Oltre ai noti vantaggi in termini di controllo e gestione dei processi progettuali ed esecutivi, il Building Information Modeling, offre una risposta funzionale ed efficace al tema della sostenibilità, agevolando la collaborazione tra le diverse discipline coinvolte e fornendo tutti i necessari strumenti per l’analisi del comportamento dell’edificio sotto il profilo energetico sin dalla fase di progettazione. A testimoniare tutto questo è un esempio di eccellenza come la nuova Manifattura Bulgari, progettata dallo studio di progettazione integrata Open Project di Bologna, che rappresenta un esempio particolarmente efficace delle sinergie fra progettazione sostenibile e approccio BIM.
L’intervento, in particolare, ha avuto come oggetto la realizzazione del nuovo stabilimento produttivo della Bulgari Gioielli, un complesso che ospita funzioni amministrative e produttive in due edifici dai caratteri architettonici decisamente differenti, il primo situato nello storico insediamento orafo di Valenza risalente agli inizi del XIX secolo che è stato demolito e ricostruito, il secondo costituito da un nuovo corpo edilizio separato e arretrato rispetto all’edificio storico, organizzato su tre livelli, di cui uno seminterrato.
In questo contesto, adottare un approccio di progettazione integrata con metodo BIM non ha significato solamente saper utilizzare un software innovativo, ma ha avuto una ricaduta su tutto il processo progettuale. Modellare in 3D e attribuire set di informazioni a oggetti intelligenti ha obbligato i progettisti ad affrontare alcune questioni in un’ottica completamente nuova; avendo piante, prospetti e sezioni interamente coordinati, è risultato obbligatorio risolvere problematiche che in un progetto tradizionale avrebbero rischiato di essere tralasciate o posticipate a una fase troppo avanzata del percorso progettuale. Per quanto riguarda in particolare gli aspetti legati alla sostenibilità ambientale
Bulgari Gioielli ha richiesto di avere il primo edificio produttivo in Italia certificato LEED Gold. L’utilizzo del metodo BIM si è rivelato estremamente funzionale nel raggiungimento di tale standard; il primo e più evidente vantaggio è stata la possibilità di creare all’interno dell’unico file di riferimento un set di tavole specifiche per la richiesta di certificazione LEED; il BIM team si è quindi impegnato a creare etichette e modelli di vista speciali seguendo le richieste del LEED AP. II modello esportato è stato utile anche per l’attività di commissioning, poiché è servito come verifica del modello per l’analisi energetica
