HBIM e nuvola di punti per l’ex Borsa Merci di Firenze

Il BIM è protagonista nel progetto di riqualificazione del palazzo dell’ex Borsa Merci di Firenze, complesso immobiliare di particolare importanza per estensione e ubicazione. Si trova in via Por Santa Maria, una delle strade maggiormente frequentate dai turisti, vicino a Piazza della Signoria e dal Ponte Vecchio. Il complesso edilizio è costituito da tre corpi principali adiacenti con struttura portante in cemento armato, con un’estensione lorda commerciale di circa 5.600 m2 dove si trova attualmente un punto vendita della catena d’abbigliamento H&M.

Il palazzo è degli anni ’50, fu ricostruito dagli architetti Rossi e Tonelli dopo la guerra, rifatto ex novo dalle macerie dopo il bombardamento dei ponti fiorentini. Ancora oggi testimonia in maniera interessante un’epoca e una ricostruzione che ha caratterizzato in quegli anni il capoluogo toscano. L’edificio che storicamente ospitava la Borsa Merci di Firenze è diventato poi la sede degli uffici della Camera di Commercio e, nel 2016, è stato acquistato da Edizioni Property, la società immobiliare della famiglia Benetton.

L’attuale proprietà ha scelto di investire in un intervento di riqualificazione architettonica di pregio, per il quale ha incaricato lo studio di progettazione Archea Associati di Firenze. Probabilmente, una volta ristrutturato, l’interno sarà affittato a nuovi store e marchi di lusso. Per il momento, in vista del futuro cantiere e per progettare al meglio il restyling, sono stati effettuati gli studi preliminari del complesso esistente. Per questi è stato di fondamentale importanza il BIM, di cui si è occupato Tacheolab, azienda di alta specializzazione che offre servizi di supporto ai grandi studi di architettura e ingegneria nel campo dei rilievi scanner laser e modellazione BIM.

Tacheolab si è occupata della modellazione dalla nuvola di punti di geometrie architettoniche complesse in ambiente BIM Revit, utilizzando la tecnologia con rilievo laser scanner 3D con la restituzione di planimetrie, sezioni, spaccati assonometrici e render”, spiega Mirko Bonechi, Amministratore Delegato di Tacheolab. “Abbiamo modellato il fabbricato così com’è ora, facendo una perizia della strutture e un’analisi dell’esistente. Siamo riusciti a effettuare il rilievo nonostante l’edificio sia utilizzato come store di abbigliamento. Abbiamo eseguito in Revit la modellazione 3D dell’intero edificio, integrando le informazioni rilevate sul campo con quelle contenute nelle tavole di progetto originali degli anni ’50. Grazie agli elaborati storici abbiamo reinterpretato il lavoro dei progettisti dell’epoca e riportato tutte le informazioni ottenute in BIM”.

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, lavora da molti anni nell’editoria B2B per la stampa tecnica e specializzata. Ha scritto a lungo di tecnologia, business e innovazione. Oggi orienta la sua professione nel campo delle tecnologie applicate alla progettazione architettonica e all’imprenditoria delle costruzioni.


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