Residenza Domus Eleganza a Milano

Modernità, eleganza di forme e senso di leggerezza sono i caratteri distintivi di Domus Eleganza, progetto residenziale attualmente in fase di costruzione a Milano. Sviluppata a 5 e 7 piani, la residenza offre fino a 58 unità abitative che vanno dai pratici Domus Studio agli ampi quadrilocali.
La residenza si inserisce in un elegante contesto residenziale completamente urbanizzato: l’area in oggetto si colloca all’angolo tra la via Matilde Serao e la via Luigi Pirandello, in una zona prestigiosa a Ovest di Milano.

Il progetto architettonico
Il progetto architettonico, firmato dallo studio Bruno Egger Mazzoleni architetti associati (BEMaa), propone il completamento della cortina su via Matilde Serao e della cortina su via Pirandello, costruendo in aderenza ai due fronti ciechi presenti e allineando i fili di gronda, risolvendo la differenza di altezza delle due cortine nel punto d’incontro d’angolo.
L’insediamento lascia in questo modo sgombro il proprio cortile, contribuendo anche alla riqualificazione dell’interno del grande isolato, purtroppo in parte occupato da una autorimessa su più piani fuori terra.
La scelta di completare la cortina esistente ha orientato la progettazione verso un edificio dal chiaro carattere urbano, dove si è voluto richiamare, pur con un linguaggio sinceramente contemporaneo, gli elementi caratterizzanti dell’edilizia residenziale di cortina del dopoguerra milanese.
Allo stesso modo, il ruolo di cerniera tra le differenti altezze delle due cortine che si incontrano sull’angolo è stato riportato nell’articolazione compositiva dell’edificio stesso.
Il corpo su via Serao, più basso, ha quindi assunto un impaginato più severo e ordinato, nobilitato dal rivestimento in pietra e dai dettagli delle bucature.
Il corpo su via Pirandello, arretrato dal filo stradale per allinearsi alla cortina prevista dal Piano Regolatore Particolareggiato e più alto per allinearsi all’edificio adiacente, ha invece un impaginato più libero, segnato dalle grandi campiture di intonaco in diverse tonalità di grigio.
Sempre nell’ottica di segnare la massima continuità con gli edifici adiacenti, si è deciso di replicare, su via Pirandello, l’uso (tipicamente milanese) del corpo a sbalzo che unisce superfici vetrate e balconi e, su via Serao, la presenza di balconi, richiamando quelli che caratterizzano la facciate già presenti.
Nel complesso l’edificio proposto, pur rifuggendo atteggiamenti mimetici o una progettazione in stile, si propone di confermare il carattere urbano e milanese dell’isolato. Alcune scelte di dettaglio, come quella di non recintare la parte di suolo privato antistante l’ingresso e di accompagnare il pedone fino alla facciata dell’edificio con il disegno della recinzione del giardino, cercano di sottolineare questa strategia.
La necessità di intervenire sull’importante apparato verde e arboreo presente, un po’ casuale ma nobilitato dalla quantità e del tempo, è stata compensata da una scelta accurata delle essenze da collocare, sia nel giardino lungo via Pirandello che all’interno della corte.

Il BIM
Lo studio BEMaa – Bruno Egger Mazzoleni architetti associati ha realizzato il progetto in BIM: “Il nostro studio lavora in BIM ormai da tempo, utilizzavamo Archicad già da prima che fosse un software BIM e poi dal 2008 abbiamo iniziato a modellare con questa metodologia” spiega l’Arch. Paolo Bargna, BIM Manager dello studio BEMaa.
In questo specifico progetto, il general contractor COAP ha concordato con lo studio che la modellazione venisse eseguita in BIM per poter estrapolare dati non geometrici utili in fase di cantiere e per ottenere il QTO Quantity Take Off in ottica di controllo dei costi.
“Il lavoro di modellazione è iniziato due anni fa, abbiamo interfacciato il nostro modello BIM con il software Primus per il computo metrico e la contabilità, utilizzandolo in ogni fase fino all’esecutivo” – spiega l’Arch. Bargna. – “Per il nostro studio questo progetto ha rappresentato un passo significativo in avanti, poiché per la prima volta il modello BIM non è stato a uso esclusivo di noi progettisti, ma è servito per lavorare insieme ad altri professionisti di realtà esterne, a cominciare dal computista che ha seguito le operazioni legate al quantity take off. Inizialmente il modello BIM è stato utilizzato anche per la gestione del cronoprogramma e per il controllo delle tempistiche, anche se con l’avvio di un cantiere di tipo tradizionale questo allineamento tra avanzamento lavori e modello BIM non è stato portato avanti”.
Il BIM si è rivelato quindi utile per implementare aspetti di coordinamento e per migliorare le codifiche, avviando per la prima volta quei processi di collaborazione che oggi sono collaudati.
Il modello architettonico è stato anche federato con quello strutturale, realizzato in Revit dallo Studio Sio, e questo ha consentito di verificare eventuali interferenze e risolvere tempestivamente.

 

Il progetto in breve
Domus eleganza
Tipologia: edilizia residenziale
Località: Milano
Committenza: Green Stone SICAF S.p.A.
General Contractor: COAP
Progetto architettonico: Bruno Egger Mazzoleni architetti associati
BIM Manager: Arch. Paolo Bargna
Progetto strutture: Studio Sio, Ing. Francesco Iorio
Anno: 2017 – in corso di costruzione

(crediti render: TECMA)

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, lavora da molti anni nell’editoria B2B per la stampa tecnica e specializzata. Ha scritto a lungo di tecnologia, business e innovazione. Oggi orienta la sua professione nel campo delle tecnologie applicate alla progettazione architettonica e all’imprenditoria delle costruzioni.


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