Stefano Rostagno, BrainsDigital: il BIM è garanzia di correttezza, tempestività e qualità dei flussi informativi

Appassionato di BIM fin dall’università, oggi Stefano Rostagno è BIM Manager del team di BrainsDigital, startup innovativa basata a Torino dedicata allo sviluppo di soluzioni BIM per progettisti, imprese e committenti.

Qual è stato il suo percorso professionale fino a diventare BIM Manager?
Laureato in Ingegneria Edile al Politecnico di Torino, ho iniziato nel mio percorso di laurea ad approcciare il processo BIM tramite la conoscenza della professoressa Anna Osello. Da qui è nata la collaborazione con stage in una società torinese di ingegneria e servizi per le costruzioni, che mi ha consentito di approfondire l’applicazione del BIM nel settore impiantistico, dalla progettazione alla costruzione e manutenzione. In seguito ho lavorato per una società di ingegneria strutturale dove ho potuto approfondire e applicare i processi BIM in ambito strutturale dalla progettazione, in tutte le sue fasi, al supporto alla direzione lavori. Ho sviluppato in questo periodo una conoscenza approfondita dei metodi di digitalizzazione del processo edilizio in ambito BIM che mi ha portato ad acquisire la certificazione ICMQ come BIM Manager. Nel 2017 sono entrato in BrainsDigital dove attualmente rivesto il ruolo di BIM Manager. Grazie a quest’ultima esperienza sto avendo la possibilità di crescere e applicare i processi BIM in tutte le fasi del ciclo di vita di un’opera con una visione d’insieme.

 Quali sono le caratteristiche principali della sua figura professionale?
Il BIM Manager deve essere in grado di gestire e coordinare i progetti BIM multidisciplinari con obiettivo l’integrazione dei dati. Per questo motivo occorre avere una buona conoscenza dei software delle differenti case, in particolar modo, per quanto concerne le logiche di modellazione e di scambio delle informazioni. Inoltre la figura del BIM Manager deve interfacciarsi con i responsabili del Project e Construction Management e conoscerne gli aspetti fondamentali. Si può così garantire una progettazione integrata in relazione anche alla pianificazione e gestione dei costi e dei tempi.

Come opera quotidianamente, con quali strumenti e con quali obiettivi?
Attualmente mi occupo di gestire i processi digitalizzati per le differenti commesse con obiettivo la correttezza, tempestività e qualità dei flussi informativi. Definisco la struttura logica e funzionale dell’ambiente di condivisione dati (ACDat) così come i flussi di lavoro che devono essere messi in atto dai BIM Coordinator. Quotidianamente lavoro con piattaforme collaborative per la gestione delle commesse tramite l’analisi di modelli in formato aperto IFC. Più nello specifico, per la definizione di processi utilizzo software di BIM authoring quali Revit, Allplan, di validazione e analisi quali Navisworks, Recap e Dynamo.

 In che modo viene utilizzata la metodologia BIM nel vostro studio?
In BrainsDigital la metodologia BIM viene applicata tramite l’utilizzo di standard e di processi definiti in funzione degli obiettivi della specifica commessa e dei software utilizzati. Essendo una società che fornisce servizi in ambito BIM, tra i quali, il supporto per l’implementazione del BIM nelle società, utilizziamo differenti processi che si adattano alle competenze e alla struttura interna di ogni singola organizzazione.
A livello interno abbiamo sviluppato competenze specifiche per ruoli definiti con obiettivo l’integrazione e la collaborazione.

Mi può parlare di un suo progetto, di recente realizzazione, progettato con metodologia BIM?
Uno dei più recenti progetti BIM realizzati da BrainsDigital è stata l’attività di BIM Management per il raggruppamento di professionisti in fase di progettazione esecutiva, del lotto R2 di Cascina Merlata “Uptown”, per il quale ho svolto il ruolo di BIM Manager della commessa.
Il raggruppamento era composto da Recchi Engineering, SSA Scandurra Studio Architettura, ZDA Zanetti Design Architettura, Ai Engineering.
Tale commessa ha richiesto lo svolgimento delle attività di BIM Management finalizzate a garantire, in stretto coordinamento con il Project Manager, la corretta e tempestiva implementazione del piano di lavoro da parte dei design team, il controllo qualità dei modelli prodotti con riferimento agli standard adottati, il coordinamento tra discipline, la gestione dell’ACDat.

Quali sono secondo lei le prospettive future del BIM in Italia?
Le prospettive future in Italia vedono una forte crescita delle commesse realmente gestite in BIM. Come riportato dall’ultimo rapporto OICE sulle gare BIM 2018 è cresciuta notevolmente nell’ultimo anno la richiesta dell’adozione di processi BIM, anche in funzione del decreto 560/2017.
A oggi gran parte di queste gare sono caratterizzate da richieste incomplete o non sufficienti sia per progettisti e imprese sia per i committenti stessi, resta comunque il fatto che i committenti stiano iniziando a porsi quesiti e di accorgersi della necessità di adeguarsi.
In ambito privato, dove non è definito un obbligo, sto constatando come il BIM inizi a essere richiesto in modo molto più efficiente, in particolar modo per il settore industriale e per il Real Estate.
L’adozione dei processi BIM sta comportando e porterà, in modo sempre più consistente, nuove opportunità lavorative grazie alla richiesta di figure specializzate.

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, lavora da molti anni nell’editoria B2B per la stampa tecnica e specializzata. Ha scritto a lungo di tecnologia, business e innovazione. Oggi orienta la sua professione nel campo delle tecnologie applicate alla progettazione architettonica e all’imprenditoria delle costruzioni.


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