3TI Progetti, uno dei principali player dell’ingegneria italiana, ha chiuso il bilancio 2017 con un fatturato consolidato di circa 26 milioni di euro, equivalenti a un aumento del 5% rispetto all’anno scorso, e con un forte aumento dell’Ebitda.
“Negli ultimi cinque anni, dai 18 milioni di fatturato del 2012 agli oltre 26 dell’ultimo esercizio, la crescita, anche se non più impetuosa come nel quinquennio precedente, non si è mai fermata“, afferma Alfredo Ingletti, Presidente della società, “e questo nonostante la crisi di investimenti del mercato domestico, grazie principalmente allo sviluppo delle attività sui mercati internazionali, in cui anche quest’anno abbiamo consolidato la presenza e il portafoglio ordini, e a un utilizzo esteso di avanzate metodologie per lo sviluppo e la gestione dei progetti come il Building Information Modeling“.
3TI Progetti, che nel 2017 ha celebrato venti anni di attività, attraverso l’internazionalizzazione ha superato brillantemente il profondo stato di crisi che dal 2008 ha condizionato il comparto produttivo italiano e mondiale. “Oggi“, specifica Ingletti “siamo una società con un organico composto da circa 200 qualificatissimi professionisti, quasi interamente italiani, ma abituati a muoversi naturalmente in un contesto internazionale, tanto che l’inglese ormai rappresenta la nostra lingua di riferimento, non solo all’estero ma anche in Italia“.
Il Medio Oriente è ancora oggi il mercato più prolifico per gli interessi di 3TI Progetti, al momento impegnata sui grandi progetti della metropolitana di Doha (in Qatar) e di Riyadh (in Arabia Saudita) e dell’Aeroporto di Muscat in Oman.
“La capacità di progettare grandi opere infrastrutturali sia in loco sia da remoto, la costante crescita di gradimento per i nostri servizi e la credibilità acquisita a livello internazionale in questi anni“, prosegue Ingletti, “ci ha aperto la strada per nuovi mercati, e uno dei risultati è stata l’acquisizione del progetto della nuova Smart Industrial Port City (SIPC) a Kandla-Gandhidham in India. Ma per noi ‘estero’ significa anche Europa, sia i mercati emergenti come la Romania, che da anni rappresenta un punto fermo per le nostre attività, ma anche i mercati avanzati, come la Francia, dove abbiamo recentemente vinto una gara nell’ambito del progetto europeo della fusione nucleare, e i paesi scandinavi, dove stiamo muovendo i nostri primi passi, un obiettivo per i prossimi anni“.
Rimane alta l’attenzione di 3TI Progetti per gli sviluppi che il nuovo codice degli appalti potrà avere sul mercato domestico, dove l’attenzione si concentra soprattutto sul settore dei porti, strategico in ragione del ritardo competitivo che il nostro paese ha nei confronti dei competitor internazionali, e che ha come progetto di punta il nuovo porto offshore di Venezia,.
“Nei prossimi anni”, conclude Ingletti, “il settore che più impegnerà l’ingegneria, e verso il quale stiamo dunque orientando l’evoluzione dello sviluppo e della ricerca di 3TI, sarà quello legato all’acqua e alla gestione delle risorse idriche, in tutte le forme in cui si presenta, con una particolare attenzione alla gestione delle coste, sia dal punto di vista dell’infrastrutturazione dei porti, sia dal punto di vista della difesa delle risorse naturali e della mitigazione del rischio idrogeologico, sia infine dello sviluppo industriale e turistico“.