Ferrero Technical Center ad Alba

Ad Alba, nel cuore delle Langhe, sorgerà il nuovo Ferrero Technical Center (FTC), polo di innovazione tecnica. Ferrero, la storica azienda italiana del settore dolciario, a seguito di un concorso a inviti, ha affidato la progettazione dell’edificio, destinato a ospitare la nuova officina e degli uffici, allo studio Frigerio Design Group. II nuovo polo di innovazione tecnica avrà l’obiettivo di offrire uno spazio contemporaneo e all’avanguardia, che esprima la forte identità e cultura aziendale di questo marchio, che rappresenta un’eccellenza per il nostro paese.

Il BIM ha giocato un ruolo fondamentale in questo progetto, come spiega l’Arch. Simone Rota, BIM Coordinator di Frigerio Design Group.

Quali sono le caratteristiche principali del progetto architettonico?
Unire la componente naturale e quella umana per realizzare il nuovo polo di innovazione tecnica, espressione dell’identità aziendale, dell’eccellenza, dell’innovazione, della passione e delle persone che da sempre rappresentano il gruppo e la sua cultura industriale”: è questo obiettivo che ha guidato il team di progettazione di Frigerio Design Group.
L’ingrediente principale è il territorio: la Langa, con la sua storia e la sua gente. Il panorama, la natura, i colori, definiscono una serie di geometrie coordinate per realizzare un edificio in empatia con l’ambiente nel quale si inserisce. Porzioni di paesaggio vengono idealmente ritagliate per costruire l’edificio, le cromie e le geometrie naturali caratteristiche del luogo disegnano e definiscono l’architettura attraverso astrazioni geometriche.
Realizzare un edificio industriale oggi, vuol dire per noi pensare ad un edificio per una produzione automatizzata e interconnessa, con una reciprocità tra uomo e macchina, ma in relazione con il suo ecosistema. Un’architettura semplice, rassicurante e viva, dove la tecnologia non è “urlata” ma è presente, c’è ma non si vede. L’idea è quella di contrapporre all’immagine consolidata della fabbrica un po’ caotica, piena di tubi e fumi, un’architettura semplice e lineare, dove le parti tecniche e gli impianti sono integrati nelle facciate o nascosti all’interno del Mezzanino Tecnico.

La convivenza tra Officina e Uffici, sovrapposti l’uno all’altro, si esprime attraverso superfici dure e eteree, cieche in basso e trasparenti in alto: terra e cielo. L’Officina è stata pensata con una pianta regolare, “pulita”, senza troppe strutture in vista, in modo che non si possa depositare la polvere e lo sporco. I pannelli di tamponamento perimetrali presentano la faccia interna microforata e fonoassorbente per migliorare la qualità acustica interna e contenere l’eventuale inquinamento acustico verso l’esterno. Gli spazi Ufficio sono invece un vero e proprio “campo”, portato in quota: pochi elementi fissi, geometrie coordinate e massima flessibilità per allestire i vari spazi. Un ‘landscape’ attraversato da un percorso lungo il quale si incontrano “giardini volanti” e “pozzi di luce”, e dove le persone trovano nell’arco della giornata ambienti per lavorare, per concentrarsi, per rilassarsi o per partecipare; privacy quando serve, interazione e condivisione quando il momento lo richiede. Un susseguirsi di luci, colori, profumi, trasparenze e volumi da vivere soggettivamente che rendono ogni luogo un’esperienza unica.
L’edificio è un volume compatto, semplice, per massimizzare tutti gli apporti passivi e limitare le risorse per la sua gestione e manutenzione, senza rinunciare a una sobria e chiara identità. C’è una stretta correlazione tra strutture artificiali e naturali, alla ricerca dell’eccellenza e della funzionalità, per il benessere fisico e mentale di chi lavorerà in questi spazi, per migliorare la relazione, la creatività e il senso di appartenenza a una collettività.

