Matteo Santi: curiosità, ricerca ed esperienza sul campo

Ancora durante gli studi l’arch. Matteo Santi ha avuto modo di avvicinarsi al BIM, ma è stato grazie alla frequenza di due corsi di formazione che ha avuto la possibilità di approfondire la tematica e sviluppare nuove conoscenze sul Project Management e la gestione di risorse all’interno del Team. Negli anni si è specializzato nell’ambito BIM MEP, oggi lavora come BIM Coordinator presso la società Gianni Benvenuto SpA.

Qual è stato il suo approccio al BIM?
Mi sono avvicinato al BIM durante i primi anni del percorso accademico presso il Politecnico di Milano, grazie ad un corso tenuto dal Professor Andrea Cammarata, nel quale ha imparato l’utilizzo del software Archicad e successivamente ho iniziato alcune collaborazioni con i professori Andrea Cammarata e Marco Torri all’interno dell’ambiente universitario, nelle quali ho potuto approfondire la tematica BIM, in modo particolare legato alla restituzione del patrimonio storico esistente (Rilievo e realizzaizone di Modelli BIM per il santuario di Loureds). Al termine del mio percorso di studi ho continuato a collaborare con l’università, aiutando gli studenti, durante i laboratori di progettazione a implementare nel loro lavoro l’utilizzo di strumenti BIM. Successivamente per ampliare le mie conoscenze, ho deciso di iscrivermi al MasterKeen BIM Specialist, nelle quali ho appreso l’utilizzo del software Revit e tutte le tematiche relative alle metodologie ed al flusso di lavoro che il modo BIM si porta dietro. Non ancora soddisfatto ho frequentato un secondo Master sempre presso Volcano High (all’ora AM4) di Lecco, Boost for BIM Management, durante il quale ho potuto approfondire le teorie legate al Project Management, alla gestione di risorse all’interno del Team.
Le conoscenze acquisite durante questi Master, mi hanno permesso di entrare fin da subito in importanti progetti gestiti completamente in BIM, avendo l’opportunità di lavorare direttamente nei cantieri, vendendo concretamente la gestione e i vantaggi del BIM durante la fase di costruzione dell’edificio. Negli anni mi sono specializzato nell’ambito BIM MEP, approfondendo come poter anticipare e risolvere i problemi legati alla realizzazione di complessi impianti attraverso l’utilizzo di un modello BIM, e la gestione delle informazioni necessarie alla fase costruttiva.

Quali sono le principali caratteristiche della sua figura professionale?
Il principale aspetto che caratterizza la mia figura professionale è sicuramente il Coordinamento. Lavorare per aziende che installano e realizzano impianti vuol dire avere la possibilità di vedere sia la fase progettuale sia quella costruttiva di un edificio. Si parte da un progetto esecutivo, facendo le verifiche del caso, lo si affina scegliendo le tipologie di impianto e i materiali per arrivare al progetto costruttivo, il quale prevede un focus sugli accorgimenti utili a facilitare la fase realizzativa, e a garantire un corretto funzionamento dell’impianto. Il coordinamento si sviluppa su due livelli differenti: da un lato riguarda la gestione delle risorse interne ed esterne all’azienda, che realizzano il modello e gli elaborati utili all’installazione; dall’altro il coordinamento con le altre discipline, partecipando alle riunioni con il cliente e a quelle di progettazione in cantiere.
Si tratta quindi di prendere un idea di progetto di trasformalo prima in un modello informativo, utile alla prefabbricazione e all’installazione, poi in un edificio reale funzionante ed efficiente.

