Riqualificazione delle Torri Richard a Milano

Il progetto di riqualificazione delle Torri Richard a Milano ha visto l’utilizzo della metodologia BIM fin dalla prime fasi concettuali. L’opera di riqualificazione, commissionata da Aedes Siiq S.p.A. con appalto affidato all’impresa di costruzioni Grassi&Crespi, ha visto la progettazione architettonica, strutturale e impiantistica in BIM firmata da BMS Progetti. Questo lavoro ha visto nel BIM uno strumento di raccolta e sviluppo di una filiera di dati digitali continua, dalla progettazione alla gestione dell’edificio. Per il carattere innovativo del progetto, il team di BMS si è aggiudicato il primo premio al Digital & BIM Award 2019 nella categoria “Edifici commerciali, terziario e di grande dimensione”.
L’intervento ha interessato, nello specifico, un immobile denominato Torre C, che si trova in Viale Richard 3 a Milano e fa parte di un complesso edilizio composto da sette edifici a torre (A-B-C-D-E-F-G) ad uso uffici, disposti in linea a vertici contrapposti. Le torri condividono un basamento a due livelli composto da un piano terra a pilotis e da un podio al primo piano che crea un fronte continuo lungo viale Richard. L’edificio della Torre C è costruito su pianta quadrata da diciotto piani fuori terra, di cui sedici sono adibiti a uffici e due piani in sommità ospitano locali tecnici e terrazzi; è presente un solo piano interrato che accoglie i parcheggi, centrali tecnologiche e alcuni depositi.

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La storia di un ex complesso industriale
Il Naviglio Grande ha segnato il destino industriale di Milano fin dai primi anni dell’Ottocento, portando l’insediamento e lo sviluppo delle prime fabbriche di ceramica nella zona. Qui nel 1842 l’imprenditore svizzero Giulio Richard rilevò le fabbriche e nel 1896 venne fondata la Richard Ginori che visse in continua espansione fino agli anni Settanta, epoca in cui subentrarono disavventure finanziarie che portarono alla dismissione progressiva delle attività produttive della società e alla chiusura di diversi stabilimenti, tra cui quello di Milano. Dopo un periodo di dismissione le varie parti della fabbrica furono gradualmente ristrutturate per ospitare attività terziarie e creative, di operatori collegati alla moda e al design, oltre a studi professionali, agenzie di pubblicità; una vera e propria cittadella dell’immagine in continuità con il recupero degli ex complessi industriali.
La lenta riconversione del tessuto urbano seguì tempistiche e finalità diverse. Molti edifici furono convertiti internamente all’uso terziario mantenendo all’esterno il caratteristico mattone rosso dei corpi di fabbrica originali. Altri lotti furono invece demoliti e ricostruiti ex novo: tra questi ci sono le torri lungo il viale Giulio Richard, costruite negli anni Novanta, dove si colloca questo intervento di riqualificazione.

Il progetto architettonico
Marco Scala, architetto in BMS Progetti, ci ha illustrato il progetto: “Dovendo ripensare completamente l’edificio, ipotizzando che potesse dettare delle linee guida per gli eventuali interventi futuri sulle torri adiacenti, ma che al tempo stesso potesse continuare a dialogare con l’intero complesso, la logica progettuale ha previsto una valorizzazione dell’attacco a terra al fine di ridefinire il rapporto con la strada e una nuova facciata. Anche il corpo scala esterno è stato ripensato nell’ottica di integrare questo elemento con il volume principale per dare una maggiore uniformità all’intero edificio”.
Il basamento risulta caratterizzato da un portico coperto, costituito da un sistema di colonne a doppia altezza, con pilastri esistenti e nuovi rivestiti in pietra basaltina grigia. Un nuovo sistema di facciata, in controtendenza con le più recenti realizzazioni di edifici ad uffici, è scandito da una maglia muraria verticale che dialoga con gli elementi strutturali d’angolo e confluisce in sommità per realizzare un vero e proprio coronamento che permetterà di integrare le insegne del futuro tenant. La nuova facciata è costituita da due elementi, la lesena piena e il serramento, che si alternano a ritmo regolare, creando una modularità costante in orizzontale su tutta la torre. “Si è cercato di ottenere un effetto compatto e monolitico che armonizzasse con le torri vicine ma allo stesso tempo denunciasse la volontà di cambiamento e modernizzazione, una facciata muraria, che ricerca un disegno semplice, costituito da pochi e meticolosi dettagli. Il suo design è subordinato anche alla scala urbana cui si confronta, cercando un rapporto propositivo con il contesto. La scansione verticale della torre viene modulata con ritmo più discontinuo, intervallando scansioni mono-piano a piani accorpati a due e a tre” spiega l’architetto Scala.
Il sedicesimo piano ospiterà un bar con terrazza parzialmente scoperta, dalla quale si potrà godere di una vista panoramica su tutto lo skyline della città, e che costituirà il fiore all’occhiello di tutto il progetto.

