Open Project celebra 40 anni con un programma di eventi e talk a Bologna

In occasione dei 40 anni dalla fondazione dello studio, Open Project organizza “Per qualcuno può essere lo spazio”, un ciclo di eventi culturali per parlare di contaminazioni fra arti e discipline differenti, per esprimere un pensiero trasversale e molteplice sulla realtà attuale.

A dare l’avvio al programma è l’evento “La piazza” il 7 aprile alle 16,30 a piazza Bracci a San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna. Ospiti sul palco della piazza progettata e realizzata da Open Project, nella giornata della sua inaugurazione da parte del Comune, ci saranno figure di rilievo del panorama nazionale del mondo del progetto e del dibattito culturale: Elena Granata, docente di urbanistica al Politecnico di Milano; Pierluigi Molteni, docente di Advanced Design dell’Università di Bologna e direttore della Scuola di Architettura per Bambini; Isabella Conti, avvocata e sindaca di San Lazzaro di Savena, si confronteranno sul tema della piazza, come esempio emblematico di luogo vissuto e condiviso dalla collettività, che può essere ripensato, trasformato, rivoluzionato proprio a partire dalle idee e dalle esigenze della comunità che lo vive. Modera Isabella Clara Sciacca, giornalista.

“Per qualcuno può essere lo spazio” propone 4 conversazioni aperte e stimolanti sul tema dell’abitare, inteso sia nel senso di abitare lo spazio privato, individuale, sia di vivere lo spazio pubblico, condiviso, fino ad approdare al tema più ampio dell’abitare sostenibile in un mondo in trasformazione a causa dei cambiamenti climatici. Il nome del ciclo di incontri, che si svolgono da aprile a dicembre 2024 nell’area metropolitana di Bologna e vengono diffusi in diretta sui social, prende in prestito il titolo di uno dei testi più celebri di Ettore Sottsass per spiegare con le parole del maestro che “il design è un modo di discutere la vita. È un modo di discutere la società, la politica, l’erotismo, il cibo e persino il design. Infine è un modo di costruire una possibile utopia figurativa, o di costruire una metafora della vita”. Il ciclo di talk organizzato da Open Project mette in atto uno sconfinamento ragionato e prolifico fra discipline e ambiti differenti, che celebrano il confronto fra pensieri, idee e metodi che appartengono all’arte, al design, alle scienze sociali. Una riflessione su come la città e la società si evolvono, attraverso lo sguardo di figure di spicco del mondo della cultura e della ricerca, invitate a offrire una lettura multidisciplinare e ricca di sfumature su temi di attualità e di interesse collettivo. Il 4° e ultimo incontro vedrà un evento speciale nella nuova sede dello studio.

Un approccio questo che trova riscontro nel dna di Open Project – guidato da Maurizio Piolanti e Francesco Conserva – votato alle contaminazioni e al confronto con ambiti differenti e apparentemente lontani dal mondo dell’architettura, in una ricerca continua di arricchimento e stratificazione della pratica progettuale. Fondato a Bologna nel 1984 e oggi fra le prime 10 firme di architettura e ingegneria in Italia, Open Project conta numerose realizzazioni per grandi aziende nazionali e multinazionali, con tipologie edilizie differenti, che comprendono il residenziale, il ricettivo, lo studentato, il culturale, il commerciale, i workspaces e gli uffici.
Un percorso di continua crescita ha portato Open Project a riunire un team multidisciplinare di 50 professionisti altamente qualificati in ambiti distinti, che permettono di ideare e portare a termine progetti complessi, accompagnando il committente dal concept iniziale, attraverso la realizzazione e fino ai dettagli conclusivi. Pur muovendosi nel solco di una tradizione operativa e progettuale consolidata, lo studio conduce una ricerca continua a favore dell’innovazione tecnologica e di standard elevati, anche attraverso processi di digitalizzazione. Particolare attenzione viene data all’aspetto di sostenibilità ambientale, che ha condotto lo studio a conseguire per molte delle sue realizzazioni riconoscimenti importanti con certificazioni internazionali.
Spiega Maurizio Piolanti, Presidente di Open Project: “Crediamo che il design sia uno strumento capace di promuovere il dialogo e fornire uno sguardo nuovo sui problemi e sulle circostanze che segnano la nostra vita quotidiana, fornendo soluzioni a partire dalla condivisione di un progetto comune.
Abbiamo voluto celebrare i 40 anni dalla fondazione dello studio – prosegue Francesco Conserva, Vicepresidente di Open Project con una serie di eventi che potessero rappresentare quel confronto continuo e prolifico che attuiamo ogni giorno nel nostro lavoro, così come nella ricerca progettuale, quel dialogo stratificato e trasversale che secondo noi determina la profondità e la ricchezza dell’attività architettonica.”

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Lavoro nel settore della comunicazione b2b da alcuni anni sia per testate giornalistiche che agenzie di comunicazione. Focus della mia attività è il confronto quotidiano con le nuove modalità di gestione ed elaborazione delle informazioni, le nuove tecnologie digitali, le trasformazioni in corso nelle professioni e nell’industria.


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