Lo scorso giugno Graphisoft ha incontrato i propri clienti a Budapest in occasione di KCC 2016, l’evento biennale organizzato dall’azienda (quest’anno giunto alla sua terza edizione) per condividere con gli utenti le direzioni principali dello sviluppo di ArchiCAD e raccogliere i loro feedback, ascoltando le loro esigenze e capire le loro aspettative. Fra le realtà italiane invitate D.Vision Architecture e Minnucci Associati, che hanno recentemente siglato un accordo con Graphisoft Italia per una collaborazione strategica nell’introduzione del BIM nel nostro paese: D.Vision Architecture, nella persona di Mauro Cattaneo, BIM Manager, ha anche avuto l’occasione di essere sul palco per presentare le proprie esperienze (tutte Italiane) di progettazione BIM con ArchiCAD.
Lunedì 13 Giugno, giornata di apertura dei lavori, si sono avvicendati sul palco numerosi relatori con interventi di grande interesse. David Philp, UK BIM Task Group, ha condiviso la sua esperienza a proposito di quello che sta accadendo in UK in merito all’adozione del BIM. Molti spunti interessanti per la situazione Italiana, dove le cose si stanno muovendo molto più lentamente. Viktor Varkonyi, amministratore delegato di Graphisoft, che gli utenti italiani hanno recentemente conosciuto durante l’evento “CEO meets the users” organizzato dall’azienda, ha dato una panoramica sugli obiettivi futuri, sulla situazione del mercato e a proposito della posizione chiave di Graphisoft nell’ecosistema di soluzioni di Nemetschek Group. Sul palco è poi salito Patrick MacLeamy, buildingSMART, US, protagonista di un intervento sulle motivazioni e i vantaggi derivanti dall’adozione del Building Information Modeling. Tutto inizia col BIM. L’architetto usa la modellazione 3D per controllare le varianti e testare le prestazioni dell’edificio direttamente nella fase iniziale della progettazione per poter ottimizzare l’intero flusso di lavoro. Il progetto viene poi consegnato all’appaltatore che semplifica il processo di costruzione grazie al BAM (Building Assembly Modeling – Modellazione dell’Assemblaggio della Costruzione), che permette una significante riduzione dei costi di costruzione. Una volta concluso, il BAM passa al proprietario/committente e diviene BOOM (Building Owner Operator Model – il modello del proprietario per l’esercizio dell’edificio). Questo permette al proprietario di gestire l’edificio nel tempo e di assicurare l’ottimizzazione delle prestazioni dell’edificio attraverso il suo intero ciclo di vita. Dopo l’intervento di MacLeamy si sono avvicendate sul palco due figure di altissimo livello. La prima, Kazumi Yajima, Kajima, Giappone, ha fornito un chiaro esempio dell’uso di una soluzione BIM come ArchiCAD in una realtà che è più simile ad un’industria che ad uno studio di architettura (Kajima è la prima compagnia nipponica di costruzioni). Il secondo, Daniel Fernandes, FAA, Brasile, ha raccontato la propria esperienza nell’uso di vari software BIM e la scelta finale di utilizzare la soluzione Graphisoft. Nel pomeriggio è stata la volta della prima mondiale assoluta di ArchiCAD 20, trasmessa in una diretta streaming a cui hanno partecipato migliaia di persone. La giornata si è conclusa con una esposizione di Andrew Patterson, di Pattersons Associate, Nuova Zelanda, che ha illustrato nei dettagli il progetto usato come emblema per la versione 20: il Len Lye Centre.
La giornata di martedì 14 Giugno è iniziata con un interessantissimo intervento di Gabor Bojar, fondatore di Graphisoft, sull’evoluzione della comunicazione nei secoli. Intervento in perfetta sintonia con il nucleo principale della nuova versione, la “I” di BIM, ossia l’attenzione sull’importanza delle informazioni contenute nel modello e accessibili a tutti coloro che partecipano al suo ciclo di vita, progettazione – costruzione – esercizio. Subito dopo le presentazioni di altri Key Client: Naveen Dath & Daniel Potts, Cottee Parker, Australia; Mauro Cattaneo, BIMFactory, Italia; Carlos Jimenez, Liverpool, Messico; Frederico Ramos, AEDAS, Singapore.
Mauro Cattaneo ha in particolare illustrato le attività di BIM Factory con un accento particolare al progetto per l’espansione dell’aeroporto di Fiumicino, dove ArchiCAD ha giocato un ruolo principale essendo stato utilizzato come strumento di coordinamento del progetto sotto tutti i punti di vista: architettonico, strutturale e impiantistico. Nel pomeriggio, infine, quattro interessanti workshop si sono ripetuti in tre blocchi: La progettazione algoritmica con Rhino-Grasshopper-ArchiCAD (Erik Havadi); L’importanza delle informazioni nel BIM (Nathan Hildebrandt); L’architettura Lego nell’ambiente BIM (Rob Jackson); ArchiCAD 20 svelato (Eniko Pauko).