Claudio Demattia, ENSER srl: Il BIM per le opere infrastrutturali è in un percorso di crescita

L’Ing. Claudio Demattia ha avuto la fortuna di scoprire il BIM ed il Computational Design durante gli studi all’università. Dopo la laurea è entrato in ENSER srl società con cui collabora ancora oggi come progettista ed esperto di BIM/Computational Design.

Quando ha incontrato il BIM?
Ho studiato ingegneria all’Università di Bologna e ho seguito il corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Edile e Architettura. Durante gli studi ho avuto modo di seguire un corso in cui si approcciava al mondo del Computational Design e ho approfondito la conoscenza del software Grasshopper. Nel 2016, finita l’Università, sono entrato a far parte della società di progettazione ENSER che stava iniziando il suo percorso di implementazione del BIM. Per questo motivo ho deciso di partecipare da remoto al Master Pesenti del Politecnico di Milano per BIM Manager sviluppando una tesi sull’utilizzo del Computational Design per la progettazione di infrastrutture complesse, in particolare per ponti e gallerie. Studio che mi è servito anche in ENSER perché proprio in quel momento stavano sviluppando progetti BIM di ponti e gallerie che ho potuto utilizzare come casi studio per la tesi. Ho poi sostenuto l’esame di certificazione ICMQ come BIM Specialist e quest’anno sto studiando per diventare Coordinator.
Negli anni successivi ho sviluppato diversi progetti con questo approccio che sono risultati vincitori di vari premi tra cui i Tekla BIM Award negli anni 2018, 2019 e 2020.
Da quasi un anno sono socio di ENSER e faccio parte del gruppo di lavoro specializzato in strutture metalliche, dedicamdomi in particolare alla progettazione di strutture in acciaio.

Come è strutturata ENSER per il BIM?
ENSER al suo interno include professionisti chi si occupano sia della progettazione e del calcolo strutturale, chi della modellazione BIM e del disegno tecnico. C’è però oggigiorno una tendenza verso la convergenza di tali ruoli. La mia figura professionale, ad esempio, è una figura prevalentemente tecnica, che richiede una conoscenza della materia di specializzazione (in questo caso le strutture e la carpenteria metallica nei suoi aspetti costruttivi ed una conoscenza dei software di modellazione BIM come Tekla, Revit e Grasshopper), una conoscenza dei flussi di collaborazione tra i software di calcolo e quelli di BIM Authoring, i formati di interscambio, alcune basi di programmazione.
In più, insieme ad un gruppo più ristretto interno ad ENSER, seguo anche la formazione del personale e lo sviluppo degli standard e della personalizzazione aziendale dei processi.

Quali vantaggi riscontrate nell’utilizzo del BIM?
Il BIM ci permette di sviluppare il progetto in maniera più coordinata soprattutto per la realizzazione di strutture di notevole complessità come ponti, gallerie o grandi stabilimenti industriali. L’utilizzo di questi strumenti offre la possibilità di velocizzare le operazioni ripetitive che con approcci tradizionali comporterebbero l’utilizzo di molte ore di lavoro. Il BIM ed in particolare il Computational Design permette di automatizzare molti di questi processi. Si hanno poi dei benefici anche nelle fasi di cantiere e di costruzione perché è possibile prevenire qualsiasi problematica che possa insorgere. Oggi abbiamo ancora qualche progetto realizzato con metodi tradizionali ma cerchiamo di utilizzare il BIM nelle progettazioni più strategiche e complesse. Il BIM ci obbliga poi a condividere le competenze e questo aumenta la qualità dei progetti. Fino ad oggi i professionisti sono stati abituati a lavorare in maniera abbastanza indipendente, invece il BIM ti costringe ad una collaborazione e condivisione costante sui progetti e aiuta a fare delle scelte più consapevoli e dettate da parametri oggettivi. Ci siamo anche resi conto che l’utilizzo del BIM è strategico nei confronti del committente che spesso non ha le idee chiare e non è in grado di identificare fin da subito gli obiettivi del progetto. Il BIM aiuta la committenza a realizzare un capitolato informativo e a comprendere le scelte progettuali.

