Master BIM Management: il punto di vista di in2it

A breve partirà la nuova edizione del Master BIM Management della Scuola Master Fratelli Pesenti del Politecnico di Milano (www.masterpesenti.polimi.it). Essendo uno dei Master di riferimento per il mondo BIM in Italia, abbiamo colto l’occasione della nuova edizione per approfondirne contenuti e prospettive con il Dott. Mario Caputi, Amministratore Unico, e l’Ing. Paola Brafa, Coordinatrice Training Unit, di in2it, società che da oltre

Mario Caputi, Amministratore Unico in2it

20 anni si occupa di fornire servizi di consulenza, implementazione software e formazione per la filiera del mercato AEC italiano contribuendo al processo di digitalizzazione della filiera delle costruzioni, e che nell’ambito del Master coordina i contenuti formativi dell’area “gestionale”.

Ing. Paola Brafa, Coordinatrice Training Unit in2it

Quali sono i caratteri principali di questa VIII edizione del Master BIM Management?
Il master BIM Manager è arrivato alla VIII edizione (italiano) e II edizione (inglese) e si rivolge a laureati, tra tutti ingegneri e architetti. Ma non mancano geologi, economisti, ecc.  L’obiettivo è di formare la nuova categoria di professionisti della filiera integrata delle costruzioni: i cosiddetti BIM Manager, specialisti informativi nella gestione di commesse integrate.
Quest’anno inizierà il 28 Marzo (le iscrizioni sono ancora aperte) e ha una durata di 4 mesi di lezioni + uno stage formativo in una delle aziende che da anni lo supportano e che – quasi sempre – assumono. Le lezioni vengono tenute nello storico edificio del Politecnico di Milano in Piazza Leonardo da Vinci, presso le aule della Scuola Master F.lli Pesenti. Inoltre, tramite la piattaforma di e-learning, gli iscritti potranno visionare le videoregistrazioni delle lezioni svolte in classe. Per tutti il materiale didattico viene fornito in anticipo per offrire maggiore supporto didattico.

Quali sono i principali argomenti e obiettivi del Master?
La formazione ha 140 ore di cosiddetta “teoria” e più di 200 ore di esercitazione pratica che abbiamo chiamato “BIM Lab”. Durante il Master lo studente acquisirà capacità critiche per comprendere le opportunità offerte dalla rivoluzione digitale per trasformare i principali processi operativi della gestione di una commessa (per esempio gestione degli appalti, validazione dei progetti, controllo delle interferenze, direzione lavori, reportistica sull’ avanzamento dei lavori, ecc.)
L’intero master è focalizzato sulle tematiche legate agli strumenti per la progettazione integrata impattati dal BIM: la progettazione architettonica, impiantistica, energetica, strutturale, la gestione dei cantieri e la gestione degli edifici (facility management).
Al termine, lo studente avrà visto e usato su un progetto reale oltre 30 soluzioni ICT (software, piattaforme e altre tecnologie per la gestione dei progetti). A tale proposito, molte lezioni saranno impartite da personale specializzato dei fornitori di soluzioni ICT partner del Master, quali (in ordine alfabetico): Acca, Autodesk, Bentley, Bexel, Nemetschek, Oracle, Teamsystem, Trimble. In particolare, i partecipanti riceveranno licenze educational per l’intera durata del master.
Molta attenzione verrà prestata alla gestione “green” del progetto: quindi aspetti ambientali e di sostenibilità nell’attività di costruzione di edifici e infrastrutture, per orientare gli studenti a scelte consapevoli di tecnologie e soluzioni sia nei nuovi edifici e infrastrutture che nel recupero del patrimonio edilizio e infrastrutturale esistente.

Quali sono le specificità di questo Master che lo differenziano da altre iniziative analoghe?
Il “segreto” principale di questo master è di aver combinato in modo armonico tre visioni che nascono dall’implementazione di successo del BIM. Innanzitutto, quella gestionale (la più trascurata in altri Master simili ma la più importante per le nostre aziende): si parla di processi, ruoli e competenze, organizzazione, business plan, piani di implementazione; poi quella tecnica, inerente i tre processi principali di gestione di una commessa (progettazione, costruzione e gestione) e quella tecnologica (le soluzioni ICT citate poc’anzi). Non vogliamo certo esagerare ma né architetti, né gli specialisti dei software sono a loro agio quando si tratta di implementare realmente il BIM in una realtà aziendale complessa. Ognuno guarda al suo ristretto campo di competenza, ma pochissimi sanno astrarsi ed osservare dall’altro cosa realmente comporta il cambiamento aziendale.
Molti in questi anni si sono e stanno improvvisando consulenti aziendali. Il master vuole “vaccinare” gli studenti a saper scegliere tra la reale esperienza e altre situazioni assolutamente… vaghe. In Italia la Scuola Master F.lli Pesenti del Politecnico di Milano è stata la prima a cogliere questa esigenza e a creare un Master di II Livello che – come abbiamo già sottolineato – è giunta alla VIII edizione.
Dal 2021, poi, diamo la possibilità anche agli studenti stranieri di iscriversi, fornendo i contenuti in lingua inglese. I risultati? Alla fine tutti gli studenti ottengono uno stage, nessuno resta senza opportunità o disoccupato e, per dare solo un numero, la community “Alumni” su LinkedIn conta già oltre 500 membri.

