Bandi “BIM”: le specifiche tecniche ed il principio dell’equivalenza

Sin da prima dell’entrata in vigore del Nuovo Codice dei Contratti pubblici, adottato con il D.lgs. 50 del 2016, si sono avuti esempi di Stazioni Appaltanti che nei propri bandi hanno richiesto l’impiego dell’approccio metodologico “BIM” (cfr. “Procedura aperta per l’affidamento di un appalto di lavori di restauro e la riqualificazione del Teatro Lirico, via Larga 14 Milano”- Appalto n. 127 del 2014 del Comune di Milano).

Naturalmente l’utilizzo di una metodologia complessa come il “BIM”, che richiede l’uso sia di strumenti software che hardware per la propria implementazione, comporta la necessità per le stazioni appaltanti di indicare le specifiche tecniche desiderate per la realizzazione di quanto posto a base di gara.

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L’avvocato Cristian Barutta ha maturato pluriennale esperienza sa nel campo giudiziale in diritto amministrativo e civile, sia nel campo della consulenza legale per società private e organismi di diritto pubblico. Ha curato numerosi contenziosi davanti ai tribunali amministrativi competenti assistendo società concessionarie di rilievo nazionale ed imprese sia in materia di appalti, sia di espropri e di problematiche inerenti all’applicazione della Legge n.241/1990, prestando la propria assistenza relativamente ad opere quale la “Variante all’abitato di Zogno (BG)” e la “Tangenziale Est Esterna di Milano (TEEM)”. È tra i relatori del Master di II Livello “BIM Manager frontale/online” organizzato dal Politecnico di Milano – Scuola Mastre Fratelli Pesenti, e del Master di II Livello “BIM Manager” organizzato dal Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara.


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