I “Pavillons des Boulingrins” a Monte Carlo

Nel centro di Monte Carlo, il giardino “alla francese” dei Boulingrins offre una vista magnifica sulla piazza del Casinò, simbolo della città. Nel 2014 all’interno dei giardini sono stati costruiti dei “Pavillons”, dei padiglioni destinati a ospitare delle boutique temporanee. Disposte tra il lungomare e la piazza del Casinò, progettati espressamente per essere rimovibili e smontabili, hanno ospitato 20 grandi marchi di lusso costretti a lasciare lo Sporting d’Hiver, il centro commerciale “storico” del Principato di Monaco, demolito definitivamente nel 2015. Hanno abitato i padiglioni nei giardini di Boulingrins nell’attesa che fosse costruito il nuovo complesso commerciale a loro destinato, che quest’anno è stato inaugurato: si chiama One Monte Carlo e offre spazi prestigiosi per le diverse “maison” che si sono trasferite.
A questo punto i padiglioni dei giardini di Boulingrins – progettati appositamente per essere temporanei – saranno smontati e al loro posto torneranno i “Jardins”. Proprio in previsione di tutto questo, una parte degli alberi era stata spostata, trapiantata in vivaio dove è stata coltivata nel corso di questi anni e ora è pronta per tornare al luogo d’origine.
Tra le “firme” italiane coinvolte nel progetto, Mantoan Progettazioni – MNTP srl, di cui parliamo in seguito per il BIM e le facciate, e Cimolai, impresa che ha costruito l’opera.

Il progetto architettonico
Quello dei Pavillons des Boulingrins è stato un cantiere molto particolare. Il progetto urbanistico è stato innovativo perché ha saputo rivalorizzare un sito centrale per la città nella fase in cui lo Sporting d’Hiver veniva demolito, garantendo il rispetto dell’ambiente e la sostenibilità del patrimonio arboreo del terreno. La modernità di queste costruzioni ha garantito prestigio ai marchi del lusso che in questi anni le hanno vissute. L’architetto Richard Martinet ha concepito uno spazio costituito da cinque padiglioni futuristici e temporanei di diverse dimensioni, su una superficie 2.500 metri quadrati. I manufatti occupano una superficie variabile tra i 220 m2 e 600 m2 e hanno un’altezza massima di 10 m. Le strutture sono dotate di grandi vetrate che fungono anche da vetrine e consentono l’accesso dei clienti.
Le forme rotonde dei padiglioni ricordano quelle dei massi appoggiati sulla sabbia o di una conchiglia. Proprio queste forme così irregolari hanno portato i progettisti a scegliere di utilizzare il BIM per ottimizzare le strutture, calcolare forme e misure, riducendo al minimo le possibilità di errore.

Il BIM per la progettazione delle facciate
I cinque padiglioni sono ricoperti da pannelli in alluminio bianco a forma romboidale. La particolarità è che questi pannelli che compongono le facciate sono tutti pezzi unici, ognuno con misure e angoli differenti. Le superfici di questi padiglioni, dalla forma così arrotondata e particolare, sono state progettate con la metodologia BIM.
È stato uno studio italiano, Mantoan Progettazioni, ad aver sviluppato l’algoritmo matematico per generare la maglia romboidale che caratterizza gli esterni delle strutture, razionalizzando e ottimizzando il design concettuale degli edifici. Mantoan Progettazioni si occupa di ingegneria digitale con particolare attenzione ai processi BIM e interoperabilità software, promuovendo l’integrazione e la collaborazione del flusso di informazioni, dalla fase di ideazione fino alla fase costruzione. Per questo progetto ha implementato un modello BIM parametrico, utilizzato per gestire l’elaborazione dei documenti di costruzione, la clash detection e la fase 4d. La modellazione tridimensionale è stata eseguita attraverso una forte interoperabilità software basata sull’utilizzo di Rhinoceros per raggiungere un’ottimizzazione e razionalizzazione geometrica e il conseguente utilizzo di Tekla Structures per la fase di steel detailing e shop drawings. La comunicazione biunivoca tra i due software ha permesso il rispetto dell’idea architettonica e il controllo della fase di produzione e montaggio.

Il progetto strutturale
Il progetto strutturale aveva l’obiettivo di far sì che i cinque padiglioni fossero facilmente montabili e smontabili, e che i materiali potessero essere riutilizzati. Per questo è stato adottato un sistema modulare, che permettesse un’installazione semplice e agevolasse lo smantellamento futuro. Il sistema modulare è stato sviluppato completamente in 3D dalla società Setec, con il supporto di differenti software: Revit, i già citati Rhinoceros e Tekla,  Solid Works, Catia. Il software Scia Engineer è stato utilizzato per l’ottimizzazione delle strutture, per il calcolo sismico e l’analisi della stabilità di questi edifici dalla geometria complessa, e anche per il calcolo inerente alle fasi di montaggio e smontaggio.

Il progetto in breve
Località: Principato di Monaco
Committente: Societè des Bains de Mer Monaco
Progettista Archiettonico: Affine Architects
Progettista Strutturale: SETEC
Costruttore: Cimolai
BIM, Facade Engineering: Mantoan Progettazioni

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, lavora da molti anni nell’editoria B2B per la stampa tecnica e specializzata. Ha scritto a lungo di tecnologia, business e innovazione. Oggi orienta la sua professione nel campo delle tecnologie applicate alla progettazione architettonica e all’imprenditoria delle costruzioni.


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