Conferenza Passivhaus, focus su edilizia sostenibile e climate change

Edilizia sostenibile e cambiamento climatico sono stati i temi della 7^ Conferenza Nazionale Passivhaus organizzata dall’Istituto di ricerca Zephir Passivhaus Italia con il patrocinio dell’International Passive House Association, del Comune di Torino, dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Torino e di Forte Chance. Il dibattito sugli edifici resilienti si è svolto nel contesto della 32^ Restructura, vetrina della riqualificazione e della ristrutturazione, con il contributo di docenti, ricercatori e progettisti impegnati in prima linea nella diffusione di un nuovo modo di abitare e costruire.

Un contributo concreto al tema del cambiamento climatico nel suo rapporto con l’edilizia può di fatto arrivare dal BIM, un approccio alla progettazione che consente di gestire tutti gli aspetti del ciclo di vita di un edificio, inclusi quelli legati a consumi, efficienza energetica, rispetto dell’ambiente. Grazie al BIM, architetti, designer, ingegneri e costruttori possono progettare edifici sempre più efficienti e sostenibili, monitorare le prestazioni energetiche, ottimizzare tempi e costi, minimizzare gli sprechi.

Durante l’evento il Prof. Emanuele Naboni dell’Istituto di Architettura e Tecnologia di Copenaghen ha riassunto in 4 punti “come costruire per il futuro”: gli edifici dovranno essere carbon-positive privilegiando sia l’efficienza architettonica che gli approcci sistemici all’energia; dovranno essere concepiti per proteggere chi li occupa dai cambiamenti climatici, dentro e fuori casa; sarà necessario l’utilizzo di intelligenza artificiale per l’individuazione di co-benefit tra la progettazione, il benessere e il microclima; una collaborazione tra edifici e sistemi naturali potrà generare benefit in termini di adattamento climatico e assorbimento di emissioni.

Maurizio Pallante, autore e saggista in tema di edilizia e cambiamenti climatici ha sviluppato il concetto della riconversione economica dell’ecologia: “In Italia gli edifici soltanto con il riscaldamento invernale contribuiscono per un terzo alle emissioni di CO2; a questo contributo occorre aggiungere i consumi elettrici che stanno aumentando con la diffusione dei condizionatori; poiché il 70% dei consumi per il riscaldamento e il condizionamento sono dovuti alle dispersioni termiche, edifici ad alta efficienza energetica che riducano questi sprechi possono dare un contributo determinante alla riduzione delle emissioni di CO2 e, quindi, ai cambiamenti climatici”.

Gli edifici rappresentano la prima causa di co², seconda anche ai trasporti. È quindi risparmiare e limitare i consumi, principi che sono alla base costruttiva e abitativa di un edificio Passivhaus: “Il migliore chilowattora – spiega il Direttore Zephir, Dr. Phys Francesco Nesi è quello risparmiato, appunto quello non consumato. Questa è la logica che sta alla base del protocollo Passivhaus nato 30 anni fa in Europa centrale a cura del prof. Wolfgang Feist, fisico edile primo nel mondo a realizzare un protocollo e un approccio progettuale che prendessero in considerazione il comfort abitativo, elevandolo ai massimi livelli in edilizia. Il prof. Feist decise di creare un protocollo Passivhaus (EnerPHit per le ristrutturazioni), che si potesse applicare in tutto il mondo. Quel protocollo è utilizzato tutt’oggi con grande interesse e si contano oltre 60 mila edifici certificati Passivhaus. Ma Passivhaus non è una semplice certificazione, è un approccio progettuale e una nuova filosofia per progettare e realizzare progetti innovativi e di assoluta convenienza economica, anche più delle case in classe A”.

Luca Mercalli – climatologo e divulgatore scientifico – ha mostrato con esempi pratici di aver modificato il proprio stile di vita in chiave sostenibile. “Bisogna progettare edifici sempre più resilienti nei confronti dei futuri eventi estremi e delle ondate di calore. Resilienza è adattamento, occorre progettare e costruire edifici che risentano sempre meno dei cambiamenti climatici e di temperatura sempre più estremi. Le nuove abitazioni dovranno essere capaci di rinfrescare con il minimo dispendio energetico”.

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, lavora da molti anni nell’editoria B2B per la stampa tecnica e specializzata. Ha scritto a lungo di tecnologia, business e innovazione. Oggi orienta la sua professione nel campo delle tecnologie applicate alla progettazione architettonica e all’imprenditoria delle costruzioni.


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