Il BIM è una metamorfosi: intervista a Giovanni Cardinale, CNI

BIMportale ha intervistato l’ing. Giovanni Cardinale, Vice Presidente Consiglio Nazionale Ingegneri, per conoscere il suo punto di vista sulla trasformazione digitale in atto nel mondo della progettazione ingegneristica e delle costruzioni.

(Guarda la nostra video intervista esclusiva)

Ing. Cardinale, qual è il suo punto di vista sulla trasformazione digitale in atto nel mondo della progettazione ingegneristica e delle costruzioni? Si tratta di un cambiamento netto rispetto al passato?
Sicuramente siamo in una fase molto complessa. Da un lato il processo di digitalizzazione e l’introduzione del BIM è inevitabile, dall’altro fa i conti con una struttura come quella del mondo delle costruzioni che fa un po’ fatica a stare al passo con la tecnologia e lo sviluppo digitale.
Nel nostro Paese siamo ancora di fronte a pratiche amministrative che bisogna svolgere con elaborati e documenti cartacei, sono cambiamenti lunghi che è difficile riuscire a far entrare nel nostro sistema. Credo che questa sia la più grande rivoluzione del mondo delle costruzioni, ancora più importante e stravolgente del passaggio dal tecnigrafo al CAD.

Il BIM – Building Information Modeling apre orizzonti nuovi nell’approccio al progetto costruttivo e infrastrutturale? Sotto quali aspetti in particolare?
Devo dire che non sono tra quelli che credono e professano che il BIM sia la soluzione a tutti i problemi del mondo delle costruzioni, ma sicuramente permette una maggiore collaborazione e dialogo tra gli attori della filiera verso una maggiore qualità del progetto costruito con un risparmio notevole di tempi e costi avendo ogni interferenza sotto controllo. La cosa importante poi è che permetterà di sviluppare una reale attenzione al ciclo di vita di un edificio, con un controllo programmato non solo per la manutenzione ma anche per tutti gli interventi che riguardano il Facility Managment.

Quali sono i principali vantaggi e le sinergie che il BIM può apportare alla filiera dell’ingegneria italiana?
Sicuramente questa metamorfosi va oltre la figura del progettista e investe tutto il mondo delle costruzioni che nello sviluppo di questa nuova metodologia può e deve trovare in qualche modo una sinergia di intenti e una collaborazione per raggiungere il risultato comune. Il BIM permette di migliorare la qualità dei progetti e di diminuire la possibilità di errori lavorando secondo un approccio completamente nuovo e di condivisione.

Il Consiglio Nazionale Ingegneri come sta affrontando la trasformazione digitale del progetto? Quali azioni e attività avete già avviato o in avete programma?
Da parte nostra per andare in contro alle esigenze del mondo dell’ingegneria che sempre di più si sta interrogando su quali strade percorrere per una più efficace implementazione del BIM cerchiamo di fare formazione e di fornire gli strumenti necessari ai professionisti per un approccio che sia utile a ciascuno secondo le proprie necessità lavorative. Vogliamo inoltre portare avanti un discorso di sistema che sia in grado di spingere la crescita. Ci tengo a sottolineare che in questo momento, in cui sempre di più sono al centro le professionalità in grado di utilizzare bene software e nuove tecnologie, si sta sempre di più dimenticando l’importanza dei soggetti iscritti all’albo. Bisogna stare attenti a pensare che queste capacità bastino: sono assolutamente necessarie come però quelle legate all’esperienza in campo. Si tende, infatti, oggi a dimenticare l’importanza degli Ordini Professionali, si fa fare un progetto a chi è tecnologicamente capace e lo si fa firmare a chi può per legge. Il mercato non può accettare questo processo e le aziende come gli studi professionali nella scelta delle professionalità da impiegare per implementare il BIM e le nuove tecnologie deve avere come base di valutazione anche il fatto che i professionisti accettino di seguire precise regole lavorative e deontologiche e le seguono nello svolgere della loro professione. Questo è un punto fondamentale a cui tengo molto.

Parlando di progettazione BIM nella filiera delle costruzioni, quali sono, dal vostro punto di vista professionale, i problemi ancora da risolvere, le questioni prioritarie ancora da affrontare?
Il problema vero è che il mercato delle costruzioni in Italia è povero e non viene dato il giusto valore alla parte progettazione, gestione e direzione lavori, cosa che invece avviene in maniera molto decisa nei paesi anglosassoni; se si continua a pensare in questo modo da parte della committenza non si potrà mai avere una vera spinta alla crescita. Ci vogliono degli investimenti reali da parte della pubblica amministrazione in grado di finanziare lo sviluppo delle nuove tecnologie. Sicuramente la spinta in questa direzione la devono avere le singole stazioni appaltanti prima di tutto al loro interno sia per quanto riguarda l’aggiornamento professionale sia per quello tecnologico. Certo questo vuol dire un cambio radicale soprattutto di mentalità che credo sia in assoluto la problematica più grande in questo momento. Basti pensare alle strutture professionali che abbiamo che sono molto piccole e al momento non sono in grado di affrontare i giusti investimenti per essere davvero competitivi. Bisogna che ci sia un rilancio del mercato che aiuti la crescita di tutte le parti in causa coinvolte.

L’entrata in vigore del Decreto 560/2017 obbliga le amministrazioni pubbliche alla graduale introduzione del BIM negli appalti. Ritiene che questa sarà una leva fondamentale per un concreto viluppo del BIM in Italia?
L’introduzione del BIM a livello obbligatorio seppur in maniera graduale può sicuramente essere di aiuto alla crescita. Questo è però il momento di iniziare, non si può aspettare che l’obbligo sia esteso a tutti i progetti messi in campo dalla pubblica amministrazione, in quel momento sarebbe troppo tardi, non bisogna farsi trovare impreparati. Quindi è prima di tutto importante che si metta in campo un processo di formazione che aiuti a far crescere le competenze e migliorare i processi.

 

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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