Sistemi di Gestione e BIM nel futuro delle imprese di costruzioni

Dotarsi di un sistema gestionale per progettare e lavorare in BIM non è più un obiettivo futuro, bensì la condizione presente per restare competitivi nel mercato delle costruzioni, sia per chi opera nel settore privato con grandi gruppi o con i fondi di investimento, sia per chi è attivo nei lavori pubblici. Il quadro normativo e le politiche di incentivazione da un lato, la pandemia e le aspettative degli investitori dall’altro, impongono alle imprese edili di adeguare la propria capacità di risposta dotandosi di strumenti digitali e acquisendo le relative competenze. Diventa sempre più urgente e necessario dotarsi di un sistema di gestione specifico per il BIM basato su software e modelli organizzativi diversi da quelli del passato.

Il tema è stato toccato il 26 febbraio scorso in un evento live organizzato da ICMQ e TeamSystem Construction, dal titolo “Digitalizzazione, Sistemi di Gestione e BIM – Il futuro delle imprese di costruzioni”, coordinato dal giornalista Alfredo Martini.

TeamSystem Construction crede che la gestione del percorso costruttivo e manutentivo, in tutte le sue fasi, debba essere sempre più integrata, digitale e innovativa. Abbiamo sviluppato tanti software diversi, che toccano il BIM in tanti suoi aspetti: il 4D, scheduling e pianificazione; il 5D e la gestione dei costi; le operazioni sul campo e le rilevazioni del cantiere; il CDE legato al modello dell’opera per gestire la manutenzione. Un mix di prodotti tra loro integrati, un ecosistema di tecnologie interoperabili grazie al formato IFC e dotate di integrazioni native.” – commenta Nicola Baraldi, Marketing Manager Teamsystem –“L’offerta tecnologica si completa con una serie di servizi: grazie alla collaborazione con Euroconference proponiamo corsi di formazione legati al BIM che quest’anno saranno gratuiti per tutti i clienti che hanno sottoscritto con noi un contratto di assistenza. Possiamo fornire corsi personalizzati e attività di consulenza utili a conseguire la certificazione BIM e a mantenere competitività in un mondo che sta cambiando velocemente

La tecnologia sta entrando nel mondo delle costruzioni in maniere pervasiva, al BIM si affiancano realtà aumentata, cloud, stampa 3D, tecnologie immersive. La digitalizzazione del cantiere e dei processi, il “cantiere digitale”, è già realtà come ricorda Massimo Deldossi, dell’Impresa Deldossi e Vicepresidente Federcostruzioni. “Il BIM è stato forse l’elemento che più di ogni altro ci ha permesso di cominciare a ragionare su un nuovo modo di fare edilizia. Come tutte le innovazioni, l’adozione da parte delle aziende non è sempre semplice. Per trarre vantaggio dal BIM, deve avvenire prima una comprensione dei benefici e una adozione comune a uno standard da parte di tutta la filiera. Per questo motivo, Ance e Federcostruzioni stanno lavorando per definire regole comuni a livello europeo. In Italia, vogliamo creare una piattaforma digitale nazionale delle costruzioni. Smaterializzare le procedure consentirà di ottimizzare i costi e saranno numerosi i vantaggi che le imprese potranno trarre dalla gestione digitale del cantiere: passaggi documentali più snelli, dati aggiornati e corretti, maggior trasparenza e sicurezza. Anche l’accesso al cantiere può essere gestito con un tornello intelligente, che permette di verificare in tempo reale chi sono le persone che si trovano all’interno, se la loro azienda è idonea, se documenti e patentini sono in regola”.