Quanto è importante oggi la certificazione professionale BIM?
Quando ho iniziato il percorso per ottenere la certificazione credevo fosse solo un passaggio necessario più formale che sostanziale. Poi in realtà mi sono reso conto che sostenere un esame è un modo per comprendere se quello che hai appreso nella pratica della professione è in linea con le competenze necessarie per quella figura professionale. In più le Società oggi valorizzano anche il possesso di queste certificazioni nella scelta dei propri collaboratori, e averle ti permette quindi di essere maggiormente competitivo sul mercato. Sono certo che si debbano guardare prima di tutto le competenze e non sempre la certificazione ne è una garanzia, ma è importante oggi averla anche perché viene sempre più richiesta nelle gare di appalto.

Quali problematiche vede nello sviluppo del BIM in Italia?
Nel nostro Paese siamo abituati a progetti nei quali il BIM viene richiesto solo nelle intenzioni e nelle dichiarazioni di intenti. C’è sicuramente ancora molto da fare nella progettazione infrastrutturale, ad esempio nello sviluppo degli standard. In più nei capitolati informativi vedo sempre di più che vengono richiesti formati proprietari, oltre che l’utilizzo di alcuni software in particolare, e questo secondo me blocca molto l’innovazione e lo sviluppo perché manca la concorrenza. Credo che sarebbe importante la diffusione dei formati aperti.

Quali progetti su cui sta lavorando ritiene particolarmente interessanti per l’approccio BIM?
Stiamo realizzando un tunnel aereo di collegamento tra due capannoni industriali a Cesena per un importante cliente industriale del territorio nel settore ortofrutticolo. È un impalcato metallico a forma ellittica che ha un tracciato curvilineo che nasce con lo scopo di una maggiore automazione tra un vecchio stabilimento e un nuovo stabilimento in costruzione. Per questo lavoro abbiamo utilizzato un approccio completamente parametrico con l’utilizzo di Grasshopper sia per il modello BIM strutturale con Tekla sia per il modello di calcolo con Midas anche perché non sapevamo con precisione quale sarebbe stato il corretto andamento plano-altimetrico dell’opera. Utilizzare Grasshopper per generare entrambi i modelli ci ha permesso in tempi rapidi di aggiornare costantemente il modello sulla base dei cambiamenti del tracciato dell’impalcato. Per questo lavoro abbiamo collaborato molto con la committenza e con le imprese che hanno lavorato alla sua realizzazione attraverso l’ACDat dove inizialmente abbiamo caricato i modelli strutturali, architettonici ed esistenti in modo tale che fossero visibili a tutti. Questi modelli erano fonte di controllo di tutti gli aspetti costruttivi ed economici legati al cantiere. I modelli sono stati aggiornati in tempo reale e tenendo sempre sotto controllo tutti gli aspetti dal modello esecutivo al modello costruttivo dell’impresa.
Un altro progetto interessante è stato la realizzazione per la succursale francese di ENSER (ENSER France) dell’uscita di emergenza di un tunnel ferroviario presso la stazione di Meudon, vicino a Parigi. Mediante il modello creato in ambiente BIM siamo riusciti a sviluppare il progetto costruttivo per l’impresa, implementando sia i modelli specifici delle centine metalliche che sostengono il terreno sia le armature della galleria e del pozzo.
Anche per questo progetto abbiamo sviluppato un approccio parametrico tramite Tekla e Grasshopper che ci ha permesso di ridurre al minimo il rischio di errore nella modellazione e sul posizionamento delle opere e permette di aggiornare le strutture sulla base di nuovi input del tracciato.
Abbiamo potuto estrarre dal modello sia tutte le tavole di officina, i file a controllo numerico per il taglio dei pezzi e anche tutti gli elaborati del cemento armato e tabelle ferri avendo un attento controllo delle possibili interferenze tra opere esistenti previsionali e opere definitive dei manufatti.

 

mm

Giornalista della redazione di BIMportale, professionista della comunicazione e del marketing per il settore AEC – Architetture Engineering & Construction. Ha lavorato per molti anni nell’editoria B2B dirigendo una delle principali testate specializzate per l’industria delle costruzioni, per la quale è stato autore di numerosi articoli, inchieste e speciali. Durante questa lunga esperienza editoriale ha avuto modo di vivere e monitorare direttamente l’evoluzione del settore e la sua continua trasformazione, lavorando a stretto contatto con i principali protagonisti del mercato: imprese edili, progettisti, committenti, produttori. Su tali premesse nel 2007 ha fondato l’agenzia di comunicazione e marketing Sillabario, che si occupa delle attività di comunicazione e ufficio stampa di importanti marchi industriali del settore delle costruzioni.


Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial