Bip: Centro di Eccellenza Operations 4.0

Bip (Business Integration Partners) è una società di consulenza fondata nel 2003 con l’intento di fornire un valido supporto alle aziende e società interessate a implementare le nuove tecnologie e la digitalizzazione all’interno dei loro processi operativi dal 2015 si occupano anche di BIM come ci racconta Marco Gorgoglione, Business Analyst di Bip e BIM Consultant del Centro di Eccellenza Operations 4.0 del Gruppo Bip.

Quale è stato il vostro primo approccio al BIM?
Il nostro primo approccio al BIM è avvenuto nel 2015, con attività di consulenza presso un gestore di grandi infrastrutture di trasporto per l’introduzione della metodologia. In questo contesto abbiamo analizzato i processi di progettazione, realizzazione, uso e gestione degli immobili e dei sistemi ICT a supporto, e identificato le nuove attività BIM Oriented da introdurre nelle varie fasi lungo il lifecycle dell’asset. Attraverso la definizione del piano di implementazione del BIM, abbiamo identificato i contenuti informativi da adottare per i modelli dati BIM e supportato l’azienda nel definire le nuove competenze e tecnologie da introdurre.

Come operate per assistere i vostri clienti nella conoscenza e implementazione del BIM?
Ci occupiamo principalmente di introduzione e implementazione della metodologia BIM lato committenza. Proponiamo un approccio integrato, supportando i clienti nell’implementazione a livello di policy, processi e tecnologie. Affianchiamo le aziende in tutte le scelte strategiche relative agli investimenti da effettuare e nelle attività di analisi e implementazione. Ci occupiamo direttamente della definizione dei modelli dati che definiscono i contenuti informativi dei modelli BIM degli asset, strutturando i contenuti in funzione degli obiettivi informativi e degli utilizzi dei dati che il cliente intende fare. Supportiamo i clienti nella strutturazione dei processi di governo interni e di rapporto con figure esterne in chiave BIM, definendo i documenti regolatori (EIR, BEP, Linee Guida) e i nuovi processi e flussi informativi nelle attività lungo l’intera value chain dell’asset. Aiutiamo i clienti a individuare i requisiti funzionali delle tecnologie da adottare e nelle ricerche di mercato per l’adozione delle stesse. Crediamo che con l’introduzione del BIM nella value chain dell’asset, non abbiamo solo la possibilità di facilitare lo scambio informativo tra vari soggetti, ma anche di far leggere e capire a sistemi artificiali il dominio di dati e informazioni con cui abbiamo a che fare nella progettazione, costruzione e gestione degli asset, attraverso modelli di dati relazionali. La lettura, l’elaborazione di questi modelli di dati, e il loro scambio tra piattaforme digitali di varia natura attraverso formati di file standard aperti, può condurre a una vera digitalizzazione del settore, che si fa attendere da troppo tempo.

Quanto è importante secondo voi per una società, azienda del mondo delle costruzioni implementare il BIM?
Oltre che importante è necessario; non solo per via dell’avvento di nuovi obblighi e vincoli normativi. Se così fosse, si tratterebbe solo di nuovi requisiti da rispettare in un appalto. È importante e necessario per poter migliorare i processi di gestione delle attività lungo l’intero lifecycle dell’asset raggiungendo un maggior livello di qualità e superando problemi e inefficienze che persistono con l’impiego di metodi e strumenti tradizionali. Implementare il BIM può generare nuovi vantaggi competitivi. E non è importante solo per le aziende nel mondo delle costruzioni intese nella visione più ristretta del termine, ma anche per società che si occupano di progettazione, costruzione e gestione di sistemi infrastrutturali di pubblica utilità o di rilevante interesse pubblico.
L’adozione di strumenti BIM-based non porta però a un automatico miglioramento qualitativo; perché il raggiungimento di determinati standard qualitativi è possibile grazie al sapere trasversale di chi fino ad ora ha lavorato e acquisito esperienza nel settore di riferimento. L’adozione e l’utilizzo di strumenti e metodologie BIM oriented, se opportunamente strutturati, possono essere facilitatori del miglioramento qualitativo. Non occorrono “colpi di spugna” o “liste della spesa”, ma volontà di ripensare alle proprie modalità operative e la possibilità di investire in maniera ragionata.

Quali sono le vostre tipologie di clienti in ambito BIM? avete avuto richieste anche dalla committenza pubblica?
I nostri principali clienti sono owner o aziende asset based le cui attività ricadono lungo il lifecycle di asset di grandi dimensioni o estensione. Siamo quindi spesso in contatto con committenze pubbliche o che si occupano di asset di grande rilevanza o interesse pubblico, e che quindi devono confrontarsi con il sistema regolatorio degli appalti pubblici.  Si tratta della tipologia di clienti che stanno ragionando sul tema BIM con la principalepreoccupazione legata agli obblighi dettati dal DM 560/2017, attuativo dell’art.23 del Codice dei Contratti Pubblici. In realtà anche società in ambito AEC, che hanno già introdotto il BIM in varie casistiche, stanno evidenziando la necessità di mettere a sistema la metodologia. Le aziende manifatturiere, product developer per il settore AEC, sono invece orientate verso la necessità di far confluire la metodologia BIM e i dati che da essa scaturiscono, nel Product Lifecycle Management dei loro prodotti.

Quali consigli potete offrire a chi decide di implementare il BIM?
A chi decide di implementare il BIM suggeriamo di non focalizzarsi solo ed esclusivamente sugli aspetti di cui si sente parlare per la maggiore in questo periodo, cioè di acquisizione di licenze software o di modellazioni BIM Oriented senza un faro guida che indichi i livelli informativi richiesti, gli usi che si vogliono fare di questi modelli di dati relazionali, e le procedure necessarie per garantire la qualità degli stessi.
Un’implementazione efficace deve agire su tre livelli di intervento tra loro interlacciati: processi, policy e tecnologie. L’azione singola su una di queste tre aree potrà sembrare implementazione, ma nella realtà non lo è: si tratterà di rincorsa affannosa di un tema chiacchierato o di un vincolo legislativo, perdendo la possibilità di coglierne i vantaggi.

Cosa ne pensate dello sviluppo del BIM in Italia?
In Italia il BIM è diventato un tema “di forte interesse” negli ultimi anni, con l’avvento degli obblighi dettati dal DM 560/2017. Il tema ha portato però a un forte sviluppo del mercato dei servizi di formazione e di certificazioni BIM, e in maniera molto minore all’impiego strategico di tale metodologia per raggiungere nuovi livelli qualitativi e di competitività nell’intera filiera.
Abbiamo notato che a livello operativo il BIM è stato adottato soprattutto dai soggetti coinvolti in fase di progettazione, e piano piano l’interesse sta crescendo anche per le fasi di progettazione e gestione, ma senza un quadro chiaro del livello di integrazione e impiego che si vuole raggiungere, o della destinazione dei dati che si stanno producendo in grandi quantità. Il nostro obiettivo è quello di guidare sia il periodo di transizione che di consolidamento.
Il nostro paese si confronterà ben presto, soprattutto in ambito appalti pubblici, con un quadro normativo complesso e in alcuni parti non chiaro. Occorrerà lavorare molto sul tema dell’impiego di formati di scambio aperti per gli appalti infrastrutturali e sulla proprietà e tutela del dato prodotto in ambito BIM.
Un volano importante potrà essere rappresentato dalle possibilità di investimento degli owner e dei player principali delle costruzioni, e dalla loro visione sul tema, in un contesto economico che si spera acquisisca maggiore vivacità.

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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