Nuova cabinovia di Prato Nevoso

La nuova cabinovia “Rossa” da 10 posti, inaugurata durante la stagione invernale del 2019, è la star della stazione sciistica di Prato Nevoso, in provincia di Cuneo.
L’impianto, realizzato per volontà di Prato Nevoso Spa nel corso del 2019, rappresenta il fulcro dello sviluppo turistico del comprensorio sciistico e naturalistico delle montagne del monregalese (Mondolè). Uno sviluppo ecostenibile, pensato per essere fruito lungo tutto l’arco dell’anno e generare una attrazione turistica anche nel periodo estivo. La nuova cabinovia Rossa, uno dei più moderni impianti di risalita nell’arco alpino italiano, è stata quindi equipaggiata sia per il turismo invernale (sci) che per quello estivo (bike, trekking).

La cabinovia dei record
La cabinovia è lunga 1.500 m e dotata di 54 cabine rosse dal design firmato Porsche, con una portata oraria di 3.000 persona/ora. La stazione di partenza è a 1.549 m; l’arrivo è in quota sopra i 2.000 m. I cinquecento metri di dislivello vengono percorsi in soli quattro minuti.
Queste prestazioni, insieme al fatto che si tratta dell’unica cabinovia in Piemonte da 10 posti (a misura anche di disabili, che potranno salirvi in carrozzina), hanno fatto sì che la stampa locale l’abbia soprannominata “la telecabina dei record”.
Tra le caratteristiche che hanno portato il progetto ad avere questo soprannome c’è sicuramente anche quello della velocità di realizzazione. I lavori sono iniziati nel mese di luglio 2019 e la cabinovia era pronta per dicembre 2019. Il BIM è stato sicuramente determinante per rispettare queste tempistiche.

Il progetto
Il delicato contesto paesaggistico ha richiesto un’attenta e approfondita fase di valutazione di impatto ambientale, che i progettisti hanno condotto anche con gli Enti preposti alla tutela. “Lo sforzo progettuale è stato indirizzato verso la massimizzazione dell’integrazione con il paesaggio e verso una riqualificazione ambientale di uno scorcio di questo territorio montano” spiega l’arch. Paolo Chiappero, Project Manager della cabinovia Prato Nevoso.
In tal senso l’evento principale è sicuramente rappresentato dalla stazione di valle, completamente rivestita in listelli di legno d’abete e acciaio. La stazione è un volume semplice che reinterpreta l’architettura locale dei fabbricati rurali. Sono state determinanti alcune scelte, in primis quella di mimetizzare l’area macchinari a vista con una copertura indipendente, che consentisse di realizzare un fabbricato più in sintonia con il paesaggio montano. Il magazzino cabine è stato interrato al di sotto del piano stradale dell’attigua via pubblica (sopraelevata rispetto alla giacitura della stazione) in modo da eliminare l’impatto volumetrico. La sistemazione degli spazi esterni è stata spunto di riqualificazione ambientale, soprattutto del disordinato piano stradale, attraverso la strutturazione di alcuni elementi di arredo urbano.

Il BIM per tempi da record
Molto vantaggiosa nella fase di sviluppo autorizzativo ed esecutivo del progetto è stata la scelta di utilizzare un processo BIM.
L’intero iter (VIA. Autorizzazione Paesaggistica, USTIF, Permesso di costruire, ecc.) è stato infatti attuato sul modello BIM federato LOD 400 tra la componente architettonica e strutturale realizzato con Edificius di Acca Software. Per quanto riguarda la componente funiviaria, si sono utilizzati modelli 3D statici forniti dal costruttore, l’azienda svizzera Bartholet, con livello LOD 200. La modellazione dell’intero impianto è stata poi trasposta su rilievo 3D a nuvola di punti del versante della montagna interessata, effettuato con drone. I risultati sono stati trasposti su apposite tavole grafiche e fonotoinserimenti” racconta l’architetto Chiappero, BIM Manager certificato Icmq.
I principali vantaggi derivati dall’utilizzo della metodologia BIM sono stati la riduzione dei tempi autorizzativi, la minimizzazione delle varianti e di conseguenza il rispetto delle tempistiche di progetto.
Gli studi per valutare e verificare gli aspetti di inserimento ambientale, l’impatto di scelte di facciata e dell’area esterna, l’architettura e gli spazi degli interni sono stati molto facilitati dall’utilizzo del BIM e hanno consentito una procedura amministrativa partecipativa e interattiva con gli Enti Autorizzativi. L’iter burocratico si è chiuso in soli sei mesi” conferma Chiappero .
La possibilità di verificare preliminarmente le compatibilità delle componenti strutturali e impiantistiche con il progetto architettonico e ambientale si sono tradotte in una fase cantieristica che non ha prodotto varianti significative.
La progettazione in 4D, che ha visto l’esecutivizzazione di ogni componente significativa dell’opera accompagnata da un rigoroso cronoprogramma, insieme a uno stretto coordinamento tra l’impresa costruttrice Sirti Energie e le professionalità coinvolte, ha consentito di portare a compimento l’intera opera in soli 5 mesi.

 

Il progetto in breve
Cabinovia di Prato Nevoso
Luogo: Frabosa Sottana (Cuneo) Località Prato Nevoso
Committente: Prato Nevoso SpA
Project Manager, BIM Manager e progettista: Arch. Paolo Chiappero – Pinerolo (TO)
Progettista strutturale: Ing. Franco Picotto – Studio SIA Cavour (TO)
Progettista impianti funiviari. Ing. Giovanni Semperboni – Bergamo
Progettazione ambientale: Dott. Forestale Davide Sagnelli – Mondovì (CN)
Impresa opere edili e montaggi funiviari: Sirti Energie SpA – Milano
Costruttore imp. Funiviari: Bartholet Maschinenbau AG – Svizzera
Costo intervento: ca. 6 milioni di euro

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, lavora da molti anni nell’editoria B2B per la stampa tecnica e specializzata. Ha scritto a lungo di tecnologia, business e innovazione. Oggi orienta la sua professione nel campo delle tecnologie applicate alla progettazione architettonica e all’imprenditoria delle costruzioni.


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