Torre Intesa Sanpaolo a Torino

Il grattacielo Intesa Sanpaolo è la nuova sede dell’omonimo gruppo bancario e sorge a Torino, nel quartiere Cit Turin. Con i suoi 166 m di altezza, è il terzo edificio più alto della città, dopo il Grattacielo della Regione Piemonte e la storica Mole Antonelliana.
Il progetto è stato firmato da Renzo Piano Building Workshop, che vinse nel 2006 una gara alla quale furono invitati studi di architettura di fama internazionale. Il progetto di Renzo Piano centrava pienamente i criteri di consultazione: innovazione architettonica, sostenibilità ambientale e integrazione tra ambienti di lavoro e spazi aperti al pubblico.

Il progetto architettonico
Oggi il grattacielo è una struttura capace di sposare bellezza e modernità, attenzione all’ambiente e alla socialità; è un esempio di edilizia verticale e contemporaneamente un centro trasversale di attività. La torre ospita gli uffici e gli spazi operativi della Banca, un centro congressi e diverse strutture per servizi alle persone aperti anche al pubblico.

Torre San Paolo di Torino, la serra bioclimatica in sommità

Conta 38 piani fuori terra e 5 piani interrati, 25 ascensori, per una superficie totale di 7.000 m2. La hall del piano terra ha una superficie di 100 m2.
L’edificio è fortemente innovativo dal punto di vista architettonico, dei materiali e delle tecnologie: alimentazione geotermica, autoregolazione dell’illuminazione interna in base alla luce naturale, facciate a “doppia pelle” con lamelle di cristallo apribili, sono alcune delle caratteristiche principali. La facciata vetrata, infatti, è basata su principi di trasparenza, qualità della luce e sostenibilità; il rivestimento è costituito da cellule fotovoltaiche e facciate a doppia pelle apribili, che, insieme ai solai, realizzati in tegoli prefabbricati dalla forma caratteristica, sfruttano i venti della Val di Susa per l’areazione degli ambienti

Torre San Paolo di Torino, la serra bioclimatica in sommità

Tutto ciò ha fatto sì che il Green Building Council attribuisse alla torre il riconoscimento LEED Platinum.
In cinque anni, oltre 30 studi specialistici hanno collaborato alle fasi progettuali e costruttive dell’opera. La realizzazione del grattacielo, avvenuta tra il 2011 e il 2015, è stata affidata a imprese italiane tra le più qualificate: Rizzani de Eccher, Implenia.
Il corpo principale è sorretto da una fondazione aerea detta “transfer” che, attraverso 6 megacolonne, scarica a terra il peso dei 32 piani superiori e dei 5 inferiori. Per realizzare la “fondazione aerea” del transfer sono state necessarie 2.350 ton di acciaio, mentre per il getto monolitico della fondazione vera e propria sono stati impiegati 13.000 m3 di calcestruzzo (4 giorni consecutivi di getto di 1.200 betoniere).

Il BIM nell’attività di Direzione Lavori delle strutture
Data l’elevata complessità̀ e l’importanza dell’opera è stato indispensabile procedere con un approccio BIM”, spiega Luca Rossini, Senior Project Manager di CEAS, l’azienda a cui è stata affidata la Direzione Lavori delle strutture, l’assistenza alla Direzione Lavori Generale nella preparazione delle gare d’appalto dei lavori, il

portrait City Life Milano

controllo e verifica del progetto costruttivo delle strutture. CEAS si è occupata anche di assistenza al cantiere nelle fasi costruttive, assistenza al collaudo in corso d’opera e certificazione dell’idoneità statica delle facciate. “L’innovazione è l’utilizzo di un approccio BIM nell’ambito di una attività di DLS (cosa mai fatta prima di allora in Italia), che ha conferito svariati vantaggi, sia in fase d’esecuzione dei lavori, che nelle fasi successive di gestione e manutenzione. Questo approccio ha, per altro, contribuito significativamente al conseguimento della certificazione BIM di CEAS.  La soddisfazione del Committente, legata all’approccio multidisciplinare, ha fatto sì che le attività di CEAS venissero estese anche alla valutazione dell’idoneità statica delle facciate, finalizzata alla loro collaudabilità. Sia l’articolata doppia pelle che le cellule di facciata, nell’arco di due anni dalla loro realizzazione, sono state oggetto di studio e prove sperimentali per approfondirne il comportamento”.

I vantaggi del BIM
CEAS ha svolto l’attività̀ di Direzione Lavori delle strutture anche grazie a un modello 3D finalizzato all’organizzazione dell’archivio documentale e alle attività̀ di 2° fase (manutenzione e interventi di modifica strutturale). “È stato quindi sviluppato un modello Tekla valorizzato da un applicativo in grado di organizzare un database documentale di migliaia di file. In sintesi, la strategia è stata quella di sfruttare la modellazione Tekla per organizzare il database. Il processo è stato quello di adattare il Tekla sviluppando un applicativo ad hoc” spiega Luca Rossini. “Ciò ha dato l’immediato vantaggio di esaminare nel dettaglio tutta la documentazione prodotta, per certificare la qualità di quanto messo in opera. Svolgere un’approfondita verifica della tracciabilità dei materiali per la loro implementazione nel modello – continua Rossini – equivale ad effettuare un controllo incrociato sulla qualità, utile sia in ambito di DLS, che di collaudo statico. Una volta creato il database di progetto, gli hyperlink tra modello e file sono stati fondamentali per minimizzare i tempi di consultazione del materiale. È stato possibile, infatti, rintracciare tutte le informazioni riguardanti gli elementi strutturali come, per esempio, le proprietà meccaniche dei materiali che li compongono, i disegni di officina utilizzati per l’assemblaggio, i controlli di accettazione effettuati. È, quindi, evidente che poter accedere con estrema facilità e immediatezza a questo tipo di indicazioni, a distanza di anni dalla loro realizzazione, sia un grande vantaggio per conoscere con certezza tipologia dei materiali e modalità di costruzione ed è altresì fondamentale per garantirne il corretto utilizzo e per eseguire un efficace programma di manutenzione. Infine, degno di nota è il tema degli interventi sull’esistente: un’opera così flessibile e moderna necessita di restare sempre al passo con i tempi, permettendo di intervenire, in tutta sicurezza, con modifiche strutturali, verificabili direttamente sul modello BIM, estendendo ulteriormente i vantaggi e massimizzandoli”.

Il progetto in breve
Torre Intesa Sanpaolo
Luogo: Torino
Committente: Banca Intesa Sanpaolo
Progetto architettonico: Renzo Piano Building Workshop
Direzione Lavori delle strutture: CEAS
Direzione Lavori Generale nella preparazione delle gare d’appalto dei lavori: CEAS
Impresa costruttrice: Rizzani de Eccher, Implenia
Costruttori metallici strutture: Ati Cimolai, Bit Costruzioni, M.B.M., Cometal
Costruttore doppia pelle, coperture edifici secondari: Officine Bertazzon
Superficie: 7.000 m2 di superficie
Altezza: 166,26 m
Anno: 2006 – 2015
Riconoscimenti: LEED Platinum categoria “Nuove costruzioni”; LEED Platinum categoria “Gestione sostenibile dell’edificio”

Photo credits: Jacques Pion

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, lavora da molti anni nell’editoria B2B per la stampa tecnica e specializzata. Ha scritto a lungo di tecnologia, business e innovazione. Oggi orienta la sua professione nel campo delle tecnologie applicate alla progettazione architettonica e all’imprenditoria delle costruzioni.


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