La pittaforma BIM Dictionary

Il settore delle costruzioni si caratterizza per un alto potenziale tasso di innovazione, sia di prodotto che di processo, ed è in questo contesto che la progressiva digitalizzazione del comparto gioca, ad oggi, un ruolo chiave. A tal fine, un crescente corpus normativo italiano, europeo ed internazionale sta cercando di regolamentare l’adozione di metodi e strumenti digitali per la gestione di flussi informativi complessi come sono, nella loro concezione integrata per fasi operative e stakeholder coinvolti, quelli delle costruzioni.
Le norme e gli standard di riferimento, anche in ragione  della loro struttura, prevedono un’apposita sezione dedicata al glossario, la quale offre una raccolta di termini e definizioni utile, ad esempio, a circoscrivere il significato di un termine rispetto al dominio di riferimento, a fornire informazioni precise in merito ad un termine complesso, ad indicare sinonimi come nel caso degli acronimi o delle sigle. Nonostante tali finalità, in taluni casi, le informazioni contenute nel glossario risultano essere parziali o in contraddizione tra di loro poiché manca, in sostanza, un sistema centralizzato di gestione della terminologia.
Come aiutare, quindi, i professionisti, le imprese, le committenze ad orientarsi nella grande quantità di termini che sono e saranno chiamati a utilizzare quotidianamente relativamente all’adozione di metodi e strumenti innovativi per la gestione di flussi informativi digitalizzati? Lo abbiamo chiesto al team italiano di BIM Dictionary (a fondo articolo un breve profilo dei membri del team).

Come nasce la piattaforma BIM Dictionary e con quali finalità?
La piattaforma BIM Dictionary cerca di colmare questo vuoto fornendo uno strumento on-line accessibile gratuitamente per mettere a disposizione di chi opera nel settore delle costruzioni una valida risorsa semantica legata all’innovazione digitale. Tale risorsa, sviluppata su base volontaria da professionisti altamente qualificati provenienti dal mondo accademico e professionale, è il risultato di un progetto internazionale inizialmente ideato dal Dr. Bilal Succar all’interno di BIMexcellence (BIMe) Inititative. Il BIM Dictionary attualmente contiene 736 voci con termini, descrizioni, sinonimi, abbreviazioni e riferimenti incrociati ed è, ad oggi, tradotto in ventitre lingue in modo da supportare i mercati locali.

Qual è il ruolo del team italiano all’interno della piattaforma e come si svilupperà questa vostra collaborazione?
La versione italiana del BIM Dictionary è disponibile dal 2017 con circa 80 termini; dalla fine del 2019 il team, originariamente coordinato da Marzia Bolpagni (Vice editore della piattaforma BIM Dictionary e revisore della versione italiana), si è rinnovato e bilancia, ad oggi, competenze nell’ambito della ricerca per l’innovazione dei processi del settore delle costruzioni, cui fanno riferimento Silvia Mastrolembo Ventura (Editore della versione italiana del BIM Dictionary) e Silvana Bruno (Co-editore), con la forte esperienza in campo professionale sviluppata da Isabella Selmi (Co-editore). Giovanna Aracri (Co-editore), esperta in knowledge organization, garantisce la corretta e coerente strutturazione del vocabolario nella traduzione italiana.
In questi mesi abbiamo lavorato per estendere il numero di voci tradotte in italiano, arrivando  ad oggi a 125 termini pubblicati ed altri 60 in fase di revisione. I termini dai quali abbiamo scelto di partire riguardano principalmente tre macro-categorie: Model Use, Mixed Reality e normazione. Dapprima, infatti, abbiamo esteso la traduzione di voci legate ai cosiddetti “usi del BIM”: l’abbiamo fatto perché riteniamo che sia sempre più necessario fare chiarezza, allontanarsi da una sorta di marketing language che ha caratterizzato per anni l’adozione di metodi e strumenti BIM e ripartire dalla definizione di specifici obiettivi gestionali di informatizzazione e digitalizzazione. La traduzione di termini legati al topic Mixed Reality, invece, riflette le recenti esperienze di una parte del team editoriale italiano che, nella sua componente più rivolta alla ricerca, negli ultimi anni ha approfondito l’adozione, mutuata da altri settori industriali, dei concetti di virtual prototyping per la gestione integrata del processo edilizio. La traduzione di voci legate alle norme ed agli standard disponibili in merito all’adozione di procedure digitalizzate, invece, mira a fornire ai colleghi uno stato dell’arte della documentazione disponibile sul tema.
La nostra collaborazione mira ad estendere il numero di voci disponibili in italiano garantendone un’adeguata contestualizzazione con le normative e gli standard nazionali al fine di fornire uno strumento affidabile a supporto delle realtà dei nostri contesti locali. A tal fine il team punta ad  allargarsi per includere nuovi volontari con background eterogenei per poter coprire un ampio raggio di argomenti legati all’adozione di metodi e strumenti BIM, acronimo che, come riporta la stessa piattaforma, “è cresciuto enormemente nel corso degli anni ed ha ora assunto quello di innovazione digitale per il settore delle costruzioni”.