Nell’ottica di far crescere la qualità del settore costruzioni, parlando di digitalizzazione ci si riferisce non solo ad hardware e software, ma anche ai processi. In questo contesto, assume sempre più valore la certificazione del sistema di gestione BIM, come spiega Lorenzo Orsenigo, Presidente ICMQ. “Nel 2015 abbiamo costituito un gruppo di lavoro per costituire una specifica di riferimento per la certificazione degli esperti BIM, quella che poi sarebbe diventata la norma UNI 11337 per la certificazione delle professionalità BIM. Parallelamente, abbiamo voluto creare una specifica per certificare il sistema di gestione BIM. Il Decreto Baratono, infatti, fa riferimento esplicito all’atto organizzativo dell’impresa, che altro non è che la gestione dei processi. Da qui l’elaborazione della norma UNI/PdR 74:2019 ‘Sistema di gestione BIM – Requisiti’ che ha avuto immediatamente un ottimo riscontro sul mercato: studi di progettazione, imprese e anche grandi stazioni appaltanti hanno scelto di certificare il proprio sistema di gestione BIM”.

Nel 2020 sono state quattro le gare pubbliche che hanno previsto come elemento premialela certificazione del sistema di gestione BIM (dati OICE). Questo numero probabilmente è destinato a crescere. Ma non è solo questo il motivo che spinge sempre più imprese e attori della filiera delle costruzioni a certificarsi. Lo conferma Daniele Torsello, Sales & Marketing manager ICMQ: “La certificazione comporta un audit di una parte terza, che rileva i punti di forza ma anche gli aspetti da migliorare per ottimizzare i processi in modo concreto. Fissa regole e metodi per verificare che l’azienda stia lavorando nella direzione giusta. Il coinvolgimento tocca tutta la filiera: committenti, progettisti, costruttori, gestori, produttori che utilizzano il BIM. Non è un audit generalista ma un confronto approfondito condotto da esperti BIM. Definisce le dotazioni minime che un’organizzazione deve avere per poter gestire in modo corretto una commessa in BIM, sotto diversi punti di vista: hardware, software, sicurezza, procedure, organizzazione aziendale. Chi si certifica, può fornire maggiori garanzie al mercato, sia alla committenza che ai clienti, e inoltre potrà ottenere maggiori punteggi per i bandi BIM pubblici o una preferenza per i capitolati privati”.

Tra le imprese delle costruzioni che recentemente hanno scelto di certificare il proprio sistema di gestione, c’è Garc, che opera nel settore delle costruzioni come general contractor e nel settore dell’ambiente con smaltimento rifiuti, demolizioni, bonifiche ambientali, sul mercato da oltre 40 anni con più di 260 addetti e quattro sedi in Italia, la principale a Carpi (MO).

Abbiamo certificato il nostro processo fino alla settima dimensione, quindi fino al digital twin e agli asset manutentivi” – racconta Fabrizio Bosi, BIM Corporate – R&D dell’impresa GARC, tra le prime a dotarsi di certificazione SGBIM “Perché ci siamo certificati? Crediamo che la tecnologia ci permetta di consolidare le competenze delle persone. Sogniamo di poter aiutare le persone, migliorando la qualità del loro lavoro. Crediamo che la collaborazione e il sostegno reciproco siano strumenti di cui l’uomo debba fare tesoro, grazie ai quali si migliora e si perfeziona. Questo è il principio che ci guida nell’implementazione della tecnologia e di un sistema di gestione. Avevamo l’obiettivo di aumentare la capacità di comunicazione verso gli stakeholder, di rendere più efficaci i processi aziendali e il training, rendere fruibili i digital twin degli immobili, digitalizzare veramente il settore delle costruzioni. Oltre ai software, che ci consentono di raggiungere gli obiettivi, utilizziamo molto la realtà immersiva, chiave di lettura e interpretazione delle varie fasi del processo BIM che permette anche ai non addetti ai lavori di potersi addentrare e di poter utilizzare tutte le informazioni contenute nei digital twin. Pensiamo che oggi le imprese non possano fare a meno di dotarsi di un sistema di gestione integrato QSA-BIM. Non solo è il mercato che lo richiede, ma è un mondo che sta evolvendo e chi vuole rimanere competitivo deve adeguarsi.

 

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Lavoro nel settore della comunicazione b2b da alcuni anni sia per testate giornalistiche che agenzie di comunicazione. Focus della mia attività è il confronto quotidiano con le nuove modalità di gestione ed elaborazione delle informazioni, le nuove tecnologie digitali, le trasformazioni in corso nelle professioni e nell’industria.


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