Quali sono secondo lei i principali vantaggi del BIM?
Portando la mia esperienza legata all’aspetto costruttivo, un modello informativo realizzato ad un LOD adeguato a rappresentare un costruttivo porta diversi vantaggi, che riguardano sia la fase di gestione del cantiere sia la fase realizzata.
Per quanto riguarda la gestione del cantiere dal modello possono essere estratti abachi quantità relativi a tutti i componenti in modo da poterli computare e agevolare le attività di ordine del materiale necessario alle lavorazioni. Attraverso la gestione e compilazione di parametri il modello può essere inoltre utilizzato per la programmazione delle lavorazioni in cantiere: gestire l’avanzamento dei lavori, estrazioni di dati per la compilazione delle schede di collaudo. In sostanza si può snellire una serie di lavorazioni ed evitare l’errore umano, attraverso l’automazione di alcuni processi.
Parlando invece dell’aspetto relativo alla fase realizzativa possono essere realizzate parti di impianto attraverso la prefabbricazione, che saranno poi assemblare in cantiere avendo un notevole risparmio di tempo. Negli ultimi anni inoltre, si stanno realizzando impianti e logiche di funzionamento sempre più complicate in spazi che si stringo sempre più. Il coordinamento attraverso un modello BIM diventa quindi indispensabile per poter realizzare e coordinare progetti di complessità elevata. Inoltre un grande vantaggio è rappresentato dalla possibilità di gestire tutte le informazioni relative all’edificio in un unico modello.

Mi può parlare di qualche progetto che è stato importante nel suo percorso professionale?
Il primo progetto di grosse dimensioni su cui ho lavorato è stato il cantiere della Torre Libeskind, situata in piazza tre torri a Citylife, Milano. L’interno intervento è stato realizzato, per quanto riguarda la fase costruttiva, completamente in BIM in continuo coordinamento con le altre discipline (architettonico, strutturale, elettrico, controsoffitti). Il modello MEP Meccanico è stato realizzato e impostato attraverso standard, per permettere una gestione efficiente della progettazione, della realizzazione degli elaborati e del supporto al cantiere. Tutte le informazioni necessarie alla realizzazione sono state estratte dal modello: elaborati grafici, ordini materiali, prefabbricazione, fino alla compilazione delle schede di collaudo dei singoli elementi.
Per alcuni mesi ho inoltre seguito il progetto di un altro grattacielo a Belgrado in Serbia, Kula Belgrade. Questo progetto mi ha dato la possibilità di confrontarmi e conoscere realtà diverse, e vedere come il BIM sotto alcuni aspetti venga concepito diversamente al di fuori del panorama italiano. Attualmente il progetto su cui sono principalmente coinvolto è quello dell’edificio D di Symbiosis, realizzato dallo studio Antonio Citterio Patricia Viel, che fa parte di un più ampio intervento di rinnovamento della zona a Sud di Porta Romana a Milano. Il progetto è stato realizzato fin dalla fase esecutiva in BIM. Nello specifico sto seguendo il coordinamento delle risorse interne ed esterne all’azienda per la realizzazione del modello e parallelamente verificando il progetto, attraverso il supporto tecnico del progettista, per l’estrazione delle informazioni utili alla realizzazione e gestione dell’edificio

Quali sono secondo lei le prospettive del BIM in Italia?
Negli ultimi anni il BIM in Italia ha avuto una crescita davvero rapida e sotto certi punti di vista incontrollata. Oggi le principali richieste di offerte di lavoro relativo al settore edilizio riguardano la ricerca di figure di BIM Manager, Coordinator e Specialist. A livello di studi di progettazione la fase di sperimentazione è iniziata già da qualche anno e ci sono diverse realtà nel panorama nazionale che spiccano per eccellenza. Sempre più, spinti dalla ricerca di innovazione penso che nei prossimi anni il BIM avrà uno sviluppo ancora maggiore a livello di studi di progettazione. Per quanto riguarda il mondo delle aziende, ci sono anche qui alcuni casi di eccellenza, ma parliamo di numeri molto inferiori rispetto al mondo della progettazione. Queste realtà però si stanno rendendo sempre più conto, spinti anche dall’obbligo imposto dai clienti finali, della necessità di organizzarsi al loro interno con una struttura che riesca ad estrapolare i dati e trasformarli in informazioni che permettano di gestire tutto il processo dall’offerta economica in fase di gara, all’installazione/costruzione in sito. Molte aziende stanno facendo sforzi importanti per cercare di stare al passo con questa rivoluzione informatica, che si sta rivelando una rivoluzione globale del modo di concepire e costruire un edificio.
Per questi motivi mi aspetto quindi un importante sviluppo del BIM nelle realtà aziendali che si occupano di costruzione/istallazione, che coinvolgerà tutto il processo: la fase di estrapolazione dei dati, la fase di progettazione, la fase realizzata e per finire quella di collaudo e manutenzione.

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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