L’acronimo BIM è utilizzato per descrivere una attività (Building Information Modeling) piuttosto che un oggetto (Building Information Model). Come attività, il BIM è dunque costituito dall’insieme dei processi applicati per realizzare, gestire, ottenere e comunicare informazioni tra i soggetti a livelli differenti, utilizzando dei modelli creati da tutti i partecipanti al processo edilizio, in tempi diversi ed anche per scopi non uguali tra di loro, per garantire qualità ed efficienza attraverso un approccio relativo all’intero ciclo di vita di un manufatto. Per Building Information Model invece, si intende la rappresentazione digitale delle caratteristiche fisiche e funzionali del bene edilizio. Tale rappresentazione è costituita da oggetti digitali corrispondenti alle componenti del mondo reale come muri, finestre, porte con associate relazioni, attributi e proprietà. Attualmente la maggior parte degli studi di progettazione italiani utilizzano software BIM per la creazione di un modello in fase preliminare, sia per svolgere ragionamenti progettuali, ma soprattutto per meglio far comprendere al committente quale sia il risultato finale del proprio investimento. Successivamente questo modello viene abbandonato e ci si concentra sulla progettazione tradizionale in 2D per quanto riguarda il progetto definitivo ed esecutivo.
