Il BIM come driver della domanda pubblica

La prima edizione di Digital&BIM Italia organizzata da BolognaFiere è stata anche l’occasione per fare il punto sullo stato della committenza pubblica in Italia in materia di digitalizzazione nei lavori pubblici, puntando in particolare l’attenzione sugli indirizzi legislativi e la loro obbligatorietà. Questi temi sono stati affrontati nel convegno “Il Bim come driver della domanda pubblica”.

A introdurre i diversi interventi è stato Mark Coleman Senior Cad Manager di Crossrail, la più grande opera infrastrutturale europea, che ha raccontato tutti i processi costruttivi della nuova linea ferroviaria rapida che collegherà il sud est di Londra con alcune zone del Berkshire, del Birminghamshire e dell’Essex. “L’utilizzo del BIM è fondamentale – ha spiegato – per fronteggiare la grande quantità di dati che ci si trova ad amministrare nell’ambito di progetti complessi. Molto importante è in questo senso il Common Data Environment che, per Crossrail, è stato organizzato in tre database connessi tra loro e accessibili a tutti gli attori coinvolti nelle diverse fasi del progetto”. Particolarmente atteso è stato l’intervento Pietro Baratono Provveditore alle Opere Pubbliche dell’Emilia Romagna e Presidente della Commissione omonima, che ha spiegato l’iter di approvazione del Decreto BIM e lo stato dell’arte della digitalizzazione degli appalti nella Pubblica Amministrazione italiana (si veda la nostra intervista esclusiva). “I lavori della Commissione sono sostanzialmente giunti alla fine e oggi siamo in attesa del parere dell’Ufficio Legislativo del Ministero delle Infrastrutture. Molto si è detto e scritto sulla presunta onerosità della formazione della P.A. all’utilizzo del Building Information Modeling, ma in realtà esperienze in questo senso già esistono, e sono tutte di segno positivo. Non si tratta a mio avviso di un problema di costi quanto piuttosto di volontà, la quale richiede piena comprensione da parte di tutti i soggetti coinvolti del fatto che la digitalizzazione rappresenta un fattore di aumento della produttività e della trasparenza oltre che di rilancio per il Paese”. Per quanto riguarda l’Italia, l’ingegnere Andrea Nardinocchi responsabile della direzione tecnica Italferr ha raccontato che la società di ingegneria del Gruppo FS Italiane, è attiva in un costante processo di digitalizzazione. “Italferr è l’unica società di ingegneria italiana ad aver adottato il BIM (Building Information Modeling) nelle progettazioni architettoniche, strutturali e impiantistiche e tra le poche nel mondo ad averne avviato l’applicazione nei progetti infrastrutturali. Il BIM rappresenta una rivoluzione digitale che avrà impatto sull’efficienza progettuale, costruttiva e manutentiva con ricadute importanti lungo tutta la vita utile dell’opera immobiliare e infrastrutturale”.

L’Architetto Ernesto Sacco Funzionario, Direzione Centrale Progettazione ANAS, ha espresso il punto di vista dei una stazione appaltante. “La nostra azienda che gestisce le strade e le autostrade italiane a inizio 2017 ha indetto la prima gara BIM e in tre anni stima il passaggio definitivo al digitale. L’obiettivo è risparmiare soprattutto per la manutenzione delle infrastrutture. Entro la fine del 2019 ANAS gestirà tutte le procedure tramite BIM; entro questo termine, anche se le gare non saranno integralmente gestite tramite Building Information Modeling, le strutture della società dovranno essere digitalizzate e in grado di utilizzarlo. Gli appalti, invece, saranno comunque gestiti sia in forma cartacea che digitale”.

In questo contesto la Rai sta sviluppando un progetto di sviluppo di una Linea Guida proprietaria per implementare il BIM nei processi gestionali dei suo beni edilizi. “Il patrimonio immobiliare Rai – spiega l’ingegnere Gianluca Pulciani Responsabile settore lavori e iniziative speciali a asset immobiliari e servizi Rai– si compone di oltre 750mila metri quadrati, applicare il BIM non solo ai nuovi progetti, ma anche alle ristrutturazioni e alla manutenzione dell’esistente porterebbe a un risparmio di gestione nell’ordine del 10-15%”. Il responsabile scientifico del progetto è Giuseppe di Giuda professore del Politecnico di Milano del Dipartimento di Architettura e Ingegneria dell’Ambiente che sta lavorando sulla applicazione delle linee guida al fine di una maggiore digitalizzazione e ottimizzazione dei processi di gestione dei fabbricati Rai. In prospettiva quindi la Rai si allinea agli obblighi del nuovo Codice appalti che imporrà le gare BIM nei prossimi anni”.

Daniela Pedrini, Presidente nazionale Siais (Società Italiana dell’Architettura e dell’Ingegneria per la Sanità) e Presidente di Ifhe Eu (International Federation of Hospital Engineering) ha illustrato i vantaggi dell’uso del BIM in ambito sanitario, dalla progettazione alla costruzione, alla gestione degli ospedali, dalle sale operatorie agli ambulatori. “Il BIM porterà numerosi vantaggi nella gestione oltre che nella progettazione e costruzione degli edifici. Quel che occorre ora – afferma – è la formazione dei tecnici e creare le giuste competenze per la gestione degli edifici in chiave BIM”.

 

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La prima edizione di Digital&BIM Italia organizzata da BolognaFiere è stata anche l’occasione per fare il punto sullo stato della committenza pubblica in Italia in materia di digitalizzazione nei lavori pubblici, puntando in particolare l’attenzione sugli indirizzi legislativi e la loro obbligatorietà.
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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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