia durante il futuro esercizio. La progettazione delle gallerie naturali considera le necessarie contromisure legate in particolare ai rischi rappresentanti dalla presenza di cavità carsiche.

Cosa ne pensate dello sviluppo del BIM in Italia?
Il BIM riguarda un processo di sviluppo del progetto che deve partire da una base consolidata. La parte di modellazione seppur importante e necessaria deve essere accompagnate da una base di partenza del progetto dove a priori si devono stabilire i criteri per lo sviluppo del progetto. La principale criticità che rileviamo nell’ambito del processo è quello di non avere a priori delle regole e degli scopi chiaramente definiti già nella fase di gara. Si sottovaluta sempre questo aspetto della procedura e spesso si confonde la logica BIM  con la rappresentazione tridimensionale.
L’Italia ha beneficiato delle precedenti esperienze sviluppate in altri Paesi Europei ed extraeuropei, ma resta il fatto che il gap da colmare è comunque consistente, soprattutto se si pensa a quelle piccole realtà in cui l’aggiornamento e l’utilizzo di nuove tecnologie potrebbe essere fortemente impattante.
Siamo convinti che la promozione del metodo non dovrebbe unicamente mettere vincoli legati all’entità dei lavori, ma dovrebbe favorire la diffusione attraverso la promozione di iniziative a titolo gratuito per l’apprendimento e l’aggiornamento. Sicuramente chi ha sperimentato il metodo ne è entusiasta e ne ha apprezzato i benefici, ma ne ha ovviamente dovuto sostenere i relativi oneri, acquistando servizi per l’apprendimento, l’acquisto di licenze d’uso e investendo in maniera diretta sulla formazione.
Il cambiamento introdotto che si auspica nella virtualizzazione e nella produzione di modelli digitali è epocale, persino più impattante rispetto al passaggio dalla produzione cartacea a quella di elaborati digitali (CAD). Nei prossimi anni potremo valutarne sia il peso che il beneficio, che per chi è riuscito ad rinnovarsi è già palese oggi.

 

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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