4° Forum OICE sul BIM: l’ingegneria italiana è sempre più digitalizzata

La digitalizzazione del progetto conquista sempre di più l’ingegneria italiana. È questa la sintesi emersa dal Quarto Forum internazionale OICE sul BIM che si è tenuto a Roma il 18 giugno scorso. L’evento, come di consueto, ha guardato soprattutto alle esperienze estere per misurare il grado di evoluzione dell’ingegneria e del’architettura organizzata in un anno in cui il BIM è divenuto obbligatorio nei bandi gara pubblici italiani per i lavori oltre i 100 milioni.

La quarta edizione del Forum, coordinato scientificamente dal consigliere OICE Antonio Vettese, con i colleghi Francesca Federzoni e Fabrizio Ranucci, aperto dal presidente OICE Gabriele Scicolone, ha reso evidente l’elevato grado di evoluzione dell’offerta di servizi di ingegneria e architettura degli associati OICE (tra gli altri hanno presenziato 3TI Progetti, Bonifica, ETS, Italferr, Net engineering e Politecnica).

Di particolare interesse sono risultate le relazioni degli ospiti stranieri, a partire da quella di Marku Allison, Past president dell’IPDA, che ha illustrato i contenuti dell’IPD (Information Project Delivery) strumento di miglioramento delle performance dei contratti, partendo dalla ottimale gestione del progetto, in larghissimo uso nel mondo canadese e statunitense. “La chiave di volta” – ha detto Allison – “è che il successo di un attore è condizionato al successo degli altri operatori coinvolti”. Questi i benefici attesi: raggiungere uno scopo comune nell’ambito del confine del contratto che è funzione dell’efficienza complessiva derivante dal coinvolgimento di tutti in via collaborativa. Il testo di riferimento é l’IPD guide del 2007 dell’IPDA (www.ipda.ca). Tutti gli stakeholder principali sono uniti da un unico accordo e scopo: realizzare l’opera ( si arriva fino a 20 soggetti coinvolti) in un contesto di grande trasparenza finanziaria per quanto attiene ai costi, ottenendo un profitto anche in funzione della riduzione del livello di costo massimo ammesso dal committente.

Martin Holmegaard Jensen, relatore di COWI, società di danese che fattura 830 milioni di euro/anno, ha illustrato il ruolo svolto dalla società nella realizzazione del progetto del nuovo ospedale di Koge (310 milioni di euro di lavori), e del proficuo ruolo svolto in supporto alla committenza.

Mark Coleman di Crossrail (UK) ha aggiornato lo stato dello sviluppo dell’importante linea metropolitana di Londra (circa 15 miliardi di sterline di investimento) mettendo in evidenza il ruolo determinante del BIM nella gestione delle informazioni di un’opera altamente complessa.
Sono seguite poi le relazioni di tre importanti committenze italiane – Massimo Gambardella, dell’Agenzia del demanio, Pietro Bruni di Rete ferroviaria Italiana e Lorenzo Sperati di Banca d’Italia –, che soprattutto sul lato della gestione degli asset hanno illustrato come gli strumenti della digitalizzazione consentono di raggiungere elevati gradi di efficacia e di produttività degli investimenti.

Lorenzo Orsenigo  di ICMQ ha parlato dell’attività di certificazione delle competenze e delle organizzazioni proposta da ICMQ, con un cenno anche al protocollo Envision.

Il vice presidente Maurizio Boi ha preso la parola sul tema dei “future trends” dell’ingegneria e dell’architettura dando conto dei contenuti del booklet EFCA e delle principali tendenze evolutive in atto nel settore, dalla blockchain technology, all’utilizzo degli smart contracts e delle piattafome collaborative.

A questo ricco programma di interventi è seguito il momento dei progetti italiani, nelle 6 presentazioni di associati OICE. Per 3TI Progetti sono intervenuti Roberta Di Stefano (Technical Director Public Sector), Franca Francescucci (BIM design Manager) e Barbara Paone (BIM Coordinator) illustrando il Nuovo Ospedale della Spezia. Bonifica, con Federico Momoni (Project Manager) e Federico Malleni (BIM Manager) hanno ilustrato il caso della Linea ferroviaria AV/AC Verona – Padova. Salvatore Collura, BIM Manager di ETS, ha parlato della Galleria Olmata (linea ferroviaria Roma-Cassino-Napoli). Per Italferr sono interventi Andrea Nardinaocchi (Direttore Tecnico) e Daniela Aprea (Responsabile BIM Management) per parlare dell‘applicazione del BIM al Ponte Polcevera: la criticità progettuale che diventa opportunità. Il Centro Intermodale di Bressanone è stata la relazione di Fabio Serrau (BIM & Project Manager) di Net Engineering. Infine, Enea Sermasi, Direttore Commerciale di Politecnica, ha illustrato il progetto del Nuovo Zealand University Hospital di Køge in Danimarca.

È stato poi Antonio Vettese, moderatore della sessione pomeridiana, a svolgere una relazione – che si è giovata anche della collaborazione di Marzia Bolpagni , coordinatrice del task Group TG1 che, nell’ambito CEN TC 442 -WG2, si occupa di definire il livello delle informazioni necessarie per sostenere i processi decisionali coerentemente con le norme ISO 196501 e 2. La relazione partendo di concetti di base del Project management evidenzia come i nuovi standard ISO diano più compiuta attuazione all’incontro essenziale tra Information management e Project Management.

 

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Giornalista della redazione di BIMportale, professionista della comunicazione e del marketing per il settore AEC – Architetture Engineering & Construction. Ha lavorato per molti anni nell’editoria B2B dirigendo una delle principali testate specializzate per l’industria delle costruzioni, per la quale è stato autore di numerosi articoli, inchieste e speciali. Durante questa lunga esperienza editoriale ha avuto modo di vivere e monitorare direttamente l’evoluzione del settore e la sua continua trasformazione, lavorando a stretto contatto con i principali protagonisti del mercato: imprese edili, progettisti, committenti, produttori. Su tali premesse nel 2007 ha fondato l’agenzia di comunicazione e marketing Sillabario, che si occupa delle attività di comunicazione e ufficio stampa di importanti marchi industriali del settore delle costruzioni.


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