Il BIM per la ricostruzione del Viadotto Polcevera

Dopo la nomina lo scorso 4 ottobre del sindaco di Genova Marco Bucci alla carica di Commissario Straordinario alla ricostruzione, e la pubblicazione fra il 13 ed il 15 novembre dei cinque decreti che designano due vice-commissari, una struttura commissariale composta da 20 membri e le procedure di affidamento dei lavori, forniture e servizi di demolizione nonché le relative specifiche tecniche – che richiamano espressamente l’obbligatorietà di utilizzo del Building Information Modeling –  parte il percorso che condurrà alla ricostruzione del Viadotto Polcevera di Genova dopo il crollo dello scorso agosto.

Per quanto riguarda in particolare gli aspetti procedurali, i decreti stabiliscono il ricorso alla procedura negoziata per l’assegnazione dei lavori di demolizione e costruzione, cui al momento sono state ufficialmente invitate dieci imprese, fatta salva la possibilità di presentare candidatura anche per i soggetti non invitati qualora in possesso dei requisiti tecnici indicati nel relativo decreto numero 5. Quest”ultimo, in particolare, specifica come le imprese dovranno essere selezionate tra i primari soggetti del settore delle demolizioni e delle costruzioni di grandi manufatti, con particolare riferimento a ponti e viadotti ferroviari e autostradali che, alla luce della notevole complessità dei lavori oggetto di appalto, dovranno essere in condizione, per capacità professionale ed esperienza di assicurare l’esecuzione degli interventi secondo i migliori standard della tecnica in un arco temporale ristretto, considerata la prevalente necessità  di  un pronto  ripristino  dell’infrastruttura.

Nello specificare che le proposte di fattibilità delle imprese partecipanti dovranno essere presentate secondo  la formula chiavi in mano, le specifiche tecniche contenute nel decreto numero 5 definiscono due fasi di lavori, una per la demolizione e l’altra per la costruzione, non necessariamente consecutive, precisando che il Commissario potrà decidere se appaltarle entrambe ad un unico soggetto o a soggetti diversi, così come i soggetti chiamati alla negoziazione potranno dare disponibilità per entrambe le fasi o per una sola di esse.

Particolarmente significative le prescrizioni relative al livello progettuale che i partecipanti dovranno proporre; quest’ultimo, oltre ad avere i contenuti previsti all’art. 23, comma 5 del D.Lgs. 50/2016 e delle norme di settore, proponendo più alternative progettuali finalizzate a soddisfare requisiti di durabilità, innovazione, ispezionabilità, manutenibilità, compatibilità ambientale, robustezze resilienza dell’opera, dovrà fare obbligatoriamente ricorso al Building Information Modeling coerentemente sia con l’ormai prossima entrata in vigore dell’obbligatorietà del BIM per i lavori di importo superiore ai 100 milioni di Euro, sia con quanto enunciato nelle specifiche tecniche in materia di scambio di informazioni e gestione dei processi operativi.

Giornalista professionista della redazione di BIMportale, specializzato nel settore delle costruzioni, si occupa dai primi anni ’90 di tecnologie applicate alla progettazione e al cantiere. Ha all’attivo numerose pubblicazioni e collaborazioni con le principali testate di settore relative a tecniche costruttive, progettazione 3D, organizzazione e gestione dei processi di cantiere.


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