La rinascita del polo produttivo Wamgroup di Cavezzo

Sarà ultimato entro l’anno il polo produttivo Wamgroup di Cavezzo, in provincia di Modena, colpito dal sisma del 2012. Un percorso progettuale intrapreso dalla start-up bimO che ha saputo vincere la sfida più importante: ricostruire gli edifici crollati e, con essi, il tessuto produttivo della Bassa modenese. Una grande impresa che si è potuta realizzare grazie alla velocità di esecuzione e all’interoperabilità insita nella metodologia BIM.

Il progetto
Il terremoto del 2012 che ha colpito l’Emilia, causando 27 vittime nella Bassa modenese, ha messo in ginocchio uno dei distretti più fiorenti della piccola e media industria italiana. Imprenditori e manager di importanti realtà, locali e multinazionali, si sono trovati pertanto di fronte alla sfida di garantire la continuità produttiva, allo scopo di scongiurare la chiusura delle attività e le ricadute negative sull’occupazione. Una vera e propria battaglia contro il tempo, che è diventato la variabile fondamentale della ricostruzione. Franco Rebecchi e Eleonora Beatrice Fontana, fondatori di bimO, una start-up di Carpi spin-off di uno studio di progettazione che ha maturato una vasta esperienza nel campo della progettazione in ambiente BIM di edifici industriali, sono stati incaricati di intervenire nella ricostruzione di diversi comparti, tra i quali la sede produttiva di Wamgroup di Ponte Motta di Cavezzo, in provincia di Modena: un’azienda leader mondiale nella produzione di filtri per abbattimento polveri e valvole di vario tipo. La vastità e la complessità del complesso, che si estende su di un’area totale di 190 mila metri quadrati, lo rendono uno dei principali insediamenti produttivi della provincia di Modena. La sfida di bimO è stata duplice: da un lato mettere in sicurezza, riprogettare e ristrutturare sismicamente sei edifici produttivi costruiti in epoche diverse; dall’altro, ricostruire ex novo quattro fabbricati crollati, rivedendo il progetto urbanistico dell’intero complesso, riprogettando la viabilità e le infrastrutture. Un obiettivo ambizioso, sviluppato su un’area progettuale di 66mila metri quadrati, che bimO è riuscito a raggiungere grazie anche all’interoperabilità e alla velocità di esecuzione della metodologia BIM. E’ stato infatti possibile progettare ben 1.000 metri quadrati al mese,  completando la prima parte produttiva in meno di 2 anni. Complessivamente sono stati ristrutturati 21mila metri quadrati, mentre 45mila metri quadrati sono stati completamente ricostruiti ex novo. Ed entro la fine del 2018 sarà ultimato anche l’ultimo fabbricato.

Interoperabilità, velocità e trasparenza: i valori del BIM
Interoperabilità, velocità d’esecuzione e trasparenza sono i valori del BIM”. Ad affermarlo è Franco Rebecchi, architetto e general manager di bimO, nella conferenza d’apertura a Torino del BIMportale Tour 2018, il ciclo d’incontri organizzato da Euroconference in collaborazione con BIMportale per diffondere la conoscenza del BIM in Italia. L’architetto ha così spiegato concretamente tali valori, illustrando le varie fasi del processo di ricostruzione del complesso industriale Wamgroup nel quale sono stati coinvolti ben 11 studi professionali con competenze specifiche. “Per prima cosa“, afferma l’architetto, “sono state raccolte le informazioni sulle strutture danneggiate dal sisma, e analizzandole come Big Data, le abbiamo messe a sistema col processo BIM“. In questo modo è stato possibile creare il BEP (Building Execution Plan), il piano preparato dal team di progettazione per illustrare come si intendono raggiungere e rispettare gli obiettivi e i requisiti definiti dal committente. E’ stato poi realizzato il Modello Federato di ogni singolo fabbricato, con la verifica delle clash detection, “e siamo così riusciti a consegnare il progetto esecutivo nei tempi stretti richiesti dalla committenza“,  ricorda il project manager di bimO che, insieme a un team composto da 16 persone, ha sviluppato i vari modelli con diversi programmi BIM. Per il modello architettonico è stato utilizzato il software ArchiCAD 19 di Graphisoft, il modello strutturale è stato studiato con Tekla Structures, mentre per l’impiantistico si è scelto Revit Mep di Autodesk. “L’interoperabilità fra i software, così come quella tra le persone, è fondamentale“,” sottolinea Rebecchi, pioniere del BIM, che utilizza ArchiCAD da 17 anni, “e negli anni sono nati nuovi programmi che ci hanno notevolmente aiutato nel processo progettuale, come STR Vision CPM di STR – Gruppo TeamSystem, che utilizziamo per la computazione di tutti i nostri progetti. Con il BIM inoltre”, tiene a precisare Rebecchi, “si possono realizzare progetti a scale diverse, da un intero complesso produttivo di 66mila metri quadrati al singolo fabbricato, all’interno di un locale“.

I progettisti
bimO è una start up dello studio di architettura RS2 Architetti, che ha deciso di creare un dipartimento di ricerca e sviluppo sulle nuove metodologie digitali di progettazione BIM per fornire servizi dedicati. Franco Rebecchi, architetto e general manager di bimO, fonda uno studio associato specializzato nella progettazione di edifici produttivi. Nel 2013 fonda Solid Solution Italian Design, società di progettazione e consulenza con sedi a Milano, Modena e Belgrado. Nel 2006 è tra i primi in Italia a lavorare in BIM con il suo staff.
Eleonora Beatrice Fontana, architetto, responsabile della pianificazione strategica di bimO, è laureata al Politecnico di Milano, dove ora si occupa di formazione BIM nell’ambito del master per BIM Manager (scuola Pesenti) dopo avere operato come progettista e direttore lavori gestendo la progettazione e la realizzazione di edifici industriali e di alcuni comparti televisivi nel milanese, e successivamente come consulente nella definizione di piani strategici di gestione del patrimonio immobiliare. Nel 2013 consegue il master executive in Business Administration del Mip. Dall’incontro con Franco Rebecchi nasce la start-up bimO.

Il progetto in breve
Committente: Wamgroup
Luogo: Ponte Motta di Cavezzo (Mo)
Tipologia: polo produttivo
Area: 66.000 metri quadrati
Ristrutturazioni: 21mila metri quadrati
Ricostruzioni: 45mila metri quadrati
Progettisti: start-up bimO (studio di progettazione RS2 di Carpi)
Anno: 2012 – in corso

Summary
BIMportale Progetti - La rinascita del polo produttivo Wamgroup di Cavezzo
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BIMportale Progetti - La rinascita del polo produttivo Wamgroup di Cavezzo
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Sarà ultimato entro l’anno il polo produttivo Wamgroup di Cavezzo in provincia di Modena, colpito dal sisma del 2012
Author

Laureato in Architettura al Politecnico di Torino nel 2011, giornalista della redazione di BIMportale, lavora come freelance presso il quotidiano torinese CronacaQui e il Giornale dell’Architettura. Si è formato nello studio dell’architetto Ricardo Bofill a Barcellona partecipando alla realizzazione di progetti internazionali. Si è occupato di progettazione esecutiva, pianificazione urbana, comunicazione grafica ed editoriale e della realizzazione di comunicati stampa presso lo studio Rolla di Torino e ha lavorato come designer, project manager e tecnico commerciale.


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