L’utilizzo del BIM
BMS Progetti ha sviluppato in BIM il progetto di riqualificazione per tutte le discipline, architettura, struttura e impianti, dalla fase preliminare a quella esecutiva.
L’architetto Scala racconta: “Abbiamo gestito anche tutta la parte di Direzione Lavori, e la creazione di un efficiente Ambiente di Condivisione Dati (ACDat) ci ha permesso di mettere in comunicazione tutti gli stakeholders attorno ad un modello informativo unico e integrato. Utilizzando Autodesk BIM360 abbiamo avuto la possibilità di condividere con il cliente tutta la documentazione di progetto, oltre agli elaborati grafici, facilitandone la comprensione anche grazie alla possibilità di visualizzare il modello 3D, e di gestire tutto l’iter di consegne nelle varie fasi della progettazione e nelle deadline autorizzative specifiche”. La stessa piattaforma BIM360 ha fornito uno strumento potente per gestire il cantiere grazie a specifiche sezioni che permettono di organizzare e programmare l’attività di direzione lavori, con tasks e checklist già pianificate e impostate in ufficio, e rese funzionali al cantiere mediante l’utilizzo di tablet e smartphone.

Il BIM per dare valore ai dati
In questo progetto di riqualificazione, il BIM ha consentito di creare un modello multidimensionale che integrava sia i dati ricavati dal progetto d’origine, sviluppato a mano, sia i dati provenienti dei rilievi in opera. Tutte le fasi progettuali sono state quindi coniugate in un unico modello, dalla gestione del progetto architettonico alle pratiche amministrative, fino all’implementazione di tutte le richieste di adeguamento e finalizzazione del progetto.
Lo sviluppo di un progetto è diventato sempre di più negli ultimi anni il momento in cui non solo si costruiscono i volumi e si coordinano le tecnologie, ma è la fase in cui si impostano i dati degli immobili. Milioni di dati si raccolgono dalle prime fasi di progetto fino ai collaudi finali. La fine della costruzione è l’inizio della lunga vita dell’immobile che contiene nel suo organismo e nella sua raccolta dati, il proprio DNA. La sua vita si sviluppa tramite la gestione di questi dati. Un immobile per uffici, vivrà più di altri le richieste continue di mutamento e riadattamento sia sugli spazi che sulle tecnologie, per adeguarsi in maniera rapida e controllata alle esigenze dei propri utilizzatori. In questi nuovi uffici, ogni dato del progetto è diventato prima un dato per la costruzione e poi un dato per l’utilizzatore. Un processo continuo, centrato sulla validità del dato” commenta Marco Scala.
L’impiego del BIM consente l’ organizzazione e gestione dei dati di tutti i componenti del progetto dalle fasi preliminari a quelle esecutive e costruttive. Ogni disciplina usufruisce di strumenti di coordinamento integrati, ormai diffusi in fase di progettazione. “Nel nostro progetto abbiamo gestito e verificato 1.539.135 dati dei modelli, aggiornando le informazioni dei componenti edili ed impiantistici con le caratteristiche degli elementi adottati e installati in opera: posizione, schede tecniche, fotografie di dettaglio, annotazioni e commenti sono tutti dati che vengono raccolti quotidianamente in cantiere e introdotti nel modello digitale usufruendo di tablet e smartphone e una piattaforma in cloud sempre disponibile a disposizione di tutti gli interlocutori coinvolti” prosegue Scala.
1.539.135 di dati raccolti in fase di progettazione e cantiere, sono stati relazionati tra di loro in funzione del successivo impiego per le fasi di gestione dell’immobile. Ogni dato inserito è stato così confermato e completato con i dati costruttivi, tramite la raccolta e la gestione di tutte le richieste di sottomissione e approvazione mediante piattaforma cloud, tracciando ogni scelta e modifica durante la fase di costruzione. Il progetto as-built che ne risulta, rappresenta, quindi, una conferma dei dati coordinati e costantemente aggiornati. Milioni di dati pronti e validati per essere la base della gestione operativa dell’immobile e della sua manutenzione.