Perché la scelta di adottare la metodologia BIM? Quale valore aggiunto ha portato al progetto?
La scelta è nata da un confronto con il committente, interessato a una gestione ottimizzata del processo costruttivo e della successiva gestione della struttura. Si è scelto di utilizzare la metodologia del BIM proprio perché permette una progettazione integrata facilitata, uno scambio continuo tra i vari attori del processo e una gestione condivisa, in un certo senso orizzontale; delle scelte che inevitabilmente vanno prese durante un processo di progettazione, soprattutto in progetti complessi come quello dell’FTC.
Questo “vantaggio” non si ferma ovviamente solo alla fase progettuale, ma si estende anche alla gestione del cantiere, con un governo in tempo reale del processo evolutivo del building, sino alla gestione qualificata dell’edificio nel tempo.
Un processo ordinato, organizzato con modelli adeguati agli usi necessari alla committenza.
Sicuramente l’uso del BIM per la progettazione del Ferrero Technical Center ha avuto questi due grandi “plus”: ha permesso un’ottimizzazione delle risorse (tempi di sviluppo, team di progetto) ma anche facilitato la messa in pratica di una forma mentis che i progetti di Frigerio Design Group incorporano già da tempo, ovvero una progettazione orientata alla prefabbricazione nella maggior parte dei suoi componenti, con evidenti ricadute positive sui tempi di cantiere e sulla qualità del manufatto.

Quali criticità il BIM ha permesso di superare?
Il Ferrero Technical Center, data la sua duplice vocazione (officina al piano terra e uffici al primo piano con un importante grado di flessibilità), ha una dotazione impiantistica davvero significativa, concentrata in un piano mezzanino appositamente dedicato da cui partono tutti i sistemi vitali dell’edificio e che deve necessariamente confrontarsi con la struttura portante dell’edificio; struttura che presenta al piano terra una unica campata di 25 m completamente libera.
Per questa sua caratteristica, nel corso della progettazione è stato fatto un grosso lavoro di clash detection (coordinato da Ariatta Ingegneria dei Sistemi progettisti degli impianti) che ha permesso di risolvere numerose criticità prima dell’avvio della gara d’appalto, aspetto di non poco conto per un progetto di questa complessità. Questo permette di avere un controllo sugli imprevisti che si traduce direttamente sui tempi e sui costi.
Detto questo, stiamo notando una piccola criticità aggiuntiva: ora che il cantiere è in corso, rileviamo che, nonostante i General Contractors lavorino con workflow BIM, il processo subisce qualche “rallentamento” quando entrano in campo alcuni subappaltatori; nel panorama italiano non tutta la filiera delle costruzioni è strutturata ad oggi, per lavorare in BIM, ma pensiamo che in tempi brevi si colmi questa piccola lacuna massimizzando l’efficienza del processo.

Quali software BIM avete utilizzato e con quali risultati?
Il progetto è stato realizzato mediante l’uso di strumenti di BIM Authoring (Autodesk Revit), Clash Detection (Autodesk Navisworks), Model Checking e con processi di automazione per l’estrazione e compilazione dei dati e la creazione di tavole di progetto (Dynamo).
La scelta è dovuta principalmente al fatto che lo studio operava già con programmi Autodesk, per cui la migrazione è stata facilitata.
Abbiamo comunque sviluppato e personalizzato all’interno dello studio, dei workflow stabili e strutturati, per ottimizzare il nostro processo di elaborazione progettuale, ma cerchiamo di sfruttare ogni occasione per fare un salto di qualità in avanti adattandoli e ritagliandoli su misura per ogni nuovo progetto.

 

Il progetto in breve

Ferrero Technical Center
Tipologia: edilizia industriale
Luogo: Alba
Committente: Ferrero SpA
Superficie: lotto 14.500 m2, Edificio 12.700 m2, Parcheggio esterno 4.100 m2
Coordinamento generale; Progetto Architettonico (Concept / Definitivo / Esecutivo); Pratiche Amministrative; Direzione Artistica Vincolante: Frigerio Design Group
Collaboratori: Enrico Frigerio con Carola Ginocchio (capo progetto) – Progetto esecutivo: Stefano Stevanè, Simone Rota, Marta Verdona – Progetto definitivo: Fabio Valido, Daniele Bona, Antonio Alessi
Strutture: Redesco Progetti
Impianti: Ariatta Ingegneria dei Sistemi
Prevenzione incendi e CSP: Arch. Claudio Manfreddo
Progetto del verde: AG&P
Direzione Lavori e CSE: Recchi Engineering
General Contractor: Co. Ge. Fa.
Anno: concorso 2017; esecutivo 2018-2019; cantiere 2020-in corso

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, lavora da molti anni nell’editoria B2B per la stampa tecnica e specializzata. Ha scritto a lungo di tecnologia, business e innovazione. Oggi orienta la sua professione nel campo delle tecnologie applicate alla progettazione architettonica e all’imprenditoria delle costruzioni.


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