Politecnica firma il nuovo Museo del Territorio di Riccione

Cerimonia di posa della prima pietra il 1° dicembre 2021del nuovo Museo del Territorio di Riccione alla presenza della Giunta comunale, dell’assessore regionale alla Cultura,  Mauro Felicori e del progettista Politecnica Building for Humans, Alessandro Uras. L’avvio dei lavori è previsto entro l’anno.

La nascita del nuovo Museo del Territorio ricavato dall’ex fornace Piva cambierà profondamente la città potenziandone l’offerta culturale. A seguito della partecipazione al bando regionale con finanziamenti europei per progetti di riqualificazione dei beni ambientali e culturali del territorio regionale, Asse 5 Por Fesr 2014-2020, si è conclusa la complessa e articolata fase progettuale, prologo all’immediato cantieramento. Nello specifico si tratta del progetto “ Nella vecchia fornace Piva spazio alla nuova sede del Museo del Territorio: mappe, reperti archeologici, ricostruzioni” finanziato dalla Regione per un 1 milione di euro. L’intero importo, comprese le fasi progettuali, ammonta a 4 milioni 200 mila euro, di cui 3 milioni e 200 mila stanziati dal Comune di Riccione. La progettazione del Museo coordinata dal settore Lavori Pubblici del Comune di Riccione, porta la firma della società di progettazione integrata Politecnica Building for Humans di Modena.  Ad eseguire i lavori sarà la società Edile Costruzioni srl di Rimini individuata dopo apposita indagine di mercato e appalto dei lavori affidato al Consorzio Integra, società Cooperativa di Bologna e alla Cicai, società cooperativa consortile per azioni di Rimini.

“Fin da subito abbiamo immaginato un museo con standard qualitativi elevati, per funzionalità e fruibilità in modo che l’opera fosse completamente ecosostenibile attraverso il restauro dell’involucro esterno e la realizzazione di un nuovo edificio energeticamente efficiente e a basso impatto ambientale. Il progetto interessa la struttura attuale della ex fornace Piva dove verrà creata internamente la nuova sede del museo che, grazie ad una rete di piste ciclabili collegata a tutta la città, sarà raggiungibile da tutti”, afferma l’assessore ai Lavori Pubblici Lea Ermeti.

Il concept del progetto prevede una teca di vetro sorretta da una struttura in acciaio: è questo il concept generale che esprime i valori di apertura, sostenibilità, rispetto e alta qualità alla base del progetto di restauro dell’ex-Fornace Piva. Il nuovo Museo del Territorio di Riccione, una volta realizzato, si presenterà come un’integrazione eterea e diafana: un’architettura fatta d’aria che intenderà essere discreta nel rapporto con le preesistenze sia dal punto di vista volumetrico che materico. La fascia di rispetto a cielo aperto tra la fabbrica storica e il nuovo volume accentuerà tale approccio di riguardosa attenzione e potrà così rappresentare un’esperienza espositiva varia ed insolita consentendo una fruizione all’aperto, auspicabile in un Museo che ambisce ad una concezione aperta e flessibile.

Il progetto prevede il mantenimento dell’impronta originaria all’interno del quale verrà realizzato un nuovo blocco a due piani. Nel contenitore culturale si assolveranno diverse funzioni: espositive, didattiche e attività di laboratorio. All’interno di una teca di vetro sorretta da una struttura in legno e acciaio, al piano terra, oltre alla hall di ingresso, sono previsti un bar caffetteria, un bookshop, aule e depositi per i reperti, pensati come spazi visitabili e interattivi, i laboratori e un’area forni per esercitazioni didattiche. Prevista inoltre una sala conferenze che consentirà di accogliere oltre 140 persone. Per arrivare al cuore pulsante dell’intervento occorrerà salire al primo piano dove troverà collocazione un’ampia sala per gli allestimenti permanenti in dotazione all’attuale Museo. Sarà uno spazio versatile e adattabile in funzione delle esigenze espositive richieste progettato per agevolare, anche in contemporanea, iniziative differenti con forte risalto alle attività scolastiche e di ricerca. Qui verranno sistemati anche gli uffici amministrativi.

