Matteo Sarrocco: il BIM è un’opportunità soprattutto nella fase di gestione

Matteo Sarrocco è dal 2016 BIM Manager di Parallel Digital, società all’avanguardia nella ricerca e sviluppo sul BIM. Il suo lavoro è quello di affiancare società di ingegneria ed imprese nel loro sviluppo del BIM.

Quale è stato il suo percorso professionale fino a diventare BIM MANAGER?
Già in ambiente universitario, sono entrato in contatto con i processi BIM. Durante il mio percorso di studi all’Università Roma Tre ho incontrato il professor Stefano Converso che, con il suo corso “Tecniche Parametriche di Progettazione”, mi ha introdotto nel mondo della progettazione parametrica e del BIM. Dopo la laurea abbiamo collaborato nell’implementazione BIM nello studio SCAPE. A seguito di diverse collaborazioni, sono diventato BIM Manager di SCAPE, dedicandomi a progetti in Italia ed all’estero.

Quali sono le caratteristiche principali della sua figura professionale?
La figura del BIM Manager è una figura molto complessa da raccontare, in quanto le proprie competenze possono essere differenti e dipendenti dalla realtà nella quale si opera. Sicuramente è una figura legata al management societario, poiché si occupa in prima linea dello sviluppo del BIM all’interno dello studio e chiaramente della gestione dei flussi informativi dei progetti in corso. Per un BIM manager non basta avere una conoscenza degli strumenti digitali, ma è molto importante avere una profonda consapevolezza dei flussi di lavoro e delle fasi di progettazione, reputo che sia difficile gestire un processo senza conoscere quali siano gli step fondamentali ed i propri obiettivi. Un altro aspetto importante è la capacità di gestione di un gruppo di lavoro, farlo crescere e di lavorare nella formazione cercando di mantenere sempre alto il livello delle competenze.

Come opera quotidianamente con quali strumenti e con quali obiettivi?
Mi occupo della gestione dei progetti in ambiente BIM; per gran parte delle attività verifico che i processi si svolgano come richiesto e che siano adottati coerentemente gli standard richiesti ai modelli di progetto. Per ogni progetto, mi occupo, assieme al team di lavoro, dell’individuazione degli obiettivi BIM e della stesura dei Piani di Gestione Informativa (BEP).
Gli strumenti che più utilizzo sono Navisworks per il coordinamento dei modelli e gestione delle interferenze, Revit per la modellazione e Dynamo che, affiancato a Google Drive e DataStudio, mi permette di mantenere sotto controllo l’evoluzione dei progetti con l’obiettivo di mantenere gli standard corretti. Un ulteriore aspetto delle mie attività è la costante formazione interna ed esterna allo studio sui software e metodologie.

In che modo viene utilizzata la metodologia BIM all’interno del vostro studio?
Parallel Digital è una società specializzata in BIM management e nell’uso del digitale nel processo delle costruzioni. Attraverso il BIM, puntiamo all’innovazione nel settore delle costruzioni e ad innescare dei cambiamenti nella gestione del ciclo di vita di un edificio e delle infrastrutture in generale. Il BIM impone un lavoro di gruppo che determina nuove sinergie, nuove forme di collaborazione, nuovi profili professionali: Parallel Digital ha un “BIM Team” consolidato, tutti i nostri lavori in Italia ed all’estero nascono e si sviluppano in BIM.

Mi può parlare di un progetto, di recente realizzazione, affrontato con metodologia BIM?
Uno degli ultimi progetti al quale ho partecipato è la nostra nuova sede e di IT’S, nostro ramo progettuale: un hub d’innovazione nel comparto ex industriale a ridosso della stazione Tiburtina, a Roma. Il progetto ha vinto il premio Bim&Digital Award 2017 nella categoria “piccoli progetti”: una struttura ideata, costruita e gestita interamente in BIM. L’area di sedime è posta al di sopra di un complesso tessuto di grotte tufacee risalenti al periodo ottocentesco, che furono utilizzate come rifugio durante la seconda guerra mondiale.
La realizzazione dell’edificio ha presentato alcune complessità in particolare nella realizzazione delle fondazioni a causa dell’interferenza con le grotte sottostanti. Per questo motivo fin dal primo concept di progetto si è deciso di avere un approccio di progettazione integrata.
Sono stati definiti gli obiettivi nell’utilizzo di un processo BIM nelle fasi di progettazione e costruzione. Nella prima fase, la progettazione in BIM aveva lo scopo di ottenere una modellazione affidabile delle condizioni esistenti, la stima dei costi, la pianificazione delle fasi e la programmazione, il design authoring e l’analisi illuminotecnica; mentre nella parte di realizzazione, sono stati definiti gli obiettivi quali: la logistica di cantiere, la fabbricazione digitale e la gestione dei processi di costruzione.
La struttura è in legno; i setti portanti in Xlam sono stati montati in 4 settimane mentre il rivestimento esterno è in alluminio. Uno studio delle facciate ha permesso di ottimizzare la modularità dei pannelli e di inserire delle variazioni di texture e dimensione. L’uso della tecnologia costruttiva in legno, caratterizzata da giunti a secco, e la progettazione di pannelli di facciata, necessitano di una grande accuratezza nello sviluppo dei dettagli costruttivi. Questa necessità di attenzione viene enfatizzata ancora di più nel cantiere prefabbricato dove ogni scelta progettuale ha un margine di tolleranza estremamente ridotto. Questo ha permesso di abbattere i tempi di realizzazione, 6 mesi comprese le fondazioni in micropali, e di controllare la qualità tecnica dell’edificio ed i costi.

Quali sono secondo lei le prospettive future del BIM in Italia?
Negli ultimi anni è cresciuta la richiesta di progetti in BIM, ma credo che la diffusione del BIM stesso in Italia sia ancora nelle fasi iniziali. Il BIM può essere un’opportunità per far ripartire il settore delle costruzioni in Italia, senza dimenticare che qui abbiamo un patrimonio storico che se digitalizzato, può essere sfruttato nella fase di gestione, dove ci sono enormi opportunità.

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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