Le Tecnologie del BIM per il Monitoraggio delle Concessioni

Ambiente di Condivisione dei Dati, Modelli e Schede Informative per il monitoraggio dei contratti di concessione mediante sistemi di Business Intelligence

Monitoraggio e Concessioni sono due sostantivi che dal 14 agosto, giorno del crollo del viadotto Morandi di Genova, pervadono le cronache dei media tradizionali e le pagine social con interpretazioni più o meno attendibili. Di sicuro la tragicità dei fatti ha messo in luce criticità di sistema che connotano il settore delle opere pubbliche quale tra i meno tecnologicamente avanzati al confronto dei maggiori comparti industriali.

Se la tragedia avesse riguardato il settore dei trasporti aerei, ad esempio, nella immediatezza dei fatti sarebbero stati disponibili dati ed informazioni sull’intero ciclo di vita dell’aeromobile e della relativa avionica compresi luogo e data degli interventi manutentivi effettuati sui singoli oggetti, supportando di fatto il processo decisionale che conduce a determinare cause e modalità dell’incidente. All’indomani del crollo del ponte di Genova invece traspare, almeno nei media, una diffusa incertezza informativa che la magistratura sarà chiamata a dirimire.

Eppure, di certo, sarebbe alquanto complicato sostenere che il viadotto Morandi non sia stato oggetto di approfondimenti tecnici, perizie e relazioni da parte dei maggiori esperti e che quindi per esso non sia stata costruita una mole di informazioni tali da condurre ad una strutturata conoscenza dell’infrastruttura. Pur tuttavia, per quanto emerso, ciò non è stato evidentemente sufficiente a consentire un monitoraggio tecnico amministrativo della concessione efficace da parte del concedente in grado di misurare nel tempo il raggiungimento degli standard qualitativi ed erogare eventuali penali in automatico in caso di inadempimenti.

La possibilità di sottoporre a monitoraggio e controllo l’operatore privato per tutto il periodo di durata contrattuale costituisce sistema di garanzie associato esplicitamente all’affidamento dei contratti di concessione.

Il Monitoraggio delle Concessioni è invece un tema focalizzato già dalla Direttiva 2014/23/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014 , sull’aggiudicazione dei contratti di concessione e che ha trovatonel D.Lgs. 50/2016 dei specifici richiami:

  • L’art. 181, comma 4 del Codice stabilisce che «L’amministrazione aggiudicatrice esercita il controllo sull’attività dell’operatore economico attraverso la predisposizione ed applicazione di sistemi di monitoraggio (…) verificando in particolare la permanenza in capo all’operatore economico dei rischi trasferiti. L’operatore economico è tenuto a collaborare ed alimentare attivamente tali sistemi»
  • L’art. 182, comma 2 del Codice: «Il contratto definisce i rischi trasferiti, le modalità di monitoraggio della loro permanenza entro il ciclo di vita del rapporto contrattuale e le conseguenze derivanti dalla anticipata estinzione del contratto, tali da comportare la permanenza dei rischi trasferiti in capo all’operatore economico»

Il principio di effettività può essere garantito esclusivamente da un sistema di monitoraggio h24 in capo al Concedente in fase di progettazione/costruzione come in fase di gestione che necessita di  una strutturazione di processi digitali di gestione delle informazioni legate al ciclo di vita dell’opera, e attraverso il quale il concedente ha immediata cognizione dell’andamento dei fatti.

In tal modo sarebbero mitigate tutte le asimmetrie informative che possono dare origine a comportamenti opachi in fase di esecuzione del contratto e l’amministrazione concedente ha il controllo effettivo per tutto il periodo contrattualmente determinato senza dover dipendere dai report periodici del privato redatti in tempi differiti rispetto all’accadimento dei fatti.

Il soggetto pubblico può seguire le operazioni di realizzazione dell’opera pubblica da una propria infrastruttura digitale (cd Ambiente di Condivisione dei Dati) in n dimensioni (temporale, economica, giuridica ecc), man mano che viene a compimento, ed essere allertato quando qualsiasi rischio a carico del concessionario si avveri, sia che preveda l’applicazione automatica delle penali con rilevamento oggettivo (es. ritardi), che quando si avverino dei rischi (es. costi supplementari) a cui il concessionario deve semplicemente fare fronte.

Al termine dell’esecuzione del lavoro e/o della concessione nella disponibilità del concedente rimane un modello as built e/o as maintened completo delle informazioni utili alla gestione successiva che corrisponde esattamente a quanto realizzato/mantenuto, verificabile ed analizzabile anche in un tempo successivo.