In totale l’area della superficie dei lavori è di 1.975 m2, di cui 1.240 al piano terra e 735 al primo piano. L’intervento è incentrato sul rispetto dell’architettura originale dell’ex fabbrica attraverso un attento recupero e restauro delle facciate con lavori conservativi mirati, rispetto dei materiali originari e dei toni cromatici originali. La facciata prospiciente il fiume sarà costituita da lastre di vetro di grandi dimensioni così come i due lati d’ ingresso, mentre totalmente opache saranno la parte che si affaccia alla scuola media “Geo Cenci” ed il tetto. E’ stata inoltre volutamente mantenuta una distanza di rispetto di 2,5 metri tra le mura storiche e la nuova architettura in tutto il suo perimetro per consentire percorsi espositivi all’aperto. Il camino della fornace è stato convertito in un landmark urbano, rivestito di lame metalliche, illuminato e visibile di notte, quale simbolo del museo e punto di riferimento nella città.
Pensata per ospitare anche grandi gruppi di visitatori la hall consentirà di assolvere contemporaneamente a funzioni di controllo e gestione dei flussi con adeguati spazi di attesa. Sul versante della funzionalità e sicurezza l’impianto di illuminazione interna ai singoli locali e alle zone comuni prevede il massimo comfort visivo in rapporto all’attività lavorativa svolta così come l’impiantistica di climatizzazione sarà di ultima generazione a beneficio della qualità dell’aria.
Dal punto di vista dell’accessibilità l’area è servita comodamente dai percorsi pedonali e ciclabili preesistenti lungo il corso del Rio Melo e il Parco degli Olivetani o da Viale Einaudi da cui si accede alla scuola, dove sono presenti parcheggi per le auto e i mezzi di servizio.

“Una prima pietra è di per sé una grande notizia, perché viene subito dopo l’ultimo certificato, significa che sono finite le fasi della progettazione e delle autorizzazioni, apre il cantiere e già si intravvede il nuovo museo che apre le porte ai cittadini.” – ha affermato l’assessore Mauro Felicori – La diffusione della cultura, importante per la qualità della vita di ogni cittadino ha nei musei, spazi attrezzati, multimediali, aperti a eventi e attività diverse, le proprie roccaforti. Fra i tanti, i musei del territorio sono particolarmente importanti perché ne rispecchiamo la storia, costruiscono identità – una idea complessa di identità – si prestano alla funzione didattica raccontando ai ragazzi i millenni e i secoli con l’evidenza di oggetti e di spazi familiari. Peraltro questo progetto riqualifica un immobile prezioso di archeologia industriale, esso stesso identitario e parte del racconto storico dell’area riccionese. La particolare attenzione verso la ecosostenibilità e il dialogo con la città sia attraverso le pareti trasparenti e inclusive, sia con veri e propri percorsi ciclabili, aggiungono un tocco di moderna eleganza al progetto. Da oggi il sistema museale regionale si prepara ad essere più ricco”.

“Vogliamo il meglio e questo nuovo Museo sarà un fiore all’occhiello non solo per Riccione ma per tutta la Romagna” – ha affermato il sindaco di Riccione, Renata Tosi“Grazie ad un progetto di rigenerazione rispettoso dell’esistente andiamo a realizzare una struttura che finalmente darà risposte concrete alla necessità dell’attuale museo di spazi adeguati, bellezza e armonia. Niente di invasivo perché il nuovo edificio, moderno e trasparente, è stato concepito non per stravolgere bensì per immergersi in un’area della città destinata, dopo la realizzazione del Parco degli Olivetani, a divenire un nuovo punto di aggregazione e riferimento per i riccionesi e per i turisti. Con la posa della prima pietra che suggella l’immediato avvio dei lavori, presentiamo una grande occasione per ritrovarsi e guardare al futuro con ottimismo. Riccione è una località dove turismo, cultura, rispetto per l’ambiente con parchi e aree verdi, mobilità dolce e un grande fermento di eventi richiamano ogni anno migliaia di persone, e il nuovo museo sarà un prezioso arricchimento”.

“Con la posa della prima pietra prende vita il progetto firmato da Politecnica per il restauro dell’ex Fornace Piva, che oggi viene restituita simbolicamente alla collettività in forma rinnovata: da ex edificio industriale a Museo del Territorio, nuovo cuore pulsante della città” – dichiara l’Architetto Alessandro Uras, socio di Politecnica e Responsabile della progettazione architettonica e del restauro “Questa  struttura a teca di vetro e acciaio esprime i valori di apertura, sostenibilità, rispetto e alta qualità che si riflettono nella progettazione di un luogo dove vivere un’esperienza culturale nuova, integrata e flessibile”.

 

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Giornalista della redazione di BIMportale, professionista della comunicazione e del marketing per il settore AEC – Architetture Engineering & Construction. Ha lavorato per molti anni nell’editoria B2B dirigendo una delle principali testate specializzate per l’industria delle costruzioni, per la quale è stato autore di numerosi articoli, inchieste e speciali. Durante questa lunga esperienza editoriale ha avuto modo di vivere e monitorare direttamente l’evoluzione del settore e la sua continua trasformazione, lavorando a stretto contatto con i principali protagonisti del mercato: imprese edili, progettisti, committenti, produttori. Su tali premesse nel 2007 ha fondato l’agenzia di comunicazione e marketing Sillabario, che si occupa delle attività di comunicazione e ufficio stampa di importanti marchi industriali del settore delle costruzioni.


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