Ci sono delle novità particolari in questa edizione?
Ogni anno rivediamo criticamente il programma e i docenti per innovarlo continuamente. Dal 2015 parliamo di IoT e di sensoristica nel Facility Management (quando ancora pochissimi avevano colto che il BIM senza il Facility Managemenr resta una occasione sprecata). Tre anni fa siamo stati i primi a portare Python in aule che trattavano il Corporate Real Estate Management.
Come ogni anno i nostri studenti lavoreranno con le nuove versioni dei software e conosceranno altre novità tecnologiche. Poi diamo sempre più importanza al facility management, alle tecnologie ora di moda quali (Blockchain, AI e ML, NFT, IoT, ecc.) e daremo sempre maggior spazio a workshop ed esercitazioni individuali e collettive tra gli studenti.

In quale modo il Master intercetta la domanda di formazione di un mercato per certi aspetti ancora nuovo?
Mi spiace contraddirla ma se questa domanda era vera agli albori del Master ora non lo è più. Il “BIM” non è nuovo. Ormai ne parlano in tantissimi nel nostro settore. E purtroppo sono spuntati dal nulla sedicenti esperti tuttologi e corsi civetta. Noi sappiamo di offrire un contenuto didattico di altissima qualità, impartito da professori e docenti che al contempo sono da decenni stimatissimi professionisti nel settore. Non diciamo nulla di strano quando affermiamo che il Master rispecchia in pieno la fama del Politecnico di Milano, che dal 1863 si impegna per mantenere alta l’eccellenza politecnica. Inoltre, una volta finita la prima parte del master, gli studenti vengono inseriti nel mondo del lavoro sfruttando l’ampio network di contatti del Consorzio CISE.

Qual è il ruolo di in2it in questa iniziativa?
in2it coordina la parte che abbiamo definito “gestionale” del Master, ed è responsabile di tutti i contenuti cosiddetti di management che portano i ragazzi a confrontarsi su temi prettamente aziendalisti applicati alla filiera AECO nella quale operiamo dal 2001. Si trattano temi quali business planning, ridisegno di processi e strutture organizzative, processo di acquisto, facility management e – “last but not least” – leadership & softskills.
Ogni anno ci sorprendiamo (positivamente) nel vedere le facce degli studenti quando affrontano questi argomenti. Sono laureati spesso con lode, sono sempre stati studenti modello ma di fronte al “business” possibile grazie al BIM restano sempre a bocca aperta.

Dott. Caputi, cosa ne pensa del dibattito sul valore della certificazione delle specifiche professionalità BIM?
“Altra domanda, please”, altrimenti sono io a doverle chiedere: quanti progetti BIM ha realmente fatto un certificatore? E quanti processi aziendali ha rivisto e re-ingegnerizzato? Per quanti anni ha gestito cantieri o impianti? L’attuale dibattito sulla certificazione è da affrontare con onestà intellettuale: l’esperienza del mondo privato in tantissimi Paesi ci dice che la certificazione non serve per dimostrare di essere bravo; basta un CV che sia onesto, trasparente e verificabile. La certificazione, per come è ora, sembra essere solo “un bollino” da pagare ogni anno. Detto questo, nel Master ospitiamo alcune società di certificazione che presentano la loro visione e il loro valore. Sarà lo studente a valutare e – come sempre – a saper scegliere.

E quindi qual è la sua valutazione da esperto sullo scenario evolutivo della formazione BIM in Italia?
Lo abbiamo già detto in precedenza: si rischia di “scegliere male” per un’offerta gonfiata da sedicenti esperti. Se il nostro Master ha successo è perché, da ogni anno, i social media (LinkedIn per esempio) non fanno che parlar bene di noi e del percorso professionale di chi è nostro laureato.

 

 

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Giornalista della redazione di BIMportale, professionista della comunicazione e del marketing per il settore AEC – Architetture Engineering & Construction. Ha lavorato per molti anni nell’editoria B2B dirigendo una delle principali testate specializzate per l’industria delle costruzioni, per la quale è stato autore di numerosi articoli, inchieste e speciali. Durante questa lunga esperienza editoriale ha avuto modo di vivere e monitorare direttamente l’evoluzione del settore e la sua continua trasformazione, lavorando a stretto contatto con i principali protagonisti del mercato: imprese edili, progettisti, committenti, produttori. Su tali premesse nel 2007 ha fondato l’agenzia di comunicazione e marketing Sillabario, che si occupa delle attività di comunicazione e ufficio stampa di importanti marchi industriali del settore delle costruzioni.


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