La rconferma che il monitoraggio informativo nelle concessioni sia costitutivo del trasferimento del rischio è stata da parte dell’Anac la predisposizione delle «Linee Guida n. 9, di attuazione del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, recanti «Monitoraggio delle amministrazioni aggiudicatrici sull’attività dell’operatore economico nei contratti di partenariato pubblico privato». (Approvate dal Consiglio dell’Autorità con Delibera n. 318 del 28 marzo 2018) che prevedono, al capitolo 6 «Il flusso informativo per il monitoraggio sui rischi», che le amministrazioni possono prevedere l’implementazione di una piattaforma informatica condivisa tra amministrazione e operatore economico, in cui possano essere inseriti, da entrambe le parti, i dati in questione non appena se ne abbia la disponibilità. Tale piattaforma deve essere in grado di garantire l’autenticità, la sicurezza dei dati inseriti e la provenienza degli stessi dai soggetti competenti e può costituire elemento di valutazione dell’offerta.

Tutto quanto previsto dalla legislazione vigente in tema di concessioni necessita quindi della predisposizione di un Ambiente di Condivisione dei Dati come definito dal D.M.Infrastrutture e Trasporti 560/2017 in cui si sostanzi una strutturazione per il tramite di (modelli informativi, schede informative, elaborati digitali grafici, documentali o multimediali) del dato di cui si compone l’informazione, la cui assenza, rende quest’ultima impermeabile a qualsiasi metodologia di analisi e monitoraggio basata su sistemi computazionali di business intelligence in grado di rispondere on demand o alimentare flussi informativi verificabili in streaming.

Affinchè tutto cio si sostanzi i bandi di gara dovranno prevedere l’obbligatoria adozione per i privati di sistemi di Project Management orientati al BIM con l’adozione di metodi e degli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, almeno secondo le scadenze previste dal citato DM 560/2017 e, la conseguente, messa a disposizione dei flussi di informazioni in un Ambiente di Condivisione dei Dati in capo al concedente per il controllo in remoto. I contratti di concessione sono estremamente complessi ed è questa complessità che giustifica l’imposizione normativa del sistema di monitoraggio che potrebbe avere costi importanti  in relazione ai flussi da monitorare ma i cui effetti sono, per valore, di gran lunga superiori.

Bibliografia: Massimo Ricchi , L’Architettura dei Contratti di Concessione e di Partenariato Pubblico Privato nel Nuovo Codice dei Contratti Pubblici d.Lgs. 50/2016

Francesco Ruperto è Architetto laureato alla Facoltà di Architettura di Sapienza Università di Roma e Dottore di Ricerca in Rappresentazione e Rilievo dell’Architettura e dell’Ambiente Università “G.D’Annunzio di Chieti-Pescara” , iscritto all’ Ordine degli Architetti di Roma e Provincia. Profilo Linkedin



  • Responsabile del progetto OpenCortina – Ambiente di Condivisione dei Dati delle opere Cortina 2021. Supporto al Commissario straordinario di Governo per applicazione ed utilizzo del metodo e delle tecnologie BIM-building information modeling nella realizzazione degli interventi ricompresi nel Piano degli interventi per il progetto sportivo dei Mondiali di sci Cortina 2021;

  • Coordinatore UNI CT033/SC05/GL05 “Capitolato Informativo” – norma UNI 11337;

  • Responsabile per conto di CITERA – Centro Interdipertimentale Territorio Edilizia Restauro ed Ambiente del progetto di ricerca per l’implementazione del BIM nelle organizzazioni complesse. ENEL Ingegneria e Costruzioni;

  • Coordinatore scientifico del Master BIM Sapienza Università di Roma;

  • Docente del Corso di Laurea di Gestione del Processo Edilizio. Facoltà di Architettura Sapienza Università di Roma;

  • Supporto al RUP per la progettazione e verifica della Pianificazione Informativa del Concessionario Opera Strategica Provincia Autonoma Bolzano;

  • Supporto al RUP per redazione di capitolato informativo, criteri a base di gara, validazione, verifica e coordinamento dei modelli BIM, per Presidenza del Consiglio dei Ministri, Struttura di Missione per gli Anniversari di Interesse Nazionale;

  • Coordinatore Scientifico del Master BIM Facoltà di Architettura Sapienza Università di Roma;

  • Coordinatore Scientifico del Workshop 3D Modeling&BIM organizzato dalla Facoltà di Architettura Sapienza Università di Roma;

  • Ha svolto attività di Ricerca presso Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Tecnologie Applicate ai Beni Culturali ed Istituto Applicazioni per il Calcolo;

  • Ha supportato Stazioni Appaltanti e Amministrazioni Concedenti, quali la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Provincia Autonoma di Bolzano nella definizione delle azioni necessarie alla adozione di metodi e strumenti BIM negli Appalti di progettazione e di esecuzione lavori e nelle Concessioni;


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