I vantaggi del BIM nella riqualificazione delle torri Richard
BMS Progetti, ha adottato AEC Collection e BIM 360 di Autodesk per la gestione integrata dei dati. La metodologia BIM ha permesso un’organizzazione e catalogazione delle informazioni durante tutto il processo, ottimizzando l’efficacia nella gestione delle variabili di costo e tempo, indicatori fondamentali per definire il valore di un’opera, sia in fase di previsione che di verifica durante la costruzione, e permettono di analizzare l’andamento del progetto e la sua corretta gestione.
“La verifica dei dati informativi e geometrici contenuti nei modelli IFC della rete dei consulenti è avvenuta grazie all’attività di model checking” racconta Marco Scala. “Ciò ha permesso di avere pieno controllo sulla qualità del lavoro svolto al fine di fornire modelli informatizzati dell’edificio per consentirne l’uso durante la sua successiva gestione. Sommando i costi di manutenzione con i costi della gestione operativa per l’intero ciclo di vita di un edificio simile a quello in oggetto, si arriva a un totale che pesa circa sei volte il costo di costruzione. L’ottimizzazione anche degli aspetti economici è stato, quindi, uno degli obiettivi da raggiungere e la gestione digitale e l’integrazione del modello BIM fino al Facility Management sono stati gli aspetti fondamentali per il raggiungimento di tali obiettivi. Un piano di Gestione Informativa consolidato e articolato, il model check e l’utilizzo di script dedicati per l’estrazione dei dati e la compilazione delle tabelle in standard cobie, sono stati gli elementi che hanno portato al risultato desiderato”.

Risparmio energetico e Facility Management
L’utilizzo del BIM, già dalle prime fasi, ha permesso, inoltre, di creare un modello energetico accurato dell’edificio aggiornato e integrato con tutte le informazioni. Si sono potuti, così, analizzare in dettaglio tutte le fasi, ifabbisogni, coordinare e ottimizzare gli impianti, prevedere i minori consumi energetici, gli sfridi in cantiere e una maggiore efficienza globale delle soluzioni adottate.
L’obiettivo finale sarà quello di poter poi confrontare, fin dal primo giorno di utilizzo, il rendimento reale dei sistemi tecnologici installati nell’edificio, con quelli preventivati in fase di progettazione, e contenuti nel database del modello digitale” conclude Marco Scala.

La società di progettazione
BMS è una società di progettazione multidisciplinare fondata nel 1998. Leader in Italia nella progettazione strutturale dai primi anni ‘90, ha iniziato un complesso processo di ampliamento della gamma di attività. Oggi la compagine si articola in tre divisioni specializzate – architettura, strutture, impianti. Basata a Milano BMS Progetti svolge la sua attività in tutta Italia ed in molti paesi all’estero.

Il progetto in breve
Torri Richard, Edificio C
Luogo: Milano
Tipologia: terziario
Committente: Aedes Siiq S.p.A.
Progetto architettonico, strutturale e impiantistico; Direzioni lavori; Coordinamento per la sicurezza; BIM: BMS Progetti
Impresa edile: Grassi&Crespi
Valore: circa 24 milioni €
Anno: 2018

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, lavora da molti anni nell’editoria B2B per la stampa tecnica e specializzata. Ha scritto a lungo di tecnologia, business e innovazione. Oggi orienta la sua professione nel campo delle tecnologie applicate alla progettazione architettonica e all’imprenditoria delle costruzioni.


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