Fotovoltaico trasparente, la nuova frontiera delle rinnovabili

I moduli fotovoltaici trasparenti sono sempre più apprezzati per l’aspetto sicuramente meno impattante dei pannelli tradizionali, e per essere quindi una tecnologia in grado di combinare funzionalità, utilità e design.

Otre a produrre elettricità, i pannelli trasparenti – attraversati dai raggi di luce solare proprio come fossero un normale vetro – permettono l’ingresso della luce all’interno degli spazi, diventando quindi un elemento architettonico funzionale. Inoltre, nel passaggio attraverso il pannello, i raggi solari vengono filtrati da raggi ultravioletti e infrarossi non visibili con l’occhio umano, che vengono catturati. Sono costruiti con materiali plastici o vetrosi e possono avere diversi gradi di trasparenza.

Come spiega STI engineering, azienda di progettazione e consulenza nel settore delle costruzioni, la versione “standard” del pannello trasparente è rappresentata da un pannello fotovoltaico simile a quello tradizionale ma formato da due strati in vetro, sopra e sotto, al cui interno sono inserite delle normali celle fotovoltaiche, che sono quindi presenti e visibili, ma la luce riesce comunque ad attraversare le zone trasparenti dove non sono presenti celle.

La grande evoluzione tecnologica è invece costituita da vere e proprie lastre fotovoltaiche trasparenti che sfruttano diverse tecnologie che permettono di trasformare i fotoni in elettroni. La tecnologia principale e maggiormente utilizzata è molto simile al principio dei vetri selettivi, usati nelle facciate continue o negli infissi con la finalità di ridurre la dispersione termica. Il vetro selettivo respinge le radiazioni termiche esterne senza ridurre trasparenza e passaggio della luce grazie a particolari trattamenti della superficie. Allo stesso modo, nel caso dei pannelli fotovoltaici trasparenti viene utilizzato un concentratore solare luminescente trasparente TLSC (Transparent Luminescent Solar Concentrator), ovvero una sostanza costituita da particolari molecole luminescenti che viene applicata sulle lastre plastiche o di vetro. Le lastre diventano così foto attive, poiché questa luminescenza viene catturata e riemessa all’interno della lastra. La radiazione viene quindi convogliata verso i bordi della lastra di vetro dove si trovano delle speciali cellule fotovoltaiche in strisce sottilissime, che permettono la produzione di elettricità. Al pari del vetro selettivo, anche questa tecnologia permette di assorbire lunghezze d’onda della luce non visibili all’occhio umano, come la luce infrarossa e ultravioletta.

Il fotovoltaico trasparente però ha un limite: rispetto a quello tradizionale, ha una resa nettamente inferiore, riesce infatti a convertire circa il 12% dell’energia ricevuta in energia elettrica utilizzabile. Allo stesso tempo, però, può diffondersi su larga scala non solo sui tetti ma dando potenziale a ogni superficie vetrata, dalle finestre alle pensiline fino ai parapetti dei balconi. Nel settore agro-alimentare questa tecnologia sta trovando attualmente largo impiego nella realizzazione di serre.

Insomma, è molto probabile che lo sviluppo di questo tipo di tecnologia e le sue diverse applicazioni rappresentino il futuro delle rinnovabili: basso impatto ambientale, alta efficienza e attenzione al design e all’estetica

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, lavora da molti anni nell’editoria B2B per la stampa tecnica e specializzata. Ha scritto a lungo di tecnologia, business e innovazione. Oggi orienta la sua professione nel campo delle tecnologie applicate alla progettazione architettonica e all’imprenditoria delle costruzioni.


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