Quanto è importante oggi una piattaforma come BIM Dictionary?
Un dizionario è lo strumento ideale per codificare univocamente i contenuti dell’informazione. In questo momento di transizione viviamo ancora in una fase di apprendimento dei principi cardini della metodologia BIM. Proprio per questo un linguaggio comune servirebbe per comunicare meglio e collaborare in maniera più efficace. Inoltre, il concetto di  collaborazione e lo scambio di informazione non è da ritenersi strettamente correlato al proprio team, ma è una collaborazione che porterebbe l’integrazione dell’informazione all’intera filiera delle costruzioni. È il passo decisivo per sostenere le Stazioni Appaltanti nella loro fase di adozione e nell’integrazione del processo BIM nei sistemi aziendali standardizzati e consolidati. Questo step va però garantito in vista delle scadenze temporali e delle prescrizioni attualmente in vigore nel Decreto 560/2017. Il problema più grande ad oggi è la discrepanza tra domanda e offerta, dovuta alla difficile comunicazione e alla vastità di informazioni che l’innovazione digitale porta nelle costruzioni.

Quali sono le prospettive future di BIM Dictionary?
Il BIM Dictionary è un vocabolario controllato e in quanto tale prevede che le informazioni in esso contenute siano rappresentate in maniera univoca e condivisa. L’integrazione sistematica del BIM Dictionary all’interno delle funzionalità di un sistema di modellazione digitale delle informazioni potrebbe contribuire a porre le basi per un uso maggiormente condiviso della terminologia di dominio, creando una maggiore consapevolezza fra gli operatori del settore.  L’integrazione delle competenze e delle risorse sono gli elementi valorizzanti di un processo BIM; da qui la necessità di ricorrere all’uso standardizzato di una risorsa semantica in grado di supportare e contribuire ad agevolare la comunicazione e lo scambio di informazioni, garantendone la qualità e la sinergia all’interno della filiera edilizia.
Vanno in questa direzione le ultime feature della piattaforma, la quale è in continua evoluzione; queste includono: funzioni di ricerca e filtro applicata sia alle voci che alle relative descrizioni, possibilità per gli utenti di aggiungere note personali ai termini a seguito del log-in con proprie credenziali nella piattaforma, la creazione di link URL per accedere direttamente ai termini presenti in BIM Dictionary a partire da post, documenti o siti web, così come la possibilità per gli utenti di creare una lista di termini preferiti e di frequente utilizzo.
Negli ultimi anni nel nostro Paese, forse anche a causa della mancanza di una politica di coordinamento nazionale, le questioni di interoperabilità semantica non hanno avuto la giusta rilevanza, per cui in assenza di sistemi di organizzazione semantica di riferimento, il BIM Dictionary potrebbe essere un valido alleato per garantire la sistematizzazione delle informazioni, la semplificazione dei processi e la dematerializzazione dei flussi informativi.

 

Chi sono i Componenti del team italiano del BIM Dictionary

Silvia Mastrolembo Ventura è Ingegnere e ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Digital Innovation in Construction Project Management presso il Politecnico di Milano. Attualmente è Assegnista di Ricerca presso l’Università degli Studi di Brescia per l’innovazione digitale nella gestione del processo edilizio.

Giovanna Aracri è Dottore di Ricerca in Scienze Bibliografiche del Testo e del Documento ed esperta in Knowledge Organization. Attualmente è Assegnista di Ricerca presso l’Istituto di Informatica e Telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IIT-CNR), sede di Rende (CS).

Silvana Bruno è Ingegnere e Dottore di Ricerca in Ricerca in Rischio e Sviluppo Ambientale, Territoriale ed Edilizio. Attualmente è Ricercatrice presso B.Re.D. “Building Refurbishment and Diagnostics” srl, spin-off universitario del Politecnico di Bari.

Isabella Selmi è Ingegnere, specializzata al Master di II Livello “BIM Manager e progettazione integrata” presso la Scuola Master Fratelli Pesenti del Politecnico di Milano, ed attualmente BIM Coordinator presso Italferr Spa.

Marzia Bolpagni è Ingegnere e ha conseguito un Dottorato di Ricerca presso il Politecnico di Milano. Attualmente è Consulente per l’Innovazione Digitale presso la sede londinese di Mace.

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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