Negli scorsi mesi, molti ospedali nei paesi più colpiti dal Covid-19 si sono trovati in difficoltà ad accrescere il numero delle postazioni in terapia intensiva. Per questo, un gruppo internazionale di designer, architetti, ingegneri, medici ed esperti militari ha unito le proprie forze per lavorare a Cura (Connected Units for Respiratory Ailments): un progetto open-source per rendere più efficiente la costruzione di nuove unità di terapia intensiva. È nata così un’unità di terapia intensiva pronta all’uso, facilmente trasportabile e sicura per il personale medico, rapida da installare come una tenda ospedaliera, ma sicura per le attività mediche come un reparto di isolamento di un ospedale, grazie a dispositivi di biocontenimento.
Cura è stato sviluppato con un approccio open source in quattro settimane, ed è il risultato del lavoro congiunto di una task force che ha messo a disposizione le specifiche tecniche, i disegni e i materiali architettonici, tutti accessibili in modo gratuito in rete. I n quanto impresa collettiva, il progetto si è rivelato anche come un’opportunità per testare nuovi metodi di progettazione collaborativi.
Il gruppo comprende, tra gli altri, gli architetti di Carlo Ratti Associati con Italo Rota e gli ingegneri di Jacobs. La lista dei collaboratori include: Istituto Clinico Humanitas (Ingegneria medicale), Policlinico di Milano (Consulenza Medica), Jacobs (Alberto Riva – Master Planning, Design, Costruzione e Supporto ai Servizi Logistici), MIT Senseable City Lab (Ricerca), Studio FM Milano (Identità visiva e graphic design), Squint/Opera (Digital Media), IEC Engineering (Fulvio Sabato – Sicurezza e certificazioni), Alex Neame – Team Rubicon UK (Logistica), Ivan Pavanello – Projema (MEP Engineering), Dr. Maurizio Lanfranco – Ospedale Cottolengo (Consulenza Medica), Philips (Fornitura di attrezzatura medicale), Gruppo Boero (Prodotti vernicianti).
Dall’inizio della pandemia alla fine di marzo, erano già più di duemila le persone che avevano manifestato interesse e contattato il gruppo di lavoro di Cura per partecipare al progetto, riprodurlo o proporre suggerimenti tecnici.
La prima unità Cura è stata costruita e installata all’interno dell’ospedale temporaneo messo in funzione nell’ex complesso industriale delle OGR (Officine Grandi Riparazioni